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Friuli. Via libera alle Unioni dei Comuni, Tondo:”No a nuovi enti”

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L’intesa a Udine – Nella sede della Regione, al termine della Conferenza dei sindaci chiamati a esprimersi sullo schema di disegno di legge d’iniziativa della Giunta, al termine di un percorso, durato quasi un anno, di approfondimento del testo.

Otto Unioni di Comuni –
Con la nuova legge si prevede di costituire otto Unioni: Carnia, Gemonese, Tarvisiano, Valli delle Dolomiti Friulane, Val d’Arzino-Val Cosa, Livenza, Torre, Natisone. Le competenze delle ex Comunita’ montane Carso e Collio saranno assorbite dalle Province di Trieste e Gorizia. Le Unioni, definite come ‘Enti locali territoriali costituiti da Comuni’, avranno compiti di programmazione, sviluppo e pianificazione territoriale, funzioni amministrative e compiti di gestione coordinata dei servizi pubblici locali. L’assemblea delle Unioni sara’ l’organo ‘di indirizzo politico-amministrativo’.

Degli 81 sindaci presenti (su 95 aventi diritto) si sono dichiarati favorevoli all’intesa in 63. Un metodo di concertazione che il presidente della Regione, Renzo Tondo, presente alla riunione assieme all’assessore alle Autonome locali Andrea Garlatti, ha interpretato come ‘un segno di coesione e di civilta’ istituzionale’. Siamo di fronte, secondo Garlatti, all’avvio di ‘una stagione nuova, una stagione di riforme’, che coinvolgera’ altri aspetti dell’ordinamento degli enti locali.

L’assemblea e’ stata presieduta da Guido Pettarin, assessore comunale di Gorizia, il quale ha ricordato le tappe che hanno portato all’intesa: la prima conferenza dei sindaci si era tenuta esattamente un anno fa, a cui e’ seguito il lavoro di approfondimento affidato a una commissione ristretta di 20 sindaci, che ha permesso di modificare e limare il testo, introducendo modifiche anche radicali rispetto alle versione originaria.

Tondo:"Semplificare e non aggiungere nuovi enti" –
Ora il disegno di legge, dopo il passaggio nel Consiglio delle Autonomie locali, approdera’ in Consiglio regionale. Tondo ha difeso il commissariamento delle Comunita’ montane, come passaggio necessario per arrivare in tempi rapidi alla riforma, che ‘ha l’obiettivo – secondo il presidente – di semplificare e non di aggiungere un altro ente’.

C’e’ stato un dibattito ‘franco e sereno’ – ha rilevato ancora Tondo – che ha permesso, al di la’ delle legittime distinzioni, di ‘immaginare soluzioni che vanno nella direzione di assicurare migliori servizi ai cittadini’. Per l’assessore Garlatti, questa riforma ha confermato l’autonomia statutaria della Regione Friuli Venezia Giulia, che ha potesta’ primaria in materia di ordinamento degli enti locali. Il disegno di legge prevede infatti soluzioni diverse rispetto a quelle adottate sul piano nazionale: organi piu’ semplici, poteri piu’ precisi, certezza delle risorse finanziarie, in modo da coniugare ‘autonomia e responsabilita’.

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