NordEst

Fondi per il rilancio dell’edilizia veneta usati per far lavorare cooperative romagnole

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“E’ assolutamente legittimo che qualcuno non condivida le politiche della Regione, ma se per contrastarle un Comune arriva addirittura a procurare un danno alla propria comunità, allora siamo di fronte a una vera e propria aberrazione”. Non usa mezzi termini l’assessore veneto ai lavori pubblici, Massimo Giorgetti, nel condannare il comportamento del Comune di Fiesso Umbertiano, in Provincia di Rovigo, che,   beneficiando dei finanziamenti per le piccole opere stanziati dalla Giunta regionale al fine di sostenere le imprese locali, si è guardato bene dal rivolgersi alle aziende venete per lavori di restauro e sistemazione delle aree esterne del municipio ed ha invitato alla procedura negoziata esclusivamente – sei su sei – imprese dell’Emilia Romagna.
“Ho appreso la notizia dall’Associazione regionale dei costruttori edili, l’Ance Veneto – spiega Giorgetti – il cui presidente Stefano Pelliciari, ha opportunamente esternato tutta la sua disapprovazione per la scelta di quel Comune, guarda caso retto da un’amministrazione di sinistra, che vanifica lo scopo della Regione, peraltro condiviso da molti altri enti locali di ogni colore politico, di rivitalizzare il comparto delle costruzioni che anche nel Veneto sta soffrendo per la grave crisi economica in atto a livello nazionale e internazionale. Ma è mai possibile che venga sacrificato un prezioso e utile gioco di squadra tra amministrazioni della stessa regione sull’altare delle appartenenze politiche? E’ mai possibile che delle risorse derivanti dalle imposte pagate dai cittadini veneti debbano beneficiare per larga parte le cooperative dell’Emilia Romagna e tutto ciò a discapito delle nostre aziende e dei nostri concittadini, a cui viene sottratta un’opportunità di lavoro e di occupazione?”     
“La procedura adottata dal Comune, pur rispettando la normativa in materia di appalti – conclude l’assessore Giorgetti –, suona come un vero e proprio insulto alle aziende e ai lavoratori polesani e veneti, che per capacità  imprenditoriale e professionalità non sono certo seconde a nessuno: gli unici a non pensarla così sono probabilmente gli amministratori di  Fiesso Umbertiano”.
 
 
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