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Terremoto giudiziario in Trentino Alto Adige: agli arresti amministratori, politici e imprenditori

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Tra i nomi noti, coinvolti nell’inchiesta: la sindaca di Riva del Garda Cristina Santi, gli imprenditori René Benko, Heinz-Peter Hager e Paolo Signoretti e l’ex parlamentare Vittorio Fravezzi. Ma anche l’attuale sindaco di Arco, Alessandro Betta e l’ex assessore provinciale Luca Zeni


 

Trento/Bolzano – Le indagini coordinate dalla Dda della Procura di Trento con Carabinieri del Ros e i Finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Finanza di Trento ipotizzano l’esistenza di un gruppo affaristico in grado di influenzare e controllare le principali iniziative della pubblica amministrazione, soprattutto nel settore della speculazione edilizia in Trentino Alto Adige. Le indagini coinvolgono 77 persone fisiche, tra cui amministratori pubblici, dirigenti e funzionari di enti locali e società partecipate, membri delle forze dell’ordine, professionisti e imprenditori.

E’ stata archiviata la posizione dell’ex vicesindaco di Bolzano e attuale assessore provinciale Luis Walcher, coinvolto in un primo momento nella maxi inchiesta della Procura di Trento. Il reato ipotizzato inizialmente di abuso di ufficio è infatti stato abolito e così Walcher non risulta più tra gli indagati. Inoltre, numerose persone giuridiche sono state segnalate per responsabilità amministrativa. Il Gip ha condiviso la contestazione dell’utilizzo del metodo mafioso per il reato di associazione per delinquere ipotizzato dalla Procura. Le accuse contestate includono: associazione per delinquere, turbativa d’asta, finanziamento illecito ai partiti, traffico di influenze illecite, truffa, indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, oltre a diversi reati contro la pubblica amministrazione, tra cui corruzione, induzione indebita, rivelazione di segreti d’ufficio e omissione di atti d’ufficio, nonché violazioni delle norme tributarie legate all’emissione di fatture per operazioni inesistenti.

I militari hanno eseguito oltre 100 perquisizioni nei confronti di altre persone sottoposte ad indagine, società ed enti pubblici territoriali nelle province di Trento, Bolzano, Brescia, Milano, Pavia, Roma e Verona nonché all’estero attraverso i canali di cooperazione giudiziaria internazionale. Gli imprenditori coinvolti si sarebbero resi disponibili a finanziare le campagne elettorali di amministratori pubblici, ottenendo poi agevolazioni, procedure semplificate e concessioni per iniziative immobiliari.

Santi nega ogni addebito

Nega ogni accusa la sindaca di Riva del Garda, Cristina Santi, per bocca del suo avvocato Nicola Zilio. “Nega ogni accusa e sta già raccogliendo documenti a chiarimento dei fatti”, spiega il legale. Che poi aggiunge: “I fatti a lei contestati sono risalenti ad anni fa e sono relativi a uno solo dei 50 capi di incolpa azione di questa indagine”. Il legale spiega anche che Santi: “Nega alcun tipo di conoscenza o contatto con la quasi totalità degli altri soggetti coinvolti in questa vicenda” e poi conclude affermando che: “Il sindaco non è sospesa dalle funzioni e quindi è e rimane il sindaco di Riva”.

Fugatti colto di sorpresa

“È una notizia che ci coglie di sorpresa, soprattutto perché conosciamo gli amministratori pubblici che vengono chiamati in causa e in diverse occasioni abbiamo apprezzato l’impegno e lo scrupolo con cui hanno sempre esercitato la loro funzione al servizio delle comunità di riferimento”. Il presidente della provincia di Trento, Maurizio Fugatti, commenta così l’inchiesta giudiziaria.

 

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