Incrociano le braccia i lavoratori del comparto aereo, pubblico locale, ferrovie e scuola. Un assaggio massiccio degli scioperi per i rinnovi contrattuali e condizioni di lavoro che poi proseguiranno
NordEst (Adnkronos) – Venerdì 10 gennaio è previsto il primo sciopero del 2025, una giornata che si preannuncia difficile. A incrociare le braccia sono i lavoratori del settore dei trasporti e quelli del comparto scuola.
Treni e lavoratori Rfi
Il giorno 10 gennaio 2025 – conferma Trenitalia – è stato indetto uno sciopero di 4 ore del personale delle imprese cui si applica il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro degli Autoferrotranvieri. I servizi bus e Freccialink programmati in orario possono subire variazioni o cancellazioni. Lo sciopero può comportare modifiche al servizio anche prima dell’inizio e dopo la sua conclusione. Maggiori informazioni sono disponibili sui canali digitali di Trenitalia o rivolgendosi al personale di assistenza clienti e presso le biglietterie.
Servizi minimi garantiti in caso di sciopero
I lavoratori Rfi si fermeranno fino alle 20.59 del 10 gennaio. Saranno assicurati, però, i “servizi minimi di trasporto”. Nelle giornate di sciopero – aggiunge Trenitalia – saranno assicurati servizi minimi di trasporto, predisposti a seguito di accordi con le organizzazioni sindacali, ritenuti idonei dalla Commissione di Garanzia per l’attuazione della Legge 146/1990. I treni che si trovano in viaggio a sciopero iniziato arrivano comunque alla destinazione finale se è raggiungibile entro un’ora dall’inizio dell’agitazione sindacale; trascorso tale periodo, i treni possono fermarsi in stazioni precedenti la destinazione finale.
Servizi e altri trasporti
Il trasporto pubblico locale, invece, farà i conti con lo sciopero nazionale di 4 ore (con articolazione oraria a livello territoriale). Venerdì sarà complicato soprattutto per chi si muove o arriva a Milano, Venezia o Pisa anche in aereo: le astensioni riguardano i lavoratori dei Cub a Linate e Malpensa, della Flai Ts a Venezia e della Filcams Cgil a Pisa.
Scuola
Per la giornata di venerdì è previsto anche lo sciopero di tutto il personale docente, educativo e Ata, assunto sia a tempo determinato che indeterminato, proclamato dal CSLE (Confederazione Sindacale Lavoratori Europei). “Si ricorda che detto sciopero è per scuole pubbliche, private e comunali di ogni ordine e grado compresi asili e educatori – si legge sul sito – Abbiamo indetto uno sciopero per i seguenti motivi:
Un aumento più oneroso degli stipendi portando i salari allo standard Europeo; Abolizione immediata dell’obbligo verso i Collaboratori scolastici ad effettuare cambio di pannolini e igiene sanitaria su alunni “D.A.”; Predisporre corsi abilitanti per i Collaboratori che vogliono effettuare la mansione in cui si prevede pannolini e igiene sanitaria su alunni “D.A.” e riconoscimento economico suppletivo; Abolizione immediata del decurtamento orario sulle ferie per chi aderisce agli scioperi, in quanto azione anti Costituzionale e anti Democratica; Mancata erogazione di indennizzo per la turnazione codice 1531; Rispetto sulle sostituzioni del personale circolare n°354 del 05/01/2024; Rispetto del rapporto frontale 1 a 7 educatrice/bambini legge regionale n°7/2020 art.35 comma 1″.
Gennaio, mese di scioperi
Dopo l’esordio di venerdì 10 gennaio, tutto il mese di gennaio sarà caratterizzato da un alto livello di conflittualità con molti scioperi proclamati magari anche solo a livello territoriale: sul sito della Commissione di garanzia se ne contano oltre 50. D’altronde nei giorni scorsi il leader della Uil Pierpaolo Bombardieri ha ricordato che ci sono circa 6 i milioni di lavoratrici e lavoratori con i contratti scaduti. A partire da quello dei metalmeccanici con le trattative che si sono interrotte: diverse le proteste proclamate a livello regionale il 13 il 14 e il 15 gennaio prossimi.