Via libera all’intesa fra i territori dell’Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino che disciplina le condizioni per l’assistenza volontaria in caso di calamità o incidenti gravi, attraverso l’invio di squadre di soccorso, materiale o scambio di informazioni. Messner: “Euregio, un’idea forte per affrontare i grandi temi del presente e del futuro”. Fugatti: “Abbiamo lavorato su valori ed ideali”.
Ala (Trento) – Reinhold Messner, primo alpinista che è riuscito a salire tutti “gli 8.000”, è colui che ha portato per il mondo la nostra terra, la nostra immagine e il nostro carattere. Adeguate ed innegabili competenze per dare una giusta lettura al percorso dell’Euregio, nato ufficialmente nel 2011 e che si trova oggi a vivere una maturità tra la storia passata e la contemporaneità sempre più contaminata da problematiche future.
“All’inizio – ha spiegato Messner – ero scettico sull’Euregio, soprattutto per la diversità dei gruppi appartenenti, ma era innegabile che si trattasse di un’idea forte per chi aspirava ad un Tirolo storico declinato in un’era moderna. Già da bambino avevo capito che il Tirolo andava oltre i suoi reali confini e ancora oggi auspico che le nostre culture diventino sempre più unite. Abbiamo una grande storia in comune, che abbraccia un territorio che dal Trentino arriva al Tirolo del Nord, senza dimenticare il Fodòm che faceva parte del vecchio Tirolo. Abbiamo come comune denominatore il paesaggio – ha detto ancora Messner – che ci invita nel perseguire un’azione unitaria per la sopravvivenza della montagna. Abbiamo un territorio unico e straordinario nel cuore della grande Europa e solo insieme possiamo avere la forza necessaria per tutelare un territorio triculturale e trilingue”.
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Per capire il vero valore dell’Euregio, Messner indica come via principale la conoscenza della nostra storia. Un racconto comune che ha unito Trentino e Sud Tirolo fino alla Prima Guerra mondiale per poi dividersi in due storie diverse. “Per comprendere gli eventi ma soprattutto i fatti che hanno caratterizzato la storia di questi gruppi – ha affermato – bisogna capire cosa è successo nel cuore delle persone”.
L’alpinista ha voluto ripercorrere gli eventi salienti che hanno caratterizzato il passato della nostra terra, trovando anche nella musica, sulle note del brano “Andrea” di Fabrizio De André, lo strumento ideale per richiamare alla memoria della platea, emozioni di tempi passati, ma forse non troppo lontani, e di temi così intimi e delicati come la sofferenza che accompagna i venti di guerra. Ed è stato proprio attraverso i grandi temi della nostra attualità che Messner ha dato la sua personale lettura di Euregio. A partire dall’ambiente. A quasi un anno dal tragico crollo del ghiacciaio della Marmolada, Messner racconta di una montagna che è viva e che naturalmente è portata a crollare, anche se più repentinamente negli ultimi anni a causa del riscaldamento globale. “La natura non fa errori – ha affermato Messner – è l’uomo che può fare errori, anche se l’uso dell’energia fossile che ha sostenuto l’invenzione dell’industria moderna non si può dire che sia stato un male voluto. Non era possibile prevederne le conseguenze e va detto che il riscaldamento globale influisce solo parzialmente su questo tipo di eventi. Ecco perché è importante che i giovani d’oggi – ha sottolineato l’alpinista – siano consapevoli delle radici della ricchezza di cui godono nella modernità. Essi devono conoscere la storia, devono studiarla, portare progetti e correzioni, non mera critica”.
Il rispetto della natura è uno stile di vita. Lo “stile alpino” di Reinhold Messner fonda le proprie radici proprio nella sostenibilità. “Ho iniziato giovanissimo a fare roccia – ha raccontato Messner – e a 20 anni avevo già affrontato le vie più difficili. La perdita delle dita dei piedi mi impedì di arrampicare. Da qui il passaggio da rocciatore ad alpinista di alta quota, ma non potendo permettermi le grandi spedizioni, ho trovato un mio stile: fare grandi cose con il massimo risparmio. È così che sono riuscito in grandi imprese con il minimo delle risorse, dove il mio vero successo non era tanto la meta, ma il racconto in sé. Risparmiare liberalmente dà senso alla vita – ha detto Messner – se consumo meno e lo faccio liberamente, questo mi dà gioia e forza. Se invece si è costretti a risparmiare, non ci saranno le stesse risposte di un atto liberale”.
Dopo l’ambiente e la sostenibilità, due altri grandi temi affrontati da Messner sono stati la risorsa acqua – “la fortuna di essere territorio di sorgenti non ci toglierà da una problematica futura legata all’uso dell’acqua per l’irrigazione”, ha detto – e la convivenza con i grandi carnivori. “Bisogna allontanare un animale aggressivo che entra in aree abitate” ha affermato Messner spiegando come 120 anni fa, nelle Alpi, abbiamo allontanato il lupo e l’orso per la pace di animali e persone“. Il tema della convivenza dunque deve affrontare anche quello della tutela di una montagna che si vuole viva ed abitata. “La tragicità con cui questi animali vengono uccisi da lupi ed orsi – ha aggiunto – scoraggia anche moralmente i contadini che non se la sentono più di continuare a sostenere situazioni così pesanti. Se la politica non accetta il fatto di togliere questi animali – ha affermato l’alpinista – quei contadini che tutelano il paesaggio lasceranno la montagna. Gli animalisti, che sono cento volte di più dei contadini che curano la nostra terra, devono capire che la pecora è un animale da difendere tanto quanto l’orso e il lupo”.
L’incontro con il grande Messner non poteva terminare che con un consiglio di vita, un insegnamento tra i molteplici che la montagna sa dare: la capacità di capire quando è il momento di ritirarsi. “Invito i giovani a cercare e trovare la propria strada, ad imparare procedendo con passo lento ed attento, proprio come in montagna, dove il pericolo incombe sempre, ben consci dei propri limiti. Andare avanti, combattere e accettare i cambiamenti. L’arte della mia attività sta proprio nel cercare limite senza morire. Non vivo di quello che ho fatto ieri, ma di quello che riesco a sognare e mentre lo realizzo sono felice”.
Accordo sulla Protezione civile
Dopo l’approvazione della Giunta specializzata riunitasi a Casa Moggioli a Trento il 26 aprile scorso, la Giunta del GECT nella seduta odierna ad Ala ha approvato l’accordo di collaborazione. Come ha spiegato il presidente della Provincia autonoma di Trento e dell’Euregio Maurizio Fugatti, “La collaborazione tra le Protezioni civili della Provincia autonoma di Trento e di Bolzano e la Gestione di crisi e catastrofi del Land Tirolo è già in atto, ma grazie a questo accordo è stato definito uno schema di lavoro per coordinare, in sinergia e con tempestività, le misure necessarie a garantire la protezione e la sicurezza dei territori limitrofi in caso di emergenza”. Come prevede la legge, l’accordo sarà inviato a Roma per il nulla osta da parte del Governo italiano.
Nell’ambito di un progetto pilota sulla Protezione civile transfrontaliera e la gestione delle catastrofi condotto in Tirolo Orientale e in Alto Adige (CLLD regione Dolomiti live) nel 2017-2018, è stata individuata la necessità di un accordo transfrontaliero tra i tre territori, sotto la supervisione scientifica di Peter Bußjäger, docente dell’Università di Innsbruck e direttore dell’Istituto austriaco per il Federalismo.
Successivamente, in una mozione del Dreierlandtag del 2019, gli organi competenti dei tre territori sono stati invitati a coordinare le normative dei partner dell’Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino in materia di gestione delle calamità. L’obiettivo era dotarsi di un quadro giuridico che, nel caso di interventi transfrontalieri, potesse disciplinare la copertura assicurativa, la responsabilità civile e la comunicazione, ma anche le regole e i compiti connessi alla catena di comando.
Le richieste del Dreierlandtag sono state accolte dai dipartimenti competenti di Tirolo, Alto Adige e Trentino, con il coordinamento dell’ufficio comune dell’Euregio. Nel 2021 è stato finanziato uno studio sugli ostacoli nella protezione civile transfrontaliera attraverso il programma “B-Solutions” della Commissione europea e dell’Associazione delle Regioni di confine (AGEG). Come base giuridica, è stata modificata la legge tirolese sulla gestione delle catastrofi.
Inoltre, l’Euregio ha stabilito un confronto con la protezione civile del Land della Carinzia, dato che esiste già un accordo transfrontaliero nell’ambito della protezione civile che viene applicato nel GECT Euregio Senza Confini (ad esempio, per il rifornimento di aerei antincendio italiani nei laghi carinziani). Come detto, l’accordo che ha riscontrato il parere positivo della Giunta del GECT sarà inviato a Roma per il nulla osta da parte del Governo italiano, come prevede la legge.
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