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Veneto contro le sanzioni alla Russia che hanno determinato l’embargo dei prodotti veneti

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 Zaia: “una tragedia per il nostro sistema produttivo: dobbiamo uscirne”

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Venezia – Primo, dare pieno mandato al presidente Luca Zaia di attivare ogni utile azione politico diplomatica per superare le cause e lo stato di sanzioni e di embargo che si è venuto a determinare tra l’UE e la Federazione Russa; secondo, incaricare l’Avvocatura regionale di esplorare ogni utile percorso finalizzato alla presentazione di un possibile ricorso, sia in sede europea che nazionale, per rimuovere il regime delle sanzioni applicato dall’UE; terzo, individuare azioni a sostegno dei produttori e delle imprese colpite dall’embargo russo.
Sono questi i tre obiettivi fissati dalla liberazione approvata oggi dalla Giunta regionale per superare i gravissimi problemi creati all’economia veneta dalla messa al bando della Russia di prodotti agroalimentari, tessili, dell’abbigliamento e della meccanica provenienti dai Paesi dell’UE, compresa l’Italia, che stanno applicando le sanzioni nei confronti della stessa Russia come reazione al conflitto in Ucraina.

“Faremo di tutto per uscire dall’embargo che per noi è una tragedia e che ci costa perdite enormi in quanto la Russia è per il Veneto un mercato d’elezione, che crea ricchezza e lavoro – ha detto Zaia presentando il provvedimento –. Una tragedia per il nostro sistema produttivo che si poteva tranquillamente evitare, ma è prevalsa purtroppo la ‘sindrome del chihuahua’, quella di chi è piccolo piccolo e abbaia tanto, ma il primo cane vero che passa se lo sbrana”.

“Pur rispettando i ruoli – ha sottolineato Zaia –, noi abbiamo innanzi tutto l’obbligo di difendere fino in fondo i nostri concittadini, mettendo in discussione una scelta che non condividiamo in nessun modo e che si poteva a nostro avviso assolutamente evitare. Il contenuto essenziale di questa azione è quello di far sì che le merci del Veneto tornino a raggiungere un mercato indispensabile per il nostro sistema produttivo come quello russo”.

Nel 2013 l’export del Veneto verso la Russia – si legge nella deliberazione – è stato pari a oltre 1 mi1iardo e 835 milioni di euro, tra prodotti alimentari di qualità, ortofrutta, manifattura, macchinari, telecomunicazioni, mobili, calzature, pelletterie e settore moda, registrando + 9,3% rispetto al 2012 e, nel dettaglio, +19,6% nei prodotti alimentari e + 13,2% nel settore della moda. Le province più attive nell’export con Mosca sono Vicenza, Treviso, Padova e Verona. Un embargo troppo lungo rischia di interrompere le relazioni commerciali sin qui costruite – si evidenzia nel provvedimento approvato dalla Giunta regionale – e di consentire ad altri competitors di sostituirsi alle nostre imprese venete e agli operatori economici e commerciali che fanno da tramite.

Peraltro, anche il Consiglio regionale del Veneto si era espresso in merito, approvando il mese scorso una Risoluzione che impegnava la Giunta e il Presidente ad attivare ogni utile azione politico-diplomatica che potesse contribuire a superare le cause che hanno determinato l’applicazione delle sanzioni da parte dell’UE e il conseguente embargo russo.

“Il Veneto, quindi, conferma appieno il suo legame con la comunità russa – ha concluso Zaia – e non solo dal punto di vista economico ma anche culturale e sociale”.

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