Il progetto Diga sul Vanoi, fortemente contestato nel passato, torna nuovamente attuale in piena crisi idrica. Dal consorzio di bonifica Brenta arriva una importante novità con i primi passi sul fronte delle banche dell’acqua e il serbatoio del Vanoi, che potrebbe diventare realtà grazie ai fondi del PNRR. Poche informazioni ai Comuni direttamente coinvolti
di Christian Zurlo
NordEst – L’ipotesi di un nuovo invaso, situato in zona Val Cortella, in gran parte nel Comune di Canal San Bovo, ma interessando anche il vicino territorio di Lamon (zona ponte Bellotti), è al centro di un’improvvisa accelerazione arrivata negli ultimi mesi dal vicino Veneto. A gennaio è stato pubblicato infatti in Gazzetta Ufficiale l’appalto per la progettazione e gli studi preliminari per la creazione della celebre “banca dell’acqua” che potrebbe rivelarsi decisiva nei periodi di siccità, nell’area gestita dal consorzio di bonifica Brenta.
Il volume utile dell’invaso
Si tratta, in sintesi, di creare un serbatoio sul torrente Vanoi, principale affluente del torrente Cismon, a sua volta principale affluente del fiume Brenta.
La diga, ‘a gravità, immorsata’ in roccia su entrambe le sponde, sorgerebbe a cavallo delle due province di Trento e Belluno. Il volume utile ipotizzato per il serbatoio è di 33 milioni di metri cubi, con un volume medio annuo di 119 milioni di metri cubi (si potrebbe riempire per 4 volte all’anno).
Proprio nei giorni scorsi il consorzio Brenta ha incontrato i sindaci del territorio veneto per fare il punto della situazione sugli invasi e sulla devastante crisi idrica che sta colpendo la Regione. Nella sede consortile di Cittadella la consulta dei primi cittadini è stata informata delle novità sul Vanoi dal presidente dell’istituzione, Enzo Sonza. Il progetto è stato recentemente finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole, nell’ambito del “bando di selezione della progettazione integrata strategica di rilevanza nazionale”.
Poche informazioni in Trentino e nel Bellunese
Nelle scorse settimane, durante un incontro tra i sindaci di Primiero, Vanoi, Mis e Bellunese, è emerso invece che il nuovo progetto per la realizzazione di una diga sul Vanoi, non è mai stato ufficialmente comunicato nel dettaglio ai territori interessati: principalmente Vanoi e Lamon, ma nemmeno in Provincia a Trento. Per questo sarà interessante capire quali saranno i prossimi passi per l’avvio della progettazione – se un avvio ci sarà – ma soprattutto capire quando e in che modo saranno coinvolte le comunità direttamente interessate dall’opera. Una iniziativa che nel passato venne pesantemente bocciata dal territorio, soprattutto per il rischio geologico su alcuni versanti della Val Cortella. Era il 23 maggio 2010 quando una grande frana distruggeva la strada omonima (realizzata durante la Prima Guerra Mondiale) ma ad oggi non più ripristinata.
Dall’altra però, non vanno sottovalutate nemmeno le potenzialità economiche del progetto (con ricadute in campo energetico e turistico, ma non solo, derivanti da un’opera di portata storica per le valli coinvolte). L’auspicio è che le Amministrazione interessate non perdano altro tempo e prendano in mano concretamente la situazione, incontrando i promotori dell’iniziativa, per evitare l’imposizione di un progetto di valenza nazionale.
Altri approfondimenti sull’opera
- Le immagini dal drone della storica strada (drone AS Team)
- Acqua, sicurezza e dighe (QuestoTrentino 7 novembre 1998)
- Verdi del Trentino: “La Diga sul Vanoi non serve” (24 gennaio 2001)
- Il Vanoi e le sue storiche alluvioni (Ecomuseo del Vanoi)