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Un viaggio attraverso le Alpi per monitorare lo stato dei ghiacciai

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I ghiacciai sono sempre più fragili e a rischio

NordEst – I ghiacciai sono sempre più fragili e a rischio. Minacciati dell’emergenza climatica si riducono di anno in anno fino a rischiare di scomparire. In pericolo anche l’ambiente glaciale alpino dove, secondo gli ultimi dati scientifici disponibili, l’aumento delle temperature medie dal 1850 ad oggi è stato circa di 2°C circa il doppio rispetto alla media globale.

Per questo, dopo i Requiem per i ghiacciai organizzati lo scorso settembre in Italia, Legambiente ora lancia la prima edizione di Carovana dei ghiacciai, campagna realizzata con il supporto del Comitato Glaciologico Italiano (CGI) e con partner principale Sammontana e partner sostenitore FRoSTA, che dal 17 agosto al 4 settembre monitorerà lo stato di salute dei ghiacciai alpini per sensibilizzare le persone sugli effetti che i cambiamenti climatici stanno avendo sull’ambiente glaciale alpino.

“I ghiacciai – dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – sono degli indicatori sensibilissimi del cambiamento climatico in atto e sono il primo campanello di allarme di un problema, quello dell’emergenza climatica, che ha una portata internazionale e che deve essere affrontato in maniera sinergica dagli stati di tutto il mondo con politiche di mitigazione e di adattamento al clima. Le immagini dei giorni scorsi del ghiacciaio di Planpincieux in Val Ferret, a rischio crollo e per questo costantemente monitorato, dimostrano ancora una volta e concretamente la portata di questo problema che mette peraltro in pericolo le comunità locali e l’intero habitat.

“Grazie all’accordo con Legambiente – aggiunge Marco Giardino, segretario Generale del Comitato Glaciologico Italiano – le attività che verranno messe in campo nell’ambito di Carovana dei ghiacciai saranno fortemente indirizzate a raggiungere un obiettivo socialmente utile: la diffusione della consapevolezza che la trasformazione degli ambienti glaciali, seppur rapida e apparentemente inarrestabile, può essere affrontata meglio con una conoscenza approfondita. Il monitoraggio glaciologico è quindi condizione indispensabile per rendere efficaci gli interventi di mitigazione dei pericoli e di gestione sostenibile delle risorse e di fruizione duratura dei servizi ecosistemici propri degli ambienti glaciali”.

La prima tappa di Carovana dei ghiacciai sarà in Valle d’Aosta dal 17 al 18 agosto sul ghiacciaio del Miage. In ciascuna tappa si svolgeranno specifiche attività di monitoraggio glaciale, tra le quali: misure speditive sui segnali frontali e paline su ghiacciai, aggiornamenti delle riprese multitemporali da stazioni fotografiche, rilievi topografici di dettaglio, monitoraggi tecnologici tramite drone e laser scanner, raccolta di campioni microbiologici e di microplastiche, osservazioni geomorfologiche e biologiche nelle aree proglaciali.

Anche nel settore centrale il monitoraggio glaciale nel 2019 ha segnalato l’incessante contrazione delle fronti glaciali, seppure con valori inferiori rispetto agli anni precedenti, in cui però si registrarono sostanziali cambiamenti nell’aspetto dei ghiacciai come la frammentazione in 3 distinti apparati del Ghiacciaio dei Forni.

Nel settore orientale molti ghiacciai sono vicini alle condizioni limite per la loro sopravvivenza: l’esiguo spessore e l’appiattimento della fronte sono indizi dell’approssimarsi della loro frammentazione, come nel caso del ghiacciaio di Fradusta, ricco di placche di ghiaccio morto.

Per quanto riguarda il tasso di riduzione dei ghiacciai italiani, questo è evidente anche dai bilanci di massa: la riduzione di spessore medio è pari a un metro di ghiaccio, un valore generalmente superiore al tasso degli ultimi decenni, sia per i ghiacciai alpini monitorati, sia per il Calderone, unico ghiacciaio appenninico.

 

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