NordEst

Dramma in A22, mamma e figlia di Roma muiono in uno schianto

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Trento, tragedia in A22 – Sono morte due persone, in seguito ad un tragico schianto in A22. Si tratta di una madre quarantenne e figlia di otto anni di Roma. Il tragico impatto sulla corsia Nord dell’Autostrade del Brennero tra Rovereto e Trento. A bordo della vettura anche il marito della donna e una seconda figlia di cinque anni, rimasti quasi illesi. Probabilmente a causa di un colpo di sonno dell’uomo l’automobile si è schiantata contro un Tir parcheggiato in una piazzola al termine di una semicurva. L’impatto è stato violentissimo. L’auto si è infilata sotto il Tir piegando uno degli assi del pesante mezzo. Nulla da fare per madre e figlia che sedevano sulla parte destra dell’automobile. Sono decedute sul colpo. Sotto choc il marito che ha riportato un trauma facciale ed è ricoverato all’ospedale S.Chiara di Trento. Sotto osservazione nel reparto infantile è anche la piccola di cinque anni, che nel violentissimo impatto non ha riportato lesioni.

Trento, incendio a Lavis – Un incendio ha distrutto il capannone della ditta Moser, che si occupa del recupero di carta da macero. Dai volontari di Lavis ai permanenti ai corpi di zona, sono stati oltre un centinaio i vigili del fuoco impegnati nello spegnimento delle fiamme. A dare l’allarme il proprietario del capannone, allertato dall’allarme anti incendio.

Trento, bracconieri in Valsugana – Sono stati rinvenuti: un’arma di calibro non consentito per l’utilizzo venatorio, un silenziatore artigianale, cartucce in numero superiore a quelle dichiarate, carne, mandibole e trofei di numerosi ungulati selvatici, nonché numerosi animali imbalsamati, anche di specie protette.
 

L’operazione è iniziata il  10 luglio 2012, quando il personale di vigilanza del Corpo Forestale della Provincia in servizio presso la Stazione forestale di Borgo Valsugana veniva informato telefonicamente della presenza di un capriolo morto in località “Lago Morto” del comune di Roncegno.
Verso le ore 10:20, si visionava la carcassa del capriolo constatando la presenza di un foro dovuto ad un colpo di arma da fuoco di piccolo calibro.
 
Da informazioni assunte in loco si veniva a sapere che una persona di sesso maschile era stata vista allontanarsi a bordo di un veicolo dal luogo dove giaceva il capriolo morto.
Sapendo che un veicolo simile a quello osservato è generalmente utilizzato da un cacciatore della riserva di caccia di Roncegno, C.R. le iniziali, si organizzava un’attività di osservazione, controllo e pedinamento nei confronti dello stesso.
Dalla questa attività, è risultato che C.R., verso le ore 22:00 del 10 e dell’11 luglio 2012, percorreva strade di campagna alla ricerca di selvaggina con l’ausilio di fonti luminose.
Presupponendo che il sospettato fosse ancora in possesso di un arma munita di silenziatore, veniva richiesta alla Procura della Repubblica di Trento un decreto di perquisizione locale degli immobili e dei veicoli in disponibilità dello stesso.
Alle ore 21.30 del 19 luglio 2012 personale di vigilanza del Corpo Forestale della PAT in servizio presso le Stazioni forestali di Borgo Valsugana e Pieve Tesino, con l’aiuto fornito dai guardiacaccia dell’associazione cacciatori e dal personale di custodia forestale della zona, si appostavano nei pressi dell’abitazione del sospettato ed in alcuni punti panoramici al fine di verificare attività di ricerca della selvaggina intrapresa da quest’ultimo.

Avuta conferma dell’attività di ricerca di fauna selvatica intrapresa da C.R., tre pattuglie automontate si recavano nelle vicinanze dell’abitazione del sospettato e quando quest’ultimo, alle ore 22:30, è rientrato a casa, hanno subito dato avvio alle operazioni di perquisizione dell’abitazione e del veicolo, in ottemperanza al decreto di perquisizione e sequestro emesso dalla Procura della Repubblica di Trento. 

La perquisizione dava esito positivo, si rinveniva una carabina calibro 22 LR (calibro non consentito per l’utilizzo venatorio) con all’interno della canna residui di polvere da sparo, un silenziatore artigianale compatibile con la stessa arma e una torcia anch’essa applicabile alla suddetta arma. Nel corso della perquisizione sono state rinvenute anche cartucce in numero superiore a quelle dichiarate, carne, mandibole e trofei di numerosi ungulati selvatici, nonché numerosi animali imbalsamati, anche di specie protette come sparviero, merlo acquaiolo, scoiattolo, porciglione.

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