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Trento, in via di completamento il programma di adozione dei piani commerciali delle comunita’ di valle

Soddisfazione dal vicepresidente Olivi per la pronta risposta alla diffida dello scorso gennaio: “Colto il valore della nuova legge”

 

Trento – Sono tutte pressoché al lavoro le Comunità di valle per dotarsi del piano di programmazione del settore commerciale, riguardante in particolare l’eventuale insediamento di nuove grandi strutture di vendita, come previsto dalla legge provinciale sul commercio. Come si ricorderà la Provincia, con il vicepresidente e assessore al commercio Alessandro Olivi, aveva rivolto il 12 gennaio scorso un forte richiamo agli enti affinché accelerassero l’iter della nuova programmazione scongiurando così la nomina altrimenti inevitabile di un commissario ad acta nominato dalla Provincia.

La diffida provinciale scade formalmente in questi giorni ma la ricognizione effettuata dalle strutture provinciali sulle Comunità interessate – val di Fiemme, Comun General de Fascia, val di Non, val di Sole, Alto Garda e Ledro, val di Cembra, Primiero, valle dei Laghi, Rotaliana – ha avuto riscontro positivo, con la sola eccezione della Comunità della Rotaliana. Ciò in quanto le proposte tecniche di piano del commercio sono state elaborate anche con il supporto del politecnico di Torino. Tecnicamente le assemblee di Comunità per l’adozione risultano tutte già convocate con sedute previste nei prossimi giorni.

“L’accelerazione impressa dalla Giunta – commenta Olivi – aveva il fine non solo di richiamare le Comunità alla responsabilità di esercitare la loro autonomia programmatoria ma anche di sollecitare le stesse ad essere protagoniste delle scelte costruite dal basso.

La pianificazione integrata affidata ai territori è infatti un elemento distintivo della legge. Sono soddisfatto per lo sforzo profuso in queste settimane anche perché guardando ai contenuti delle proposte dei vari piani si percepisce chiaramente che gli enti territoriali hanno interpretato e valorizzato lo spirito e le finalità di una disciplina che ha previsto una discontinuità con il passato ossia una strategia insediativa incentrata più sulla qualità che non sulla quantità delle strutture”.

La legge di riforma del commercio – la cosiddetta “legge Olivi” – aveva affidato come si ricorderà alle Comunità di valle il compito di pianificare lo sviluppo del territorio in questo ambito, nel rispetto di alcuni principi. “L’obiettivo – spiega ancora Olivi – era e rimane innanzitutto quello di bloccare la pianificazione casuale degli insediamenti commerciali, di valorizzare le vocazioni locali e dei centri storici in particolare, i nostri ‘centri commerciali naturali’, nonché porre un freno alle operazioni principalmente speculative e di consumo di nuovo territorio valorizzando il patrimonio edilizio esistente.

Va da sé che la Provincia ora valuterà i piani adottati rispettando al massimo l’autonomia decisionale degli enti territoriali. Aver scongiurato il ricorso al potere sostitutivo della Provincia è un segnale di forza del valore della pianificazione decentrata e dei processi di partecipazione. Spiace che all’appello manchi la Comunità della Rotaliana. Ad oggi, salvo le decisioni che si attendono dal Comune di Trento, valuto positivamente che non sono stati previsti nuovi grandi attrattori ma si è compiuto lo sforzo di qualificare l’esistente integrando o implementando incubatori o aree già destinate all’attività commerciale”.

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