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A Trento, l’ultimo commosso addio a Paolo Cavagnoli: ecco il saluto della sua Appm

Tanti amici di ieri e di oggi, compagni di avventure, ma soprattutto moltissime persone che hanno abbracciato per l’ultima volta Paolo Cavagnoli

L’ultimo saluto dei due sindaci di Canal San Bovo e Roverè della Luna al cittadino onorario, Paolo Cavagnoli, scomparso a 83 anni

 

Trento –  Dolore e commozione sabato mattina nel cimitero di Trento con centinaia di persone presenti per dare l’ultimo saluto a Paolo Cavagnoli (nella foto). Dall’ex presidente della Provincia, Ugo Rossi, all’attuale vice presidente, Mario Tonina, dal Comune di Trento, al vescovo emerito Luigi Bressan che ha concelebrato, ma anche molti aministratori, rappresentanti del volontariato e del sociale, con gli ex colleghi della Provincia e del mondo dell’informazione locale.

Oltre al toccante saluto della famiglia, particolarmente emozionante è stata la vicinanza dei due sindaci di Canal San Bovo, Bortolo Rattin e Roverè della Luna, Luca Ferrari (nella foto in alto) che hanno evidenziato quanto ha fatto Cavagnoli per le due comunità.

Amministratore Itea, dirigente provinciale, giornalista, consigliere comunale, Paolo Cavagnoli è stato soprattutto il primo assistente sociale del Trentino e una colonna dell’impegno a sostegno dei più deboli. Al centro dei suoi tanti progetti, i ragazzi in difficoltà che hanno trovato e continuano a trovare un punto di riferimento insostituibile nell’Associazione Provinciale per i Minori (Appm) che Paolo Cavagnoli ha fondato 45 anni fa e guidato. Questo l’ultimo saluto dell’associazione, letto dall’attuale presidente, Marco Depaoli.

Il ricordo di Appm

“E’ un giorno triste oggi, in cui il dolore per la perdita di una persona così eccezionale tende a prendere il sopravvento su tutto. Ma tutta l’APPM è pienamente consapevole che tu ora, caro Paolo, continuerai comunque a spronarci a proseguire l’opera che hai avviato e costruito lungo questi quarantacinque anni. La passione, la dedizione incondizionata, l’intelligenza delle tue intuizioni unitamente alla tua etica professionale, sono per tutti noi i paradigmi sui quali quotidianamente siamo chiamati a continuare in questa grande sfida sociale. I tuoi richiami al prendersi cura di tutto e di tutti, a non lasciare mai indietro nessuno, ad appassionarsi al destino e alla storia di cui ciascuno è portatore, resteranno il senso profondo della nostra missione. Ci hai insegnato che nell’ambito sociale sono principalmente due i fattori che fanno la vera differenza: la qualificazione del personale che deve essere prima di tutto capace di interpretare questa competenza educativa e l’amore incondizionato alle nostre ragazze e ragazzi e alle loro famiglie. Su queste direttrici corre la storia dello sviluppo della nostra Associazione che ha saputo interpretare i bisogni e fornire risposte attraverso una pluralità di servizi che hanno caratterizzato le politiche sociali della nostra Provincia. Ci ricordavi spesso che “non si può educare se prima non si ama, non esiste alcuna azione educativa se non siamo in grado di comprendere quale sia il vero bene per le persone che ci stanno accanto” e ancora “i ragazzi hanno le loro radici e a noi spetta dare loro le ali per volare nella vita”. Oltre l’impegno profuso a favore di APPM, con altrettanta generosità hai messo a disposizione le tue capacità a favore della comunità trentina come assistente sociale, come dirigente della Provincia, come giornalista, come politico e come uomo impegnato in varie istituzioni tanto da essere nominato cittadino onorario in diversi comuni del Trentino. Non dimenticheremo la tua innata capacità di rapportarsi con le persone, la tua spontaneità, la tua disponibilità ad argomentare sulla visione delle cose anche con chi la pensava in modo diverso. Già sentiamo la nostalgia della tua amicizia, della tua arguta ironia e del tuo sorriso bonario. Mi permetto di ricordare anche il tuo attaccamento a Canal San Bovo e a Primiero – dove subito dopo l’alluvione del 1966 – a soli 29 anni eri stato inviato dall’allora presidente della Provincia Kessler a coordinare le operazioni per fronteggiare la drammatica emergenza e superare l’isolamento in cui si trovava l’intero territorio. A nome dei soci, degli amministratori, dei dipendenti, dei collaboratori e dei tanti ragazzi e ragazze che hanno potuto fruire dei servizi erogati da APPM, esprimo un grazie sincero, profondo, pieno di stima e di orgoglio e un pensiero di vicinanza alla cara Cornelia, a Cecilia, agli affezionatissimi nipoti e a tutti i tuoi cari. Buon viaggio Paolo, che la terra ti sia lieve!”

Redazione:
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