Ok Camera a modifiche allo statuto del Trentino Alto Adige
Via libera con 192 sì,passa al Senato. Per l’ok servono 4 letture. Fugatti: “La riforma dello Statuto rende più forte il Trentino”

Trento/Bolzano – Via libera nella giornata di martedì, dell’Aula della Camera al disegno di legge costituzionale di riforma dello statuto del Trentino Alto Adige. I sì sono stati 192, 32 gli astenuti e nessun contrario. Il testo, costituzionale, ora passa all’esame del Senato e per il via libera definitivo necessita di quattro letture. Il provvedimento modifica, tra l’altro, la denominazione della Regione contenuta nello Statuto, aggiungendo la denominazione in lingua tedesca, e delle Province, qualificando queste ultime come autonome e interviene sui limiti che la Regione deve rispettare nell’ambito delle proprie potestà legislative, rispettivamente, esclusiva e concorrente.

Il testo passa ora all’esame del Senato
Per il via libera definitivo serviranno quattro letture complessive, come previsto per le modifiche costituzionali. La riforma, approvata dal Consiglio dei ministri il 12 giugno alla presenza dei presidenti Arno Kompatscher e Maurizio Fugatti, aggiorna lo Statuto alla luce dell’interpretazione restrittiva data dalla Corte costituzionale dopo la riforma del 2001. L’obiettivo, ribadito dal governo Meloni, è quello di ripristinare gli standard di autonomia del 1992.
Le principali novità
Tra le principali novità: l’aggiunta della denominazione in lingua tedesca della Regione e delle due Province, la qualificazione di Trento e Bolzano come autonome, e il rafforzamento delle competenze legislative esclusive e concorrenti. Viene inoltre attribuita alle Province la competenza prioritaria sul governo del territorio e sulla gestione della fauna selvatica, compresa la responsabilità dei presidenti in materia di tutela di orsi e lupi.
La riforma elimina i riferimenti alle “disposizioni fondamentali delle riforme economico-sociali”, introduce una clausola di salvaguardia del livello di autonomia – che potrà essere modificato solo con il parere favorevole dei due Consigli provinciali – e rafforza gli strumenti di coordinamento tra Stato e autonomie. Le opposizioni, in parte astenute, hanno definito il testo un “lifting” dello Statuto più che una revisione sostanziale. Soddisfatto il centrodestra e in particolare il relatore Alessandro Urzì (Fratelli d’Italia), che ha parlato della «qualità degli obiettivi raggiunti» con questa riforma.
In breve
E’ di 200 milioni di euro il finanziamento in arrivo al Gruppo Dolomiti Energia da BEI (Banca Europea per gli investimenti) per sostenere la produzione da rinnovabili e potenziamento delle reti elettriche. Le risorse sono destinate per il 55% a nuovi impianti eolici onshore in Campania e Puglia e per il 45% allo sviluppo e rinnovo della rete elettrica in Trentino. Una volta entrati in funzione, i nuovi impianti eolici onshore avranno una capacità installata complessiva di 121 MW, sufficiente a coprire il fabbisogno energetico annuo di oltre 100.000 famiglie italiane. L’accordo è in parte sostenuto da InvestEU, il piano di investimenti dell’Unione europea.
In vista dell’avvio del processo per il mega crack del gruppo Signa l’ex magnate austriaco René Benko è stato trasferito dal carcere di Vienna a quello di Innsbruck. Il 48enne è così tornato nella sua città natale per la prima volta dopo il suo arresto, avvenuto lo scorso 23 gennaio, proprio nel capoluogo tirolese. Benko in tutti questi mesi è sempre rimasto in custodia cautelare perché, secondo i giudici, non era mai venuto meno il rischio di reiterazione. Il 14 e 15 ottobre Benko dovrà rispondere davanti alla Corte d’assise di Innsbruck dell’accusa di bancarotta fraudolenta. In concreto avrebbe – così l’accusa – sottratto alla massa fallimentare complessivamente 660.000 euro tramite donazioni, affitti per una villa e altri versamenti. Secondo l’Apa, in caso di condanna l’imputato rischia fino a dieci anni di carcere. Anche la Procura di Trento aveva lo scorso dicembre chiesto il suo arresto per operazioni immobiliari nel nordest.