Il Questore: ”In un video scene drammatiche, testimoniano la capacità di reazione che ha scongiurato il peggio. Non risulta un malato psichico, si è mostrato lucido”. A Trieste fiaccole, dolore e silenzio, ricordando i due agenti
NordEst (Adnkronos) – Alejandro Stephan Meran, nel corso della sparatoria all’interno della Questura di Trieste ha mostrato “lucidità” portando avanti “l’azione aggressiva”. E’ quanto è rilevato nel decreto di fermo. Il gip nell’ordinanza che dispone il carcere per l’uomo, accusato di aver ucciso due agenti e avere sparato contro altri otto poliziotti, rileva l’assenza di riscontri oggettivi su una possibile malattia psichica dell’uomo.
Intanto ci sono le immagini della sparatoria avvenuta in Questura a Trieste. Le telecamere nell’atrio e quelle all’esterno del palazzo, sequestrate dall’autorità giudiziaria, avrebbero ripreso una parte della sparatoria, ovvero il conflitto a fuoco col personale di guardia e il tentativo di fuga di Alejandro Stephan Meran, subito dopo l’omicidio due poliziotti.
“Fasi estremamente concitate al tempo stesso drammatiche”, così il Questore di Trieste, Giuseppe Petronzi, ha definito i filmati delle telecamere. Fasi, secondo il Questore, che “hanno testimoniato la capacità di risposta dell’apparato che è riuscito a rendere inerte e a fermare la persona immediatamente, scongiurando la possibilità che potesse fare danni peggiori”.
In quel “dormite sogni tranquilli” c’è tutta la missione, la responsabilità, la dedizione al prossimo che erano alla base della scelta di Pierluigi e Matteo. Una finestra di qualche istante sull’orgoglio di indossare la divisa della Polizia di Stato per servire la gente, la storia di una grande amicizia.Proteggeteci anche da lassù, tra le stelle.#lamiciziaèunacosaseria#essercisempre
Pubblicato da Polizia di Stato su Domenica 6 ottobre 2019
Lutto in città
Lutto cittadino a Trieste dopo la sparatoria che ha visto due vittime, due agenti. Giornate in cui si omaggiano i poliziotti morti e in cui si lavora per ricostruire quello che è accaduto in Questura. E’ accusato di omicidio plurimo e tentato omicidio Alejandro Augusto Stephan Meran, l’uomo di 29 anni che ha ucciso gli agenti. Meran si è avvalso della facoltà di non rispondere agli inquirenti, i quali ritengono che sussista il pericolo di fuga e di reiterazione di reato e per questo ne hanno chiesto la custodia cautelare in carcere.
#Trieste una fiaccolata silenziosa ha sfilato per Matteo e Pierluigi.
— Polizia di Stato (@poliziadistato) October 5, 2019
Dopo un momento di preghiera organizzato all‘esterno della Questura, il lungo applauso in ricordo dei giovani poliziotti pic.twitter.com/QRTACi7aV6
Sequestrate le fondine delle due vittime
Per verificarne l’integrità. Intanto si apprendono nuovi particolari della sparatoria: Meran, dopo aver sottratto la pistola all’agente Pierluigi Rotta, gli ha sparato due volte. Uditi gli spari, l’altro agente Matteo Demenego è uscito dall’ufficio ed è stato raggiunto da tre colpi. Intanto il fratello di Meran, Carlysle, si era barricato in un ufficio poi è fuggito, prima di essere bloccato.
“Mi dispiace tanto, non so come chiedere perdono a queste famiglie” ha detto Betania, la madre di Meran. “Prego Dio che dia loro pace e che un giorno possano perdonare. Mi dispiace per quello che ha fatto mio figlio – ha aggiunto commossa – cosa si può dire ad un padre che perde un figlio o a un figlio che perde il padre? Non c’e’nulla che si possa dire per confortare un dolore così. Anche il capo dello Stato, Mattarella, ha ricordato i due agenti uccisi: “Questo applauso di affetto, riconoscenza e dolore – ha detto al termine del lungo applauso che i partecipanti alla cerimonia per i 180 anni della ferrovia Napoli-Portici hanno rivolto, in piedi, alla memoria dei due poliziotti – esprime il sentimento del Paese.
La nostra vita procede e si sviluppa attraverso l’azione quotidiana di tante persone sconosciute, servitori dello Stato, della nostra comunità, come i due agenti assassinati a Trieste”.
E’ polemica sulle fondine
Sono state sequestrate le fondine delle due vittime per verificarne l’integrità. Da una prima analisi non risulterebbero danni da comprometterne la funzionalità. Diversa la posizione del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap) “Nella vicenda dei due agenti uccisi ci sono stati problemi con le fondine. Al primo è stata sfilata la pistola perché aveva una fondina vecchia, in quanto quella in dotazione gli si era rotta. Al secondo agente ucciso, la fondina sarebbe stata strappata dalla cintura. Al secondo agente – prosegue il Sap – l’arma sarebbe stata strappata quando ormai era già in terra inerte a causa delle ferite per i colpi esplosi con la prima pistola sottratta”.
Secondo il Dipartimento della pubblica sicurezza, “allo stato attuale degli accertamenti, in assenza di testimoni e documenti video, è priva di fondamento ogni arbitraria ricostruzione della dinamica che ha portato alla sottrazione dell’arma del collega ucciso per primo“. In una nota il Dipartimento replica alle “speculazioni generate da un rappresentante del Sap nel tentativo di correlare la tragica morte di Matteo e Pierluigi all’inadeguatezza dell’equipaggiamento in dotazione”.
La convalida dell’arresto
“Gravi indizi e pericolo fuga”, gip convalida fermo del killer. I due agenti colpiti durante una sparatoria davanti alla Questura di Trieste sono morti. Avevano riportato ferite gravissime. Lutto e dolore in tutta Italia per la morte di Pierluigi Rotta, agente scelto e Matteo De Menego, agente.
“Hanno rubato la pistola e sparano”, l’audio choc dalla Questura
La testimone: “Sembrava Beirut”
Secondo quanto si è appreso, nella sparatoria sarebbero rimasti feriti altri agenti e uno dei due fratelli aggressori. Nessuno di questi quattro sarebbe in pericolo di vita.
A sparare è stata una delle due persone che gli stessi poliziotti avevano portato in Questura dopo un servizio avviato in seguito al furto di uno scooter.
A compiere il furto Alejandro Augusto Stephan Meran, di 29 anni, di nazionalità dominicana. Subito dopo il colpo si pente e chiama il fratello, Carlysle Stephan Meran, di 32 anni, il quale avverte la polizia. Giungono sul posto una Volante con due agenti a bordo e un’auto della Squadra Mobile.
I due fratelli salgono sulla prima vettura, mentre l’altra li segue a distanza, un po’ più indietro a causa del traffico. Un’operazione di routine, senza particolari difficoltà. I quattro a bordo della Volante entrano in Questura. E quel che segue sono fotogrammi di un film impazzito, una manciata di minuti che seminano il terrore e spezzano due vite.
Alejandro, affetto da difficoltà psichiche, chiede di poter andare in bagno e ad un certo punto riesce a sottrarre la pistola all’agente che lo accompagna. Come abbia fatto sarà difficile ricostruirlo: alla scena non hanno assistito testimoni e la zona non è coperta da telecamere.
Dopo aver sparato al primo poliziotto, Meran si incammina verso l’uscita e trova sulla sua strada il secondo agente. L’uomo spara ancora e quando il poliziotto cade in terra gli prende la pistola, strappandogli la fondina.
A quel punto si avvicina l’uscita e ha un terzo conflitto a fuoco, con l’agente al corpo di guardia, che lo ferisce. Meran, dicono ancora le fonti, riesce comunque ad uscire dall’edificio e qui viene bloccato dagli uomini della squadra mobile.
Dalla ricostruzione che sta emergendo sembra inoltre che il fratello, Carlysle Stephan Meran, non abbia avuto alcun ruolo nella sparatoria e, anzi, per paura si sia rifugiato nei sotterranei appena si è cominciato a sparare.
Conte, una tragedia che ferisce lo Stato – “La morte dei due agenti di Polizia uccisi nella sparatoria davanti alla Questura di Trieste suscita grande dolore. Questa tragedia ferisce lo Stato. A nome mio e del Governo esprimo la commossa vicinanza ai familiari delle vittime e a tutto il corpo della Polizia di Stato”. Lo scrive, in un tweet, il premier Giuseppe Conte.
“Due poliziotti, due uomini dello Stato sono stati uccisi a Trieste mentre facevano il loro lavoro, il loro dovere. Un abbraccio alle loro famiglie e ai loro colleghi e la mia vicinanza al collega ferito, a cui auguro di cuore una pronta guarigione. Vi sono vicina”. Così la Ministra Teresa Bellanova su twitter.
In video aggressore a terra ferito – “Vieni a prendermi … non voglio l’ambulanza … sto morendo…”. Sono le frasi che urla Alejandro Augusto Stephan Meran, 29 anni, rivolte al fratello, Carlysle, all’esterno della Questura di Trieste.
Alejandro, che ha già ucciso i due agenti, è a terra mentre attende l’ambulanza dopo essere stato ferito durante il tentativo di fuga. La scena è stata mandata in onda dall’emittente locale Tele4 nel corso di una edizione straordinaria trasmessa in serata.
Il killer ha vissuto nel Bellunese
Hanno abitato fino allo scorso maggio nel comune di Ponte nelle Alpi (Belluno), i fratelli dominicani coinvolti nella sparatoria nella questura di Trieste, Alejandro Augusto Stefan e Carlysle Meran, in cui sono rimasti uccisi due agenti di polizia. Entrambi si trovavano nel bellunese grazie a due permessi di soggiorno rilasciati tuttavia da un’altra questura italiana. Rispetto ad eventuali illeciti registrati in Veneto, il solo Carlysle risulta essere stato denunciato per il reato di possesso di oggetti atti ad offendere, essendo stato trovato, nel corso di un controllo di polizia, in possesso di una scimitarra.
L'assassino dei due #poliziotti ha vissuto col fratello a Ponte nelle Alpi. Il 29enne dominicano nel 2017 e nel 2018 ha abitato in Veneto col fratello. Entrambi lavoravano come corrieri in un'azienda di #Belluno. #ioseguotgr https://t.co/l0H0zBwGTM
— Tgr Rai Veneto (@TgrVeneto) October 5, 2019