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Trasporto pendolari Luxottica, Savoi: “Quali tempi per attuarlo?”

L’Assessore provinciale competente Mauro Gilmozzi ha risposto all’interrogazione presentata dal consigliere della Lega Nord Trentino, Alessandro Savoi, relativa ai disagi lamentati dal personale della Luxottica che parte quotidianamente dal Primiero ed usufruisce del servizio di bus

Trento – “Il problema sollevato dalle maestranze – spiega il consigliere provinciale della Lega Nord Trentino, Alessandro Savoi – riguarda il fatto che i numeri dei lavoratori nei vari turni e quelli del trasporto non solo non coincidono, ma nel pullman sono spesso pressati come sardine e in molti devono farsi il viaggio (più di un’ora) in piedi. Per questo la «Commissione Trasporti» della rappresentanza sindacale si era fatta carico del problema, chiedendo a Trentino Trasporti il raddoppio della corsa, o almeno un mezzo più capiente.

La risposta della Provincia spiega come si sia elaborato un progetto congiunto per la riorganizzazione dei servizi di trasporto degli operai con la copertura sia del turno mattutino che di quello pomeridiano e la possibilità  di attivare anche quello per i turnisti notturni.

Tuttavia – evidenzia il consigliere -, non si riporta alcun dettaglio in merito alla tempistica di attuazione, anzi, sembra quasi si pongano delle condizioni insolite a lavoratori e azienda. Infatti pare che per poter venire incontro alle richieste legittime di trasporto dei pendolari, secondo i loro orari, la Provincia chieda all’azienda di modificare la distribuzione degli operai nei turni per venire incontro alla ditta di trasporti. Non è inoltre chiara poi la questione della copertura finanziaria che pare incerta per la presenza di pochi abbonamenti.

Il mancato ricorso all’abbonamento da parte dei lavoratori è dovuto proprio al disservizio della mancanza di corse opportune agli orari da loro richiesti. Inoltre la scelta degli orari dei turni non sempre è modificabile in quanto dipende sia dalla mansione, che dalla disponibilità stessa del dipendente, in base alle sue esigenze familiari. Forzare un cambio dei turni non è quindi detto che migliori la soddisfazione delle maestranze.

La risposta all’interrogazione – conclude Savoi – sembra portare più interrogativi che soluzioni, saranno ora i lavoratori e l’azienda a valutare quanto proposto; poi i futuri amministratori provinciali raccoglieranno le esigenze espresse e si coordineranno per trovare corretta soluzione”.

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