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Funivia Mottarone, sale numero indagati. Leitner: “A disposizione della magistratura”

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Sotto accusa altre nove persone e due enti: Ferrovie del Mottarone e Leitner, titolare della manutenzione

NordEst (Adnkronos) – Sale a 14 il numero degli indagati per la tragedia della funivia del Mottarone dove hanno perso la vita 14 persone. Oltre ai tre indagati, fermati e subito rilasciati, si aggiungono altri nove nomi di persone e due enti: Ferrovie del Mottarone la società che gestisce la funivia e Leitner che deve rispondere di illecito amministrativo ossia della legge 231, si tratta della società di Vipiteno che ha il contratto di manutenzione dell’impianto. E’ quanto emerge nella richiesta di incidente probatorio, in possesso dell’Adnkronos, firmato dal procuratore di Verbania Olimpia Bossi e dal pm Laura Carrera.

Leitner collabora conle Autorità

“Ribadiamo ancora una volta la nostra massima disponibilità a collaborare con gli organi inquirenti”. Lo afferma in una nota la società Leitner. “Avendo in essere Leitner un contratto di manutenzione con la società Ferrovie del Mottarone, l’iscrizione da parte della Procura di Verbania nel registro degli indagati di alcuni suoi dirigenti e collaboratori è un atto dovuto” spiegano nella nota ribadendo “la ferma consapevolezza, che trova riscontro nell’ampia documentazione a disposizione della magistratura, di aver effettuato l’attività di manutenzione e i relativi controlli nel rispetto del contratto e delle norme vigenti”. La Leitner di Vipiteno ribadisce che intende collaborare “anche con l’ausilio di periti che andremo a individuare tra riconosciute figure professionali nell’ambito funiviario per contribuire al più presto a far chiarezza su quanto successo”, si legge in una nota della Leitner.

Le indagini

Nel mirino della procura che sta indagando sull’incidente della funivia di domenica 23 maggio, sono finite anche tra le maggiori cariche di Leitner – Anton Seeber presidente del gruppo e Martin Leitner in qualità di consigliere delegato – società ha il contratto di manutenzione ordinaria e straordinaria dell’impianto a fune e che ha affidato i lavori ad altre realtà più piccole. Tra i nomi anche quello di Rino Fanetti, “il dipendente Leitner che il 22 novembre 2016 ha eseguito la testa fusa della fune traente superiore della cabina 3”, ossia della cabina che viaggiava con i forchettoni inseriti – ossia il sistema frenante di emergenza bloccato – e che è precipitata a causa della rottura della corda trainante, rottura per cause da accertare.

Il punto di rottura della fune trainante coincide con la porzione rinchiusa nella morsa di acciaio che tiene unite le due estremità della fune. Si tratta della cosiddetta testa fusa, una porzione del cavo ritenuta tra le più deboli dell’intera struttura e per questo tra le ipotesi principali del possibile motivo alla base dell’incidente.

Nell’elenco degli indagati, compilato per poter procedere agli atti irripetibili dell’inchiesta dove è necessaria la presenza di tutte le parti, compaiono tra gli altri anche Davide Marchetto, il responsabile tecnico della Rvs di Torino che ha eseguito i due interventi di manutenzione sulla funivia di Stresa, Federico Samonini legale rappresentante della Scf Monterosa, società che il sabato precedente l’incidente era intervenuta per la sostituzione di un rullo, e che in passato ha effettuato il controllo visivo delle teste fuse “procedendo anche alla loro sostituzione a scadenza, ad eccezione della testa fusa della cabina numero 3 precipitata, la cui sostituzione era prevista per novembre 2021”, e il dipendente Davide Moschitti della Sateco che ha effettuato le prove magneto-induttive nel novembre 2020.

Nel registro degli indagati anche i due enti: Ferrovie del Mottarone e la Leitner per illecito amministrativo, ossia per presunte violazioni delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro. Nomi e società che si aggiungono ai primi tre indagati: Luigi Nerini gestore dell’impianto della funivia di Stresa, Gabriele Tadini (ai domiciliari) capo servizio dell’impianto e il direttore di esercizio, l’ingegnere Enrico Perocchio.

Nuove accuse

Viene contestato anche il reato di attentato alla sicurezza dei trasporti nella richiesta di incidente probatorio notificata oggi ai 14 finiti nel mirino (le due società, Leitner e Ferrovie del Mottarone rispondono per la responsabilità amministrativa degli enti) del procuratore capo Olimpia Bossi e del pm Laura Carrera. Gli altri reati, già noti, sono la rimozione o omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, aggravata dal disastro: Gabriele Tadini, capo servizio dell’impianto – attualmente ai domiciliari – risponde anche del reato di falso per aver omesso di segnalare nell’apposito registro le anomalie registrate sul sistema frenante dell’impianto.

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