Sait Trentino torna a crescere, 11 milioni di utile nel 2018. Tra sconti e ristorni il trasferimento alle Famiglie cooperative raggiungerà il valore di 8,5 milioni di euro. Proseguono gli accorpamenti dei punti vendita nelle valli del Trentino. A Primiero, archiviata l’ipotesi di fusione tra le famiglie cooperative di Mezzano e Imèr, ora viene proposta la fusione tra Imèr e Vanoi: decideranno i soci in assemblea
Trento – Il consorzio di consumo trentino Sait torna a crescere, chiudendo l’esercizio 2018 con un utile di 11 milioni di euro e annunciando nuovi investimenti nel settore. Lo ha annunciato questa mattina il presidente del gruppo, Renato Dalpalù, nella conferenza stampa di presentazione dei risultati raggiunti nell’arco di due anni.
Dopo la perdita registrata nel 2016, che ammontava a 11 milioni di euro, il consorzio, ancora in fase di ristrutturazione, chiude un bilancio al di sopra delle aspettative, e si prepara a trasferire alle Famiglie cooperative una somma complessiva di 8,5 milioni di euro, tra sconti e ristorni. Entro l’anno si prevede inoltre il perfezionamento dell’acquisto del Superstore di Trento Sud, a cui seguirà, a ha detto Dalpalù, una profonda riqualificazione della struttura. Registrato un risparmio consolidato di 6,3 milioni di euro, circa il 15% dei costi totali dell’esercizio. La posizione finanziaria netta migliora di 5,5 milioni, attestandosi a 35 milioni di euro.
La ripresa dopo i tagli
Il Consorzio presenterà alle Famiglie Cooperative nell’Assemblea prevista per il 21 giugno un bilancio con risultati al di sopra delle previsioni sia in termini di utile che di ristorni. Tra sconti e ristorni il trasferimento raggiungerà il valore di 8,5 milioni di euro (+ 28% rispetto al 2017). Un dato che contribuisce a trasformare, a parità di perimetro, il risultato delle Famiglie Cooperative da una perdita di 672.000 euro dell’esercizio 2016 ad un utile di 4.574.000 euro dell’esercizio 2018. Sommato all’utile del Consorzio di euro 2.486.000, il risultato del Gruppo è di euro 7.060.000 rispetto ai 219.000 euro del 2016.
“Un percorso di oltre 2 anni di lavoro che ha avuto impatti sulla cultura aziendale oltre che su tutti i centri operativi ed ha permesso di dare impulso all’attività commerciale all’interno di una politica di contenimento di tutti i costi aziendali – afferma il direttore Luca Picciarelli. Il risultato di questa attenzione alla gestione dell’impresa ha portato ad un risparmio consolidato di 6.358.000 euro nell’arco di due soli esercizi pari ad un 15% del totale dei costi.” Migliora di 5,5 milioni di euro la posizione finanziaria netta attestandosi a 35.741.000 euro con un eccellente rapporto PFN/EBITDA di 2,46.
“Non riteniamo questi risultati la fine di un percorso, ma semplicemente una tappa intermedia, raggiunta con il contributo di tutti i collaboratori – afferma il presidente Renato Dalpalù –. Dopo il rilancio commerciale delle cooperative di consumo aderenti a Sait e cinque accordi sindacali che hanno reso sostenibile la ristrutturazione del Consorzio, oggi siamo di fronte ad un nuovo inizio. Il commercio è un cantiere continuo lastricato di rischi, ma ricco di opportunità. Consideriamo l’esercizio 2018 il trampolino per la ripresa dello sviluppo: l’acquisizione del 100% del Superstore di Trento è la prima tappa di questo viaggio.”
Il premio ai dipendenti
Dalpalù ha anche annunciato che sarà erogato per intero il premio ai dipendenti previsto dal contratto integrativo aziendale, anche se non tutti i parametri aziendali a cui è legato sono stati raggiunti. “La rinnovata coerenza e credibilità del consorzio auspichiamo possa essere un’ulteriore motivazione per guardare al futuro con il giusto ottimismo; naturalmente per poterlo fare è necessario mantenere alta la concentrazione su risultati di sistema e valori cooperativi”, conferma il direttore Luca Picciarelli.
Amministratori e struttura del consorzio hanno condiviso il “progetto di ristrutturazione” di Sait per trasferire le risorse necessarie ai bilanci delle Famiglie Cooperative socie. L’attenzione alla gestione dei punti vendita, al servizio al cliente ed al contenimento dei costi è una necessità per garantire prosperità e futuro ad un sistema che dà lavoro a migliaia di persone e sostegno ad altrettante famiglie.
Il progetto di fusione tra le Coop di Imèr e Vanoi. A Primiero, fallita l’ipotesi di fusione tra le vicine famiglie cooperative di Mezzano e Imèr, ora viene proposto un nuovo progetto di aggregazione dei punti vendita locali di Imèr e di Canal San Bovo. Spetterà ai soci delle rispettive cooperative di consumo decidere il futuro delle due realtà locali nelle prossime assemblee. Tecnicamente si tratterebbe di una “fusione per incorporazione” con la contestuale modifica della denominazione in Famiglia Cooperativa di Imèr e Vanoi“.