Un milione di euro per dotare gli agricoltori di attrezzatura che limiti le derive della nuvola fitosanitaria
Trento – “La strada del miglioramento è sempre aperta ma stiamo lavorando per una progressiva riduzione dell’impatto ambientale dei trattamenti, anche grazie all’evoluzione tecnologica in atto”: sul tema della quantità di pesticidi utilizzati in agricoltura in Trentino, al centro di un servizio andato in onda su Rai 3 nella trasmissione “Presa diretta”, notizia ripresa anche dalla stampa locale, l’assessore provinciale all’agricoltura Michele Dallapiccola chiarisce i termini dell’attuale impegno della Provincia autonoma di Trento.
“Innanzi tutto – precisa l’assessore Dallapiccola – la Provincia autonoma di Trento ascolta con grande attenzione e rispetto le preoccupazioni espresse dai cittadini. Con altrettanta attenzione segue un tema che è noto da tempo e su cui vi è il massimo impegno, condiviso con il mondo della ricerca e quello agricolo, in termini di progressiva riduzione dell’impatto ambientale dei trattamenti, anche grazie all’evoluzione tecnologica in atto”.
In questi anni la Provincia ha spinto molto per una costante riduzione dei fitofarmaci.
“Vi è da dire – aggiunge l’assessore Dallapiccola – che dal punto di vista della tecnologia c’è un abisso tra la situazione attuale e quella a cui i dati riportati nel servizio si riferivano. Oggi infatti il 70% dei prodotti utilizzati in agricoltura è ricompreso nei disciplinari bio”.
Altro tema su cui si sta lavorando, attraverso iniziative che riguardano i rinnovi tecnologici, è quello delle “derive degli atomizzatori”.
“Oltre ad aver investito in questo settore – aggiunge l’assessore Dallapiccola – una parte significativa delle risorse previste dal Programma di Sviluppo Rurale sia lo scorso anno che quest’anno, sosterrà il rinnovo del parco macchine attraverso la cosiddetta misura “121 Health Check”, con oltre un milione di euro, per dotare i nostri agricoltori di attrezzatura che limiti al massimo possibile le derive di nuvola fitosanitaria”.
L’assessore Dallapiccola puntualizza anche in merito a come sono state calcolate le cifre oggetto del servizio giornalistico.
“Il vizio di fondo – dice Dallapiccola – sta nel fatto che vengono presi come riferimento dei dati relativi al rapporto tra superficie coltivata e chilogrammi di prodotto acquistato. Il risultato a nostro avviso non è preciso perché in altre regioni sono particolarmente presenti coltivazioni estensive, quali ad esempio quelle cerealicole e delle barbabietole, che abbisognano come noto di quantitativi residuali di prodotto fitosanitario. Il confronto dovrebbe essere fatto quindi esclusivamente sulla frutticultura arboricola. Se si facesse il confronto in questo modo, vedremmo che i dati relativi al Trentino sono assolutamente in linea con quelli italiani sotto il profilo quantitativo, e addirittura migliori sotto il profilo della qualità dei prodotti utilizzati”.
Ad avvalorare questa analisi l’assessore Dallapiccola cita il Piano di tutela delle acque, presentato proprio ieri dopo essere stato approvato dalla Giunta provinciale, che dice che il 18% dei corpi idrici fluviali trentini presenta uno stato ecologico elevato, il 70% buono, mentre solo l’8% è sufficiente e il 4% scarso.
“Il Piano ci dice – sottolinea l’assessore Dallapiccola – che la gran parte delle acque trentine, l’88%, è in buone condizioni. Questo stato di cose deriva anche dall’applicazione di un piano provinciale di lotta integrata che è stato validato dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali”.
Infine una considerazione che, entrando nel dettaglio, evidenzia quale sia il tipo approccio adottato in Trentino.
“Per quanto riguarda il Clorpirifos, farmaco utilizzato per la riduzione dell’insetto vettore del fitoplasma degli scopazzi, – conclude Dallapiccola – non ci limitiamo al suo utilizzo nel contrasto al parassita. Circa due settimane fa è stato varato all’unanimità dal Consiglio provinciale un provvedimento che prevede l’estirpazione obbligatoria delle piante malate da parte dei proprietari dei fondi o in via sostitutiva da parte dell’ente pubblico se il privato fosse inadempiente”.
La conclusione. “Tutto ciò premesso – conclude l’assessore Dallapiccola – non ci accontenteremo di quello che è stato fatto perché la strada del miglioramento è sempre aperta, ma sono tali e tante le novità che in questa materia si presentano che abbiamo tardato qualche mese rispetto all’Alto Adige per ricomprendere anche questi intendimenti nell’approvazione preliminare in Giunta, nelle prossime settimane, del cosiddetto piano agronomico nazionale”.