Supporto ai proprietari per una corretta gestione delle malghe e dei pascoli, semplificazione, maggiore efficacia nei controlli e monitoraggio: sono questi gli obiettivi che la Provincia di Trento si propone con l’istituzione dello “Schedario provinciale dei pascoli”, approvato dalla Giunta provinciale
Trento – Nel 2015 l’Amministrazione provinciale ha deciso di intraprendere un percorso di razionalizzazione dei pascoli dando il via alla formazione dello “Schedario dei pascoli trentini” costituito da tre elementi: il Catasto dei pascoli (comprendente tutte le superfici “storicamente” annesse alle malghe), il Catasto delle Malghe (consistente in una mappatura degli edifici presenti) e il Catasto delle superfici pascolabili (ovvero le superfici utilizzabili dagli animali al pascolo all’interno dei perimetri amministrativi).
Nel corso del 2017, attraverso una collaborazione tra l’Agenzia provinciale dei pagamenti (APPAG) e il Servizio Foreste e fauna, è stata portata a termine una estesa attività di verifica coordinata al fine di creare un collegamento strutturato tra la pianificazione forestale e il Catasto dei pascoli. Molteplici sono le finalità e le ricadute positive dello Schedario, di cui almeno 4 sono le principali:
1) mettere a disposizione dei gestori uno strumento di semplificazione che attribuisca in maniera univoca e non aleatoria le superfici dichiarabili nel fascicolo aziendale e nelle istanze di aiuto (domande a superficie PSR e Pagamenti diretti in particolare);
2) mettere a disposizione dei proprietari uno strumento il più possibile “oggettivo” e condiviso che, unitamente alle disposizioni riguardanti l’affidamento degli alpeggi e il disciplinare tecnico per la loro gestione (approvate dalla Giunta provinciale con la stessa delibera del 2015 che ha dato il via ufficiale alla costituzione dello schedario) dovrebbe “definitivamente” accompagnare le amministrazioni proprietarie verso la corretta gestione delle malghe e dei pascoli;
3) rendere più efficace il Sistema Integrato di Gestione e Controllo a disposizione dell’Organismo pagatore (e quindi anche dei Servizi delegati ai controlli, compresi i Servizi veterinari) in un ambito molto critico dal punto di vista dei controlli;
4) contribuire a monitorare nel tempo l’evoluzione dei cosiddetti “prati permanenti” (prati + pascoli) sui quali la Politica agricola comune (PAC) ha imposto, soprattutto in questa programmazione, vincoli di conservazione che sono non solamente di tipo puntuale come nelle aree Natura 2000 ma anche di carattere generale, con riferimento a tutto il territorio nazionale.
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