Undici arresti – tra di loro una donna -, nei campi nomadi di Vigodarzere, Padova, Verona e Milano e anche presso abitazioni di Trento e Treviso
Trento – Polizia e Carabinieri del Nucleo Investigativo di Trento hanno sgominato un’associazione a delinquere, interamente composta da italiani nomadi sinti, dedita alla commissione di rapine e furti principalmente ai danni di rappresentanti di gioielli e preziosi attiva in tutto il nord Italia.
Le indagini hanno permesso di individuare un pericoloso sodalizio criminale, composto interamente da soggetti italiani nomadi e hanno consentito di attribuire ai sodali chiare responsabilità in merito alla rapina al Mercatone uno.
Due le persone di riferimento nel gruppo: due omonimi, Antonio Brajdic, nipote e zio, rispettivamente di 27 e 54 anni.
Undici arresti nei campi nomadi
Sono state arrestate 11 persone – 10 uomini e una donna – tutti italiani nomadi sinti in larga parte con rapporti di parentela e affinità ed appartenenti a veri e propri clan collegati. Si tratta di soggetti pregiudicati, che abitano principalmente presso i campi nomadi di Vigodarzere (PD), Padova, Verona e Milano, nonché presso abitazioni di Trento e Treviso.
I fermati, si erano già resi responsabili, di altri delitti del medesimo tipo che sono stati minuziosamente ricostruiti dagli investigatori. Hanno colpito in altre zone gli arrestati: obiettivo principale erano i gioielli e i rappresentanti di preziosi, ma i banditi non sembrano avere disdegnato slot machine.
140.000 euro di preziosi portati via a due rappresentanti a Giovo e oltre 90.000 in un colpo a un negozio di gioielli al Mercatone Uno a San Michele all’Adige, entrambi in Trentino.
Carabinieri e polizia li hanno individuati grazie a una serie di riprese di telecamere di enti pubblici, ma anche di privati, e con intercettazioni telefoniche. L’operazione è stata denominata ‘Sledgehammer’ dagli investigatori, per i due bastoni usati durante le rapine.