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Dal Trentino all’Australia, lo Chef Ruben Castellaz si racconta: “Un guizzo di pazzia e il 18 ottobre 2012 sono partito”

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Inizia un nuovo viaggio per LaVocedelNordEst, raccontando le storie di trentini, veneti e friulani (ma non solo) che sempre più – oggi come ieri – decidono di lasciare la loro terra in cerca di fortuna. Una finestra sul mondo dunque, sui “nuovi emigranti” vivendo con loro esperienze, emozioni, ricordi, voglia di futuro, tra luci ed ombre. L’invito è a segnalarci le vostre storie a redazione@lavocedelnordest.it o via whatsapp al 349 2406614, sulla  nostra pagina facebook – twitter o via skype a lavocedelnordest.it . Ogni giorno sono molti i lettori che ci seguono anche dall’estero: dagli Stati Uniti all’Australia, dal Brasile alla Svizzera. Ora è il momento di sentire la vostra Voce…

Il ventottenne trentino, Ruben Castellaz a Sidney in Australia, non dimentica le sue origini a Primiero

di Liliana Cerqueni

Sidney  (Australia) – Sono ormai molti i giovani che se ne vanno con la valigia piena di idee, intraprendenza, progetti e speranza alla volta del mondo, in posti dove è possibile pensare al futuro senza scoraggiarsi e in spazi di crescita concreta dove misurarsi e spendere le proprie competenze.

Il ventottenne primierotto Ruben Castellaz a Sidney è di casa. Partito alla chetichella pieno di curiosità e qualche timore, ha trovato realizzazione dall’altra parte del mondo, in Australia. Nelle Filippine a Manila ha incontrato anche Karla diventata sua moglie.

Da dove nasce il progetto Australia? Cosa ti ha spinto a lasciare l’Italia per affrontare un Paese così diverso e soprattutto agli antipodi?

Avevo 16 anni e con mio padre parlavamo dell’opportunità per me di imbarcarmi sulle navi da crociera per farmi un’esperienza ma ero troppo giovane e dovevo aspettare. Successivamente, a 18 anni, pensai di andare negli Stati Uniti a Las Vegas ma le prospettive di lavorare là apparivano più difficili per la questione del visto di ingresso. Dopo qualche anno, a 23 anni, mentre lavoravo a Milano Marittima, una sera mi è capitato di sentire online un mio ex compagno dei tempi della Scuola Alberghiera, il quale stava lavorando a Sydney. Mi sono incuriosito seguendo ciò che mi raccontava del lavoro e della vita in Australia. L’amico mi chiese di andare là, ma avevo timore per la lingua anche se lui sosteneva che l’inglese si può imparare bene praticandolo sul posto e in Australia arrivavano molti italiani che non conoscevano affatto la lingua. Mi convinsi che avrei potuto provare e alla fine di luglio 2012, con un guizzo di pazzia, una sera mi sono procurato visto e biglietto aereo e il 18 ottobre 2012 sono partito.

Quali sono gli step più significativi che hanno inciso in modo importante sulla tua carriera professionale di chef e quali le difficoltà e criticità riscontrate?

Ho avuto molte difficoltà nella mia carriera lavorativa, specialmente all’inizio; sono partito a lavorare in un piccolo ristorante in centro Sydney come chef de partie. Lo staff in cucina era italiano e dopo circa quattro mesi ho ricevuto un’offerta come sous chef in un altro ristorante italiano. Qui ho cominciato a crescere professionalmente e a migliorare la lingua, trovando così molte più aperture sia in ambiente lavorativo che nella vita quotidiana in generale. Dopo qualche mese mi ritrovai promosso head chef, che significava impartire ordini, organizzare cucina e staff. E’ stata dura ma tutto questo mi ha aiutato negli anni successivi in nuovi posti di lavoro e nuove esperienze che mi hanno progressivamente migliorato e fatto notevolmente crescere.

Puoi descrivere una tua giornata tipo con impegni di lavoro e tempo libero?

Mi sveglio verso le 9:30 di mattina, alle 11 vado al lavoro in 15 minuti di macchina. Controllo la preparazione per la giornata e il personale che deve iniziare, faccio le liste degli ordini per il giorno, dopo di che comincio a fare preparazione dessert e sezione pasta e allo stesso tempo seguo altri due chef addetti alle colazioni e pranzo. Terminato questo ho circa un’ora e mezza di pausa che spendo nel ristorante, mangio e verso le 16:30 comincio a preparare tutto per la cena. Alle 17:30 apre il ristorante (“i magna come le pite”), e il servizio sera dura circa fino le 21:30 dopo di che pulizia della cucina, controllo che sia tutto in ordine per il giorno dopo e vado a casa, ceno con mia moglie e mi rilasso.

Secondo un articolo apparso sulla pagina ‘Food and Wine’ del Sidney Observer i tuoi cannoli sono insuperabili e sicuramente lo sono. Com’è considerata la cucina italiana all’estero e quali sono i prodotti e le preparazioni più richieste e apprezzate?

Mi hanno dedicato un articolo su quel giornale e citato anche nel libro “Flavours of Sydney” parlando del nostro ristorante e citando il mio nome, descrivendo una delle mie ricette. La cucina italiana qui è considerata molto bene, alla gente piace molto anche se i prezzi in un ristorante italiano sono alti, perché si offre un prodotto fresco e di qualità. La gente è disposta a pagare di più e lo fa volentieri per tutto questo. A Sydney, città multiculturale con etnie diverse, chiede sempre il tradizionale piatto italiano come la lasagna, risotto, ravioli, scaloppine, pasta con pesce ecc. anche se negli ultimi 10-15 anni la cucina italiana ha dovuto rinnovarsi con nuovi piatti più attuali per stare a passo con i tempi, il cambiamento nei gusti e nelle tendenze.

Puoi parlarci in breve delle differenze rispetto l’Italia, che più ti hanno colpito e che riguardano abitudini, modo di pensare, sguardi e stili di vita?

Differenze rispetto l’Italia ce ne sono molte: meno stress a livello lavorativo perchè lavoro continuativo e regolare ce n’è sempre; la gente è molto aperta mentalmente e c’è grande benessere, una distribuzione della ricchezza evidente che permette alla gente di ottenere tutto quello di cui ha bisogno. Qui se la prendono con calma per ogni cosa, se riescono a concludere oggi bene, altrimenti ci pensano domani o dopo domani, atteggiamento che all’inizio mi ha fatto innervosire non poco, abituato com’ero.

Tu hai girato l’Australia anche come turista: puoi dirci cosa ricordi con particolare piacere?

Ho girato poco come turista, ma comunque sono stato a Melbourne 10 giorni a trovare la famiglia primierotta Pradel e altri paesani che erano là a lavorare. Molto bella come città, in stile europeo con tanto verde. Ho visto, con altri amici primierotti la costa est a Gold Coast, zona turistica per surfisti che ricorda un po’ Miami Beach in Florida. Ci siamo fermati a Byron bay , altra spiaggia famosa, e abbiamo viaggiato più all’interno tra fattorie e allevamenti di mucche, pecore, cavalli e anche emu e coccodrilli. Siamo scesi a Port Macqueire e poi siamo tornati a casa attraverso la vecchia autostrada ‘Road 69’. Poi, naturalmente, ho girato i dintorni di Sidney con i suoi bellissimi scorci e parchi naturali.

Ruben con la moglie Karla, originaria di Manila nelle Filippine

Avrai incontrato molti italiani: dove sono inseriti e in che modo si sono integrati?

Ho incontrato molti italiani da tutta Italia, da nord a sud, qui molti si sono adattati al ritmo di vita australiano ma molti non ci sono riusciti e vorrebbero importare qua lo stile di vita del nostro Paese, cosa pressochè impossibile. Molti vengono per continuare gli studi universitari o per imparare la lingua, molti dopo uno o due anni se ne vanno perchè non riescono a inserirsi, lamentandosi che qui la vita è pazza mentre in realtà sono loro che non vogliono cambiare. Molti vengo qui e pensano di diventare ricchi senza fare fatica ma anche qua bisogna lavorare sodo per ottenere quello che si vuole, anche perché qui la vita è cara.

Ritieni che decidere di trasferirsi in Australia per lavoro sia tuttora conveniente? E quali sono le professionalità più richieste che danno una qualche garanzia di successo?

Io penso che per la situazione che abbiamo in Italia sia certamente conveniente; qui si lavora 12 mesi continuativamente in ogni settore, si percepisce un buon compenso in uno stile di vita tranquillo senza stress. Le professionalità più richieste sono: cuochi, pizzaioli, ingegneri, meccanici, insegnanti, muratori, camionisti e molte altre. Tutte offrono possibilità di realizzazione personale, attraverso un’esperienza graduale, partendo dai gradini più bassi ma con la prospettiva di arrivare a buoni livelli crescendo rapidamente.

Sidney, una metropoli moderna affacciata sul mondo. Quali i pregi e quali i difetti?

Molte possibilità di lavoro e di successo in molti settori; c’è tutto quello di cui si ha bisogno a portata di mano per tutte le culture e etnie; permette di avere un futuro certo per ognuno(formare una famiglia, comprare casa ecc.); i trasporti pubblici sono precisi e raramente c’è qualche problema; possibilità di raggiungere tutto il mondo facilmente perchè ben connessa con i voli internazionali. Una delle criticità è il costo della vita alto ma i salari sono equiparati; per ogni cosa occorre pagare e solo pochissime cose sono gratuite.

Ti mancano i tuoi posti di origine, le Dolomiti di Primiero, gli amici, la quotidianità e i ritmi di una valle tranquilla? Pensi di tornare un giorno?

I primi anni qua non mi mancava casa perchè ogni settimana sentivo amici e famiglia via skype o facebook ma passati tre anni ho cominciato a sentire la mancanza delle piccole cose di casa, immaginavo la famiglia sempre lì ad aspettarmi, gli amici che ti bussano alla porta per andare a bere qualcosa, il cibo più di tutto e la serenità di quando sei a casa senza stress. Non so se tornerò un giorno definitivamente ma per vacanza sicuramente.

Australia, guida utile per vivere o studiare

vivereinaustralia.com

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Vivere o studiare in Australia

Australia (wikipedia)
Australia – Bandiera Australia - Stemma
la bandiera lo stemma
Australia - Localizzazione
Dati amministrativi
Nome completo Commonwealth dell’Australia
Nome ufficiale Commonwealth of Australia
Lingue ufficiali Inglese (de facto)
Altre lingue lingue aborigene
Capitale Canberra (340 800  ab. / 2007)
Politica
Forma di governo Monarchia parlamentarefederale
Regina Elisabetta IIGovernatore generale:Peter Cosgrove
Primo ministro Malcolm Turnbull
Indipendenza 1º gennaio 1901
dal Regno Unito
Ingresso nell’ONU 1º novembre 1945[1]
Superficie
Totale 7 617 930  km² ()
 % delle acque 0,9%
Popolazione
Totale 24 145 600 ab. (2016) (51º)
Densità 2,79 ab./km²
Tasso di crescita 1,126% (2012)[2]
Nome degli abitanti Australiani
Geografia
Continente Oceania
Confini Nessuno
Fuso orario da UTC+8 a UTC+10
Economia
Valuta Dollaro australiano
PIL (nominale) 1 541 700[3] milioni di $ (2012) (12º)
PIL pro capite(nominale) 67 304 $ (2012) ()
PIL (PPA) 961 014 milioni di $ (2012) (18º)
PIL pro capite(PPA) 41 954 $ (2012) (10º)
ISU (2016) 0,929 (molto alto) ()
Fecondità 1,9 (2010)[4]
Varie
Codici ISO 3166 AU, AUS, 036
TLD .au
Prefisso tel. +61
Sigla autom. AUS
Inno nazionale Advance Australia Fair,
God Save the Queen(reale)
Festa nazionale 26 gennaio
Australia - Mappa
Evoluzione storica
Stato precedente Regno Unito Impero britannico

 

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