Primiero Vanoi

A San Martino di Castrozza santa messa di suffragio per Antonella Coghe: giovedì 4 ottobre alle 18

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La giovane di 34 anni – molto legata al Primiero – ha perso la vita sabato 29 settembre in una delle zone più impervie del Supramonte di Baunei. Lavorava da tempo al ristorante malga Ces di San Martino di Castrozza

Negli occhi la passione per la montagna, nel cuore aveva la Sardegna dove tornava dopo la stagione
Baunei (Sardegna) – Sabato 29 settembre il dramma in una delle zone più impervie del Supramonte di Baunei, “S’Iscala ‘e su tasaru”, da dove con un amico si sarebbe dovuta calare.

Antonella era tornata da qualche giorno a Nughedu Santa Vittoria dal Trentino Alto Adige dove aveva appena fatto la stagione nella sua amata malga Ces a San Martino di Castrozza.

Ma in casa c’era rimasta poco: per ritemprarsi dalle fatiche del lavoro si era data alla sua più grande passione: l’arrampicata. Tavolara prima, Baunei poi. Il fratello Giuseppe: «Amava questo sport, appena poteva prendeva lo zaino con l’attrezzatura e partiva. Io l’ho vista venerdì sera ma non sapevo che dovesse andare a Baunei e ora non riesco a credere che non ci sia più».

La 34enne stava affrontando un sentiero scosceso in compagnia di un amico, a S’Iscala e Su Tasaru, un’area molto impervia del Supramonte. All’improvviso, ha perso aderenza, cadendo in un dirupo e atterrando su un terrazzamento decine di metri più sotto. Violentissimo l’impatto, che non le ha lasciato scampo.

L’ultimo saluto

Centinaia di persone, lunedì pomeriggio a Nughedu Santa Vittoria, piccolo borgo del Barigadu, erano presenti per dare l’ultimo saluto ad Antonella Coghe, la giovane escursionista morta tragicamente sabato mattina nel Supramonte di Baunei dopo aver fatto un volo di 60 metri.

“Il Trentino – è stato ricordato durante l’ultimo saluto – era la tua seconda patria, ma quando rientravi c’era il piacere di incontrarti. Seppur così giovane eri esperta di prove difficili: per non pesare su nessuno ti rimboccavi le maniche e facevi le stagioni, un lavoro duro, senza risparmiarti mai. E per trovare senso e consolazione alle cose della vita salivi sui monti, era la tua grande passione. Sulla montagna trovavi conforto e riposo. Amavi quel ritrovare le forze e andare a spenderne altre in quella che era la tua passione. Quando ti ho incontrata quasi per caso nel giorno in cui sono passato a benedire le case, abbiamo parlato di quanto sia bello stare lì sulla montagna in silenzio…”

Il ricordo di Mariagiovanna e degli Amici di Malga Ces

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