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Cala il sipario sulla Mariapoli europea di Primiero, Maria Voce: “Rinnovato impegno, personale e comunitario”. Messaggio dal Parlamento europeo

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Dopo la solenne cerimonia di Tonadico, con l’intitolazione di una via a Chiara Lubich, è giunta al termine la Mariapoli europea di Primiero

Mariapoli Primiero 2019

 

Primiero (Trento) – Un tuffo nei luoghi d’origine del Movimento dei Focolari per ripartire per i propri Paesi con il marchio della fraternità. Questo è stata la Mariapoli Europea 2019 che ha visto alternarsi per un mese 2800 persone provenienti da tutti i Paesi europei e anche da nazioni di altri contenenti.

La mattina del sabato 10 agosto ha visto alcune centinaia di partecipanti radunarsi davanti a Palazzo Scopoli per l’intitolazione della nuova “Via Chiara Lubich” a Tonadico, alla presenza del Sindaco Daniele Depaoli, dell’Arcivescovo di Trento, mons. Lauro Tisi, e di Maria Voce, Presidente del Movimento dei Focolari.

Messaggio del Presidente del Parlamento Europeo. In un messaggio inviato ai partecipanti alla Mariapoli, il Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, ha ricordato: “In un tempo segnato da divisioni, muri e fili spinati, è fondamentale rispondere con la logica dell’incontro e della comunità. Saluto pertanto gli amici provenienti da tutta Europa che, sull’esempio di Chiara Lubich, hanno condiviso questa straordinaria esperienza umana e spirituale basata sulla fraternità e sul rispetto reciproco”. Questa esperienza forte di fraternità ha abbattuto muri e incomprensioni tra le persone provenienti dai diversi Paesi, e le testimonianze comunicate sabato 10 agosto pomeriggio, giorno delle conclusioni e della festa di chiusura della Mariapoli, all’Auditorium di Primiero non lasciano spazio a chiusure ed egoismi.

Maria Voce: “Un rinnovato impegno, sia al livello personale che comunitario”. Il messaggio lanciato dalla Presidente dei Focolari Maria Voce, durante il programma conclusivo del pomeriggio, è stato accolto con grande attenzione e partecipazione: “I processi globali in corso mostrano l’interdipendenza planetaria di Stati, nazioni, comunità – ha sottolineato la presidente -. è sempre più evidente che c’è un comune destino per tutti i popoli della Terra e che i grandi temi dell’attualità riguardano questioni vitali per tutti.

La cura dell’ambiente, le vecchie e nuove povertà, i conflitti invisibili e le guerre conclamate, le migrazioni su scala globale (spesso frutto proprio della povertà, delle guerre e dei cambiamenti climatici), la redistribuzione delle ricchezze, l’accesso alle risorse naturali, il riconoscimento dei diritti umani… Sono questioni trasversali alle differenze culturali, civili e politiche. Dunque immettono i popoli in un circuito di costante confronto, al fine di maturare processi di integrazione politica e di convergenza decisionale.

(…) Anche oggi, proprio come sessant’anni fa, possiamo pregare Dio per l’unità fra i popoli della Terra. Il mio augurio è che questa preghiera sia accompagnata da un rinnovato impegno, assunto sia al livello personale che comunitario, di vivere per il mondo unito. Diffonderemo quei germi del cambiamento utili a trasformare il presente e a scrivere pagine sempre nuove della storia della famiglia umana in marcia verso l’unità”.

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