C’è grande fermento sul progetto, a cominciare dal Movimento 5 Stelle feltrino, che proprio un anno fa ha fatto da apripista riprendendo in mano il vecchio studio di fattibilità commissionato dal Comune di Feltre (dall’allora amministrazione Vaccari). Era il 1999 e l’ingegnere nel trasporto ferroviario Alberto Baccega era stato il coautore insieme al geometra Ugo Cappelletti del progetto ispirato dall’ingegnere feltrino Nino Bonan. Dopo decenni si progetta il treno delle Dolomiti ma il punto mancante è proprio quello tra Feltrino e Primolano. In molti sostengono la necessità di riaprire il tavolo di confronto tra Trentino e Veneto su tutta la viabilità di confine
NordEst – Dovrebbe arrivare entro fine anno, lo studio di fattibilità elaborato dalla Provincia di Trento. Nella sede dell’Unione montana di Feltre, si sono incontrati i rappresentanti del Bellunese e del Trentino, per avviare un dialogo sul progetto. L’indirizzo politico di entrambi i territori è di portare avanti con forza questo percorso, in virtù delle potenzialità che ha, sia dal punto di vista scolastico che occupazionale che di trasporto merci.
L’ingegnere della Provincia di Trento Mario Monaco, responsabile dei servizi opere stradali e ferroviarie, ha avuto mandato di realizzare entro l’anno uno studio di fattibilità e un’analisi socio-economica. Il presidente dell’Unione montana Federico Dalla Torre, ha evidenziato invece, come sia tempo di proseguire per poter finanziare l’opera.
Da Feltre a Primolano in 18 minuti
Nel 1999 per collegare Primolano a Feltre via ferrovia, si ipotizzavano 173 miliardi di lire. Oggi, secondo le prime proiezioni, si ipotizzano diciotto chilometri di tracciato, quattordici minuti e sui 150 milioni di euro di costo. Sull’opera sono coinvolti Feltrino, Primiero, Tesino, Valsugana, Alto Vicentino e le Provincie di Belluno e di Trento e con la Regione Veneto. Si tratta di una congiunzione su rotaia di 18 chilometri di sviluppo, che è già inserita nel Piano di assetto del territorio del Comune di Feltre e nel Piano territoriale di coordinamento provinciale di Belluno.
Viabilità Veneto – Trentino
Molte altre le priorità in termini di mobilità tra Veneto e Trentino, forse troppo sottovalutate dai soggetti coinvolti.
Che fine ha fatto l’accordo di programma tra le due realtà sulla sistemazione dello Schenèr? Un tratto di strada al centro di molte interrogazioni in questo periodo: dai 5Stelle in provincia a Trento, ma anche nei mesi scorsi da Progetto Trentino, dalla minoranza del Comune di Primiero, fino ai molti richiami della stessa sindaca uscente di Lamon, Vania Malacarne, che ha più volte segnalato la pericolosità di molti tratti della strada che dal Feltrino porta a Primiero.
Schenèr servono interventi urgenti
Il nostro giornale a settembre, aveva dedicato uno speciale allo Schenèr, sollecitando la necessità di interventi urgenti ed evidenziando i molti punti pericolosi su quel tratto di strada. Ma per ora nessuna iniziativa concreta, nè dalla Provincia, nè dai Comuni interessati. Le priorità sembrano però altre.
Sul fronte della nuova galleria “Cava pasa”, dopo i carotaggi tutto è bloccato lungo la principale strada d’accesso al Primiero. Nelle settimane scorse il consigliere trentino Filippo Degasperi (M5S) aveva ribadito:”La viabilità è penalizzata, la Provincia chiarisca”.
Galleria Arsiè, lavori a rilento
Non va molto meglio sul fronte del cantiere della galleria di Arsiè, chiuso senza grandi preavvisi, con notevoli problematiche anche per il versante Trentino. La Provincia di Trento ne era stata informata sulla nuova chiusura per i lavori, con le oggettive ricadute negative? Sono in molti a chiederselo in queste settimane in seguito ai disagi dovuti alla deviazione su Primolano fino a luglio.
“Numerose sono infine le segnalazioni che evidenziano come i lavori procedono a rilento”, sostiene in questi giorni a TeleBelluno, il senatore bellunese Piccoli che interpella l’ANAS perché fornisca un cronoprogramma preciso.