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Trento, Consiglio provinciale: passi Dolomitici e Agenzia del lavoro tra i temi trattati

La seconda sessione di maggio del Consiglio provinciale si è conclusa questa mattina con l’approvazione di quattro delle cinque mozioni rimaste

Trento – Particolarmente interessante il dibattito inerente la mozione presentata dal consigliere Giuseppe Detomas (UAL) per la riorganizzazione e la limitazione del traffico sui passi dolomitici. Il Consiglio ha approvato il testo con 29 voti a favore e due di astensione espressi dalla Lega Nord Trentino.

Detomas ha illustrato il proprio documento che impegna la Giunta a ridurre, per motivi di sicurezza e ambientali, il limite di velocità a 60 km/h nei tratti dei passi dolomitici di competenza della Provincia, ma anche ad individuare strategie efficaci di controllo per il rispetto del codice della strada anche da parte dei motociclisti, e a coordinarsi con la Provincia di Bolzano e la Regione Veneto per concertare e condividere le ipotesi di riorganizzazione e limitazione del traffico sui passi dolomitici anche in rapporto alla realizzazione di manifestazioni sportive.

L’assessore Gilmozzi, preannunciando il voto favorevole della Giunta, ha osservato che il problema non riguarda solo i passi dolomitici ma l’intera viabilità del Trentino, perché si corre un po’ in tutte le valli dove occorrerebbe invece più prudenza. Ha ricordato le campagne provinciali di sensibilizzazione cartellonistiche e le cartine turistiche realizzate per promuovere la prudenza, che hanno prodotto un forte calo di incidenti. Il problema però sta anche nel rumore delle moto che spesso disturba chi vuole godersi le bellezze naturali del nostro territorio. D’altra parte Gilmozzi ha segnalato che i motociclisti siano una componente importante del turismo. Per l’assessore fissare il limite dei 60 km/h può essere un buon inizio. Occorre però anche educazione e investimenti anche culturali forti.

Secondo Civettini della Lega, “per due motociclisti scorretti non si possono penalizzare tutti gli altri”. Passi dolomitici: “vi sono aree molto curate e tutelate, altre no. Basta vedere come sfrecciano le moto in val di Gresta, o cosa diventa la strada per il Baldo il sabato e la domenica. Non si tratta di fissare limiti di velocità, ma di un minimo di educazione civica che deve partire dalle scuole”. Sicurezza: “la mozione attribuisce alla Provincia competenze che sono invece alle comunità di valle”.

Manuela Bottamedi del Movimento 5 stelle ha salutato con favore la mozione perché va nella direzione di un turismo sostenibile e della tutela ambientale. E spingeremo per qualcosa ancora più coraggioso e spregiudicato”. Ha ricordato un progetto sponsorizzato dall’Ue per limitare il traffico sui passi dolomitici, dopo il riconoscimento delle Dolomiti come patrimonio dell’umanità. Progetto che punta a limitare il traffico in queste zone chiudendo la circolazione in certe fasce orarie. Si prevede inoltre di incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici al posto di quelli privati.

Lorenzo Baratter, capogruppo del Patt ha apprezzato la mozione perché il tema è molto sentito dalla popolazione: “le strade del Trentino sono infatti diventate vere piste da gara che mettono a repentaglio la sicurezza dei conducenti e degli altri”. La mozione però non basta e occorreranno azioni ancor più incisive.

Il capogruppo del Pd Alessio Manica ha osservato che la questione non consiste solo nelle corse motociclistiche e i dissuasori. “La mozione pone un altro tema: cosa vogliamo che siano le nostra montagne dolomitiche? Vogliamo serpentoni di camper o una diversa fruizione di questi luoghi? Non è il pedaggio che protegge queste zone ma nuove modalità di accesso”. Per Manica il Trentino potrebbe sperimentare forme diverse di mobilità sostenibile per offrire un prodotto turistico che ci distingua in mercato competitivo di scala mondiale.

Marino Simoni di Progetto Trentino ha evidenziato che nel Primiero non accetterebbero la chiusura di Passo Rolle. Per Simoni “abbiamo pochi strumenti in mano: ad esempio non siamo in grado di far rispettare i limiti di velocità già introdotti”. Serve a suo avviso una riflessione più approfondita sulle risposte da dare nelle zone montane e dolomitiche.

In replica Detomas ha precisatodi non pretendere di risolvere con la sua mozione la complessità dei problemi segnalati nel dibattito, ma di dare un segnale di attenzione da parte della Provincia nel farsi carico di questo tema. Walter Viola ha espresso disaccordo con l’idea di introdurre pedaggi sui passi dolomiti, mentre ha condiviso condividere la richiesta di limitare la velocità. Purché coordinandosi con la Provincia di Bolzano.

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