La mostra temporanea presenta diversi reperti provenienti dai ghiacciai alpini, alcuni mai esposti prima
Bolzano – La neve e il ghiaccio congelano oggetti, storie e destini, mentre il loro scioglimento ce li restituisce a distanza di millenni o di secoli, dando così vita a un ramo relativamente recente della ricerca storica: l’archeologia dei ghiacciai. Spesso sono gli alpinisti a imbattersi in questa “eredità umana”. Legno, metallo, pelle, tessuto e molti altri materiali si conservano in modo ottimale, grazie alle bassissime temperature e all’assenza di luce e aria: l’unica minaccia è costituita dalle immense forze che i movimenti dei ghiacciai esercitano su di essi.
“Frozen Stories” presenta oltre 30 reperti, alcuni dei quali relativamente recenti, rinvenuti sui versanti meridionali dei ghiacciai alpini e nelle regioni limitrofe, molti esposti per la prima volta. Un percorso multimediale su una superficie di 300 metri quadrati, corredato da animazioni, video, immagini e reperti originali, che illustra chiaramente il fenomeno dei ghiacciai, rammentandone l’attualità.
Un tema importante, proprio all’inizio della mostra, è l’origine dei ghiacciai e la storia del clima, con i relativi periodi più caldi e più freddi, insieme all’aumento delle temperature registrato negli ultimi decenni, fattore scatenante del massiccio scioglimento dei ghiacciai alpini, che sta portando alla luce nuovi reperti.
Contrariamente all’archeologia “comune”, quella dei ghiacciai deve far fronte ad alcune particolarità. Le tecniche applicate vengono illustrate sulla base della documentazione relativa al recupero di un complesso di reperti rinvenuto recentemente.
La storia e le vicende dei ghiacciai vengono raccontate nell’ambito della mostra soprattutto attraverso selezionati reperti originali che abbracciano un arco di tempo molto esteso, dall’epoca di Ötzi fino al XX secolo. Al di là dell’interesse puramente archeologico, il fulcro dell’esposizione è l’aspetto umano, per quanto noto o ricostruibile, celato e narrato da ogni reperto.
La mostra temporanea, realizzata in collaborazione con l’Ufficio Beni Archeologici della Provincia di Bolzano, è aperta dalle ore 10 alle 18. L’ultima entrata è consentita alle ore 17,30.
Per ulteriori informazioni: Museo Archeologico dell’Alto Adige, via Museo, 43, I-39100 Bolzano. Tel. 0471 320114, fax: 0471 320122, e-mail: press@iceman.it; web: www.iceman.it; Facebook: OetziTheIceman.