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Sabato 15 agosto si commememora il 71° anniversario dell’eccidio di Malga Zonta

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La commemorazione vedrà la presenza del vicepresidente Olivi

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Trento – È in programma sabato, 15 agosto, a partire dalle ore 10, a Passo Coe, sull’altipiano di Folgaria, la cerimonia per ricordare le vittime dell’eccidio di Malga Zonta, di cui ricorre quest’anno il 71° anniversario. Era, infatti, il 12 agosto del 1944, quando 3 malgari e 14 partigiani vennero uccisi dai reparti nazisti. La commemorazione si aprirà con gli interventi di Alessandro Olivi, vicepresidente della Provincia autonoma di Trento, di Luisa Canalia presidente del Consiglio comunale di Folgaria e di Valter Orsi, sindaco di Schio, nonché di Giuseppe Ferrandi, direttore della Fondazione Museo Storico del Trentino. Seguiranno l’orazione ufficiale, che quest’anno è stata affidata alla professoressa Carla Poncina direttrice dell’Istituto storico della Resistenza di Vicenza, e la messa al campo officiata da monsignor Giuseppe Grosselli, con il coro Sojo Rosso Valli del Pasubio; la manifestazione sarà accompagnata dalla banda cittadina di Cornedo Vicentino.

La cerimonia dell’anniversario di Malga Zonta è promossa da: Comitato onoranze caduti partigiani costituito dai Comitati Anpi di Vicenza, Trento, Schio e Folgaria, Avl di Schio e con l’adesione dei Comuni di Schio, Folgaria, Caldogno, Arsiero, Besenello, Calliano, Castelgomberto, Costabissara, Comunità di valle della Vallagarina, Comunità di valle Altipiani Cimbri, Malo, Marano Vicentino, Monte di Malo, Mori, Nomi, Posina, Recoaro Terme, Ronzo-Chienis, Rovereto, Santorso, S. Vito di Leguzzano, Torrebelvicino, Trento, Valdagno, Valli del Pasubio, Velo d’Astico, Volano, del Museo Storico del Trentino e del Museo del Risorgimento e della Resistenza di Vicenza.

Malga Zonta, un luogo della memoria e della pace
In quello che oggi è diventato il Parco Trentino-Veneto della Memoria, Malga Zonta costituisce un punto di riferimento di forte valenza storica, culturale e civile nel processo di superamento delle divisioni, delle guerre e nella conquista della pace e della democrazia.
Fu infatti per secoli linea tormentata di confine tra Austria e Repubblica di Venezia e successivamente tra Impero austroungarico e Regno d’Italia. Tra queste montagne caddero più di 6.000 giovani italiani, austriaci, cecoslovacchi nella Prima guerra mondiale. Dopo l’8 settembre 1943, a seguito dell’annessione al Terzo Reich dell’Alpenvorland (province di Trento, Bolzano e Belluno), venne istituita dai tedeschi una nuova linea difensiva, in vista dello spostamento del fronte sulle Alpi. All’alba del 12 agosto 1944, nell’ambito dell’azione a tenaglia che i nazifascisti condussero dalla Valdastico, dalla Valsugana e da Trento, avvenne la strage dei 17 di Malga Zonta.
Agli inizi degli anni ’60, nella logica della “Guerra Fredda”, proprio a Malga Zonta fu realizzata la più avanzata base missilistica alpina della N.A.T.O., con ogive atomiche puntate verso le linee del blocco militare dell’Est.
Ora Malga Zonta è diventato luogo di pace e punto significativo di incontro, dove valorizzare e difendere i progressi democratici conquistati in Italia, in Europa e nel mondo con tanto sacrificio, e trasmetterne ai giovani il significato.

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