Primo Piano NordEst

Ue, Il Governo tira dritto sulla Legge di Bilancio. Austria, pronti a procedura

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“E’ una scelta sbagliata che non fa il bene dell’Italia e degli italiani”. Così il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani

Roma (Adnkronos) – Poco sorprendente ma molto deludente che l’Italia non abbia rivisto il suo piano di bilancio. Le finanze pubbliche italiane sono sbilanciate e i piani del governo non porteranno ad una robusta crescita economica. Questo budget è una violazione del Patto di stabilità e crescita. Sono profondamente preoccupato. Ora sta alla Commissione europea fare i passi successivi”. E’ quanto osserva il ministro delle Finanze olandese Wopke Hoekstra in una dichiarazione sulla lettera inviata dell’Italia a Bruxelles.

Il governo italiano con i messaggi populisti sta “tenendo in ostaggio il suo stesso popolo”. Così il ministro delle finanze austriaco Hartwig Loeger – riferisce Bloomberg – avvertendo che l’Austria insisterà per rafforzare il rispetto della disciplina fiscale pronta a sostenere la procedura di deficit se l’Italia non scende a compromessi rispetto alle richieste della Commissione. Loeger ha manifestato il proprio disaccordo con la posizione del ministro Tria: “contrariamente a quanto sostiene il mio collega non si tratta di un affare italiano interno, ma di un affare europeo”.

Per l’Eurozona ora non è il momento di attenuare il rigore fiscale e nazioni fortemente indebitate “come l’Italia” dovrebbero ridurre il carico del debito. Lo ha detto il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, nel corso di un intervento a Berlino. “È perfettamente legittimo che un nuovo governo stabilisca nuove priorità politiche, ma se sono associate a spese aggiuntive sarebbe consigliabile ridurre altre spese o aumentare le entrate” ha aggiunto Weidmann precisando che “il requisito della riduzione del debito non deve essere tralasciato”. “Non condivido l’idea che i problemi di crescita siano risolti facendo sempre più debito, e che l’alto debito non sia problematico”, ha puntualizzato Weidmann ricordando che “per un’unione monetaria con una comune politica monetaria e 19 politiche fiscali nazionali, è fondamentale che gli Stati membri abbiano bilanci solidi per garantire un’unione di stabilità”.

La manovra “non cambia, saldi invariati”

Ma sono state “messe più risorse sul dissesto idrogeologico”. A quanto apprende l’AdnKronos è questo, in estrema sintesi, il punto di caduta del vertice a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, il ministro dell’Economia Giovanni Tria e il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro.

DI MAIO – Come confermato poi da Di Maio. “La manovra non cambia né nei saldi né nella previsione della crescita, perché è nostra convinzione che è quel che serve al Paese per ripartire” ha detto il vicepremier subito dopo il Cdm. “Abbiamo detto chiaramente che ci impegnamo a mantenere il 2,4% di deficit, e il Pil all’1,5%” ma “reddito cittadinanza, riforma Fornero, soldi ai truffati dalle banche” restano. “E’ una manovra in controtendenza col passato” ma “non facciamo i furbi sul debito”. E ancora: “Non abbiamo aggiunto niente a quello che già leggete nella manovra di bilancio ma c’è l’impegno a mantenere quelli che sono i saldi indicati; quindi non facciamo i furbi sul deficit ma allo stesso tempo manteniamo gli impegni con gli italiani”.

DISMISSIONI – ”Il nostro obiettivo è tutelare i gioielli di famiglia ma allo stesso tempo di dismettere tutto quello che non serve dello stato di immobili o di tutti questi beni che sono di secondaria importanza” ha aggiunto Di Maio, uscendo da palazzo Chigi. ”Deve essere chiara una cosa – ha detto – nel programma di dismissioni non ci sono i gioielli di famiglia: stiamo parlando di immobili, di beni secondari dello Stato e sicuramente la dismissione avrà un effetto positivo per la riduzione del debito”.

LETTERA – 
E la novità sono proprio le dismissioni, anche immobiliari, che verranno attuate e valgono l’1% del Pil, sottolineano poi fonti della Lega dopo la fine del Cdm. Per quanto riguarda la lettera di risposta a Bruxelles, sottolineano le stesse fonti, sono confermati saldi e crescita come già previsti (2,4 deficit e 1,5 crescita).

BRUXELLES – Per le fonti del Carroccio, insomma, nessun arretramento di fronte a Bruxelles: il governo spiega le sue ragioni ma va avanti per la sua strada.

In breve

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