Al momento l’agenzia non ricorrerà al Tas contro la sentenza che assolveva il tennista per l’uso incauto del Clostebol, ma ha chiesto nuova documentazione aggiuntiva. Posticipati i termini per la possibilità di presentazione del ricorso. Nel paese di Jannik in Val Pusteria, tra cartelloni per il campione e privacy attorno alla famiglia. Il sindaco: “Porti il trofeo”
NordEst – Non è ancora stato deciso nulla sul caso Clostebol che riguarda il n.1 del tennis mondiale. Sul presunto caso di doping che vede coinvolto l’azzurro. Non è ancora scaduto il tempo, a quanto pare, a disposizione dell’agenzia mondiale antidoping (Wada) per presentare ricorso contro l’assoluzione dell’azzurro, decisa dall’International Tennis Integrity Agency (Itia) dopo la sua positività a quantità minime di Clostebol riscontrata in due controlli a marzo.
La Wada, infatti, ha chiesto ulteriore documentazione all’Itia relativa alla decisione sul caso Sinner. E un comma dell’articolo 13.2 del Codice Antidoping della Wada, il 13.2.3.5, riconosce all’agenzia la possibilità di far decorrere i 21 giorni entro cui poter presentare ricorso dal momento in cui ha ricevuto la documentazione aggiuntiva.
Da Montreal, sede dell’Agenzia, si considera «il caso ancora aperto e l’indagine in corso» in base al comma sopra citato. Wada non si è accontentata delle quasi 50 pagine dettagliate della sentenza, chiede approfondimenti specifici.
Wada non vuole infatti comunicare in che data ha ricevuto (e se ha ricevuto) la documentazione richiesta, ma stando a quanto riporta Lapresse l’agenzia con sede a Montreal, avrebbe ancora dieci giorni per presentare ricorso al Tas. I tempi potrebbero inoltre dilatarsi ulteriormente qualora la Wada presentasse nuova richiesta di documentazione