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Trento, 116 Licenziamenti SAIT, Presidente Consiglio provinciale Dorigatti:”Inaccettabile nel merito e nel metodo”

Così commenta il presidente del Consiglio provinciale di Trento, Bruno Dorigatti, l’avvio da parte di Sait della procedura di licenziamento collettivo per ben 116 addetti dei magazzini all’ingrosso e degli uffici

Trento – “La notizia desta amarezza e sconcerto – scrive il presidente Dorigatti – non più tardi di giovedì scorso, sindacato Cgil e lavoratori hanno incontrato un folto gruppo di consiglieri provinciali, esprimendo tutte le difficoltà legate a una vertenza mai sviluppata purtroppo sul piano del confronto e dell’analisi dei piani aziendali e sociali.  Avevamo deciso congiuntamente che avrei inviato al più presto al Presidente della Provincia, Ugo Rossi e agli assessori provinciali competenti, una lettera conseguente a quell’incontro, per sollecitare la disponibilità ad aprire un tavolo tra P.a.t., sindacati e Sait, attraverso il quale esperire ogni possibile tentativo per trovare a questa crisi – che investe un settore strategico del sistema Trentino, come quello mutualistico e cooperativistico – soluzioni meno impattanti sul piano occupazionale.

Nonostante la mobilitazione corale delle forze politiche – e quindi dell’ente Provincia, che tanto ha fin qui supportato il settore cooperativo, permettendogli di giocare un ruolo centrale nel panorama produttivo provinciale – il consorzio ha deciso di tirare dritto, senza garantire la richiesta trasparenza e tutte le informazioni richieste.

Torno a dire che da questo comparto, pur di fronte a una fase di oggettiva difficoltà di mercato, ci si aspetta responsabilità sociale e non un semplice calcolo aritmetico degli esuberi. Ci si aspetta considerazione dei diritti e della dignità dei lavoratori, oltre alla analisi tecnica della situazione d’impresa. Auspico quindi che il governo provinciale possa ancora attivare l’atteso tavolo di confronto. Non dobbiamo lasciare intentata alcuna strada – conclude Dorigatti – tra quelle utili a minimizzare il costo sociale di questa situazione”.

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