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Tribunale di Vicenza: mandato avanti dagli alpini che spostano faldoni e dai detenuti che li scannerizzano

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Giustizia, crisi di organici:  “Numeri da paralisi, lo stato non la garantisce più. Silenzio sul tribunale della pedemontana”

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Venezia – “Il Tribunale di Vicenza, mandato avanti dagli alpini che spostano faldoni e dai detenuti che li scannerizzano, sarebbe la soluzione dello Stato per rispondere alla chiusura del Tribunale di Bassano le cui pratiche passano proprio a Vicenza? Se fosse una barzelletta farebbe ridere di gusto, invece è l’incredibile realtà della Giustizia in Veneto. In questa Regione lo Stato non la garantisce più, perché se Vicenza è il caso limite, Venezia, Verona e Treviso non stanno meglio. Alla faccia di uno dei fondamenti della democrazia e della Costituzione”.

Con queste parole il Presidente della Regione Veneto esprime “grave preoccupazione e sconcerto per l’inerzia di Roma” per l’emergenza organici che, in Veneto in particolare, sta rallentando le risposte che il sistema giudiziario deve dare ai cittadini e al sistema delle imprese, per le quali i tempi della giustizia costituiscono un fondamentale elemento di competitività. Nel mezzo, l’allarme del Csm e richieste d’aiuto dei responsabili delle diverse sedi.
“In questo quadro – incalza il Governatore – il Veneto, che quando può arrangiarsi sa generare eccellenze, sta pagando con un record negativo la mancanza di risposte dello Stato. A Vicenza – snocciola dati il Presidente – il rapporto tra abitanti e magistrati è meno della metà della media italiana, uno ogni 23 mila cittadini; la Corte d’Appello di Venezia, come hanno pubblicamente testimoniato i responsabili degli uffici, si occupa di quasi 5 milioni di abitanti con un amministrativo ogni 15.500. In Calabria il rapporto è di un amministrativo ogni 2.450 abitanti, a dimostrazione anche di un pauroso squilibrio territoriale. Profondo rosso anche per i giudici: il Veneto dovrebbe averne 746, ma ce ne sono 415. Sono numeri da paralisi”.
“Le promesse governative di nuove assunzioni – aggiunge il Presidente del Veneto – si susseguono ma non si concretizzano. Nel vicentino e in tutta la Pedemontana veneta, con la chiusura di Bassano, che erogava giustizia civile con tempi più che dimezzati rispetto a tutte le medie, è stato creato un vero e proprio buco nero, al quale le Istituzioni (Giunta e Consiglio regionale, Province di Vicenza, Padova e Treviso, 75 Comuni, Associazioni di categoria) hanno risposto in concreto con la proposta formale di creare la circoscrizione del Tribunale della Pedemontana Veneta. Risposte? Nessuna. Intanto rivolgo un incredulo grazie agli Alpini e ai carcerati”.

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