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Coronavirus, per le emergenze in Trentino c’è il numero verde 800867388

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Dopo l’individuazione di domenica a Fai della Paganella di tre turisti lombardi positivi al Coronavirus – e nel frattempo già trasferiti nella Regione di origine – il presidente della Provincia autonoma di Trento, accompagnato dai dirigenti generali Raffaele De Col e Giancarlo Ruscitti, ha incontrato il sindaco e la vicesindaca del Comune dell’altopiano

 

Fai della Paganella (Trento) – Tre persone, tra cui il titolare di un bar di Fai della Paganella, sono state messe in isolamento temporaneo nelle proprie abitazioni in via precauzionale in quanto entrati in contatto, sempre nel contesto del locale, con la famiglia lombarda di Soresina (Cremona) risultata positiva al Coronavirus. Lo ha reso noto il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti.

Nessuno dei tre, così come al momento nessun trentino e nessun turista ospite in Trentino, presenta sintomi da Coronavirus. Il bar in questi giorni potrà continuare comunque la propria attività. I contatti della famiglia con l’esterno, nel breve periodo di soggiorno in Trentino, risultano essere stati minimi, ha sottolineato Fugatti.

Preoccupazione per le ricadute

C’è grande preoccupazione però per il settore turistico che rischia di pagare pesantemente questa difficile situazione in tutto il NordEst: dalle Dolomiti a Venezia.

Per quanto riguarda le segnalazioni delle parti economiche e sociali, a partire dal settore turistico, gli operatori insistono sul fatto che va trasmesso un messaggio chiaro: in Trentino non vi sono persone malate e la situazione verificatasi a Fai è stata risolta brillantemente anche grazie alla collaborazione fra le strutture sanitarie del Trentino e della Lombardia.

L’assessore alla Sanità ha incontrato i direttori delle Rsa e ha successivamente comunicato ai direttori l’elenco delle zone “a rischio” per poter identificare eventuali visitatori provenienti da questi Comuni. Per le Rsa che hanno al loro interno dei centri prelievo, le attività ordinarie continuano come sempre. E’ stato comunque chiesto di limitare la presenza di parenti all’interno delle strutture e, nel caso di persone che presentassero eventuali sintomi influenzali, si chiede di rimandare le visite ai propri cari fino a guarigione avvenuta, soprattutto per abbassare la soglia di preoccupazione, che al momento rimane alta.

Per quando riguarda i numeri di telefono, per le informazioni bisogna chiamare il 1500, mentre il 112 va contattato solo per le emergenze. La centrale unica di emergenza del Dipartimento della Protezione civile ha creato inoltre un numero verde dedicato alla popolazione trentina, per informazioni tecniche, sanitarie o altro sul Coronavirus: 800867388. E’ attivo dalle 08.00 alle 20.00.

L’Apss raccomanda di telefonare sempre prima di recarsi negli ambulatori del servizio di Continuità assistenziale (Guardia medica) in modo che il medico possa consigliare il comportamento da tenere in relazione al problema riferito evitando l’accesso agli ambulatori se non strettamente necessario, in quanto la sosta in sala d’attesa può essere fonte di rischio.

Diocesi Trento, comunione in mano

seguito delle disposizioni delle Autorità provinciali a fronte dell’emergenza Coronavirusl’Arcivescovo di Trento dispone che in tutto il territorio diocesano:

– i fedeli ricevano la S. Comunione esclusivamente sul palmo della mano;
– si eviti lo scambio di pace all’interno della S. Messa;
– sia rimossa l’acqua benedetta presente nelle acquasantiere delle chiese;
– i fedeli con febbre, tosse o altra sintomatologia riferibile all’influenza si astengano dalla partecipazione alle celebrazioni liturgiche;
– sia annullato qualsiasi evento legato ai festeggiamenti del Carnevale.

Si dispone inoltre che da lunedì 24 febbraio fino a tutta la giornata di domenica 1° marzo siano sospese tutte le attività e le riunioni previste all’interno degli ambienti parrocchiali, che abbiano un numero di partecipanti superiore a 15 persone.

In tale periodo resterà chiuso al pubblico il Polo culturale Vigilianum. Sono sospese le lezioni e gli esami dell’Istituto di Scienze religiose Romano Guardinidella Scuola di formazione teologica e della Scuola diocesana di musica sacra.

La visita della Provincia in Paganella

Un incontro che vuol rappresentare un segnale di vicinanza delle istituzioni provinciali a quelle del territorio in cui sono emersi i primi casi di infezione, e che ha anche consentito di fare il punto della situazione. Attualmente si stanno ancora ricostruendo con attenzione gli spostamenti e i contatti avuti dalla famiglia di turisti provenienti da Soresina, in provincia di Cremona, che frequentano abitualmente l’altopiano alloggiando in appartamento.

Le interazioni con la popolazione sembrano essere state poco importanti, anche perché la permanenza della famiglia è stata molto breve.

“Il nostro essere qui stamattina – ha sottolineato il presidente della Provincia – testimonia della nostra vicinanza ad una comunità che è stata toccata, anche se indirettamente dell’emergenza. La nostra volontà è di continuare ad adoperarci per tutelare con ogni strumento la salute della popolazione, puntando innanzitutto sulla prevenzione e gestendo con responsabilità le eventuali situazioni critiche. In Trentino c’è una rete che sta operando giorno e notte per gestire l’emergenza e e che continuerà ad essere operativa fino al ritorno della normalità”.

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