Flop affluenza alle urne in tutta Italia. Il Triveneto diserta il voto: Alto Adige maglia nera

Per la validità della consultazione referendaria popolare era necessario il 50% più 1. In Trentino affluenza al 21,84%, in Alto Adige 10,3%. In Veneto l’affluenza si ferma al 26,2%: Il dato più alto a Padova (28,7%), il più basso a Verona (24,3%). In Friuli Venezia Giulia ha votato il 27,6% degli aventi diritto

NordEst (Adnkronos) Non è stato raggiunto il quorum ai referendum, per i quali l’affluenza che si è fermata circa al 30%. Si è votato per cinque quesiti – quattro sul lavoro e uno sulla cittadinanza- domenica 8 giugno dalle 7 alle 23 e oggi lunedì 9 fino alle 15. “Sui referendum “il nostro obiettivo era raggiungere il quorum, non lo abbiamo raggiunto, quindi quella che speravamo fosse una giornata di vittoria non la festeggiamo”. Così il segretario generale della Cgil Maurizio Landini commentando i risultati del voto al centro congressi Frentani a Roma, sede del comitato promotore dei quesiti sul lavoro.

Tutti i risultati del referendum

“Sapevamo che non sarebbe stata una passeggiata, in un paese in cui c’è una crisi democratica evidente, assumere la questione della democrazia e della partecipazione come elemento centrale. Lo abbiamo e consideriamo questa esperienza molto importante” e “un investimento, un inizio di un lavoro che non può assolutamente terminare”, ha detto ancora. “I disagi e le problematiche del Paese – ha aggiunto Landini – ci impegnano a continuare questa battaglia, c’è bisogno di continuare questa azione sindacale utilizzando tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione, sia in termini contrattuali si in termini di mobilitazione”.

Per il segretario Cgil, “sono state settimane e mesi che mi hanno insegnato che un sindacato deve tornare a imparare ad ascoltare i disagi e i problemi profondissimi che ci sono in questo paese”. Il numero delle persone che hanno votato “rappresenta – continua Landini – una base di partenza importantissima e questo ci pone la necessità di impegnarci ancora di più, anche con il necessario cambiamento che questo comporta in termini di coerenza della nostra azione e di allargamento di alleanze e relazioni”.

“Forse bisogna cambiare la legge sui referendum, servono probabilmente più firme, anche perché abbiamo speso tantissimi soldi per esempio per portare centinaia di migliaia, milioni di schede per gli italiani all’estero che sono tornate bianche”. Lo ha detto il vicepremier e il ministro degli Esteri Antonio Tajani al Tg1. Poi per quanto riguarda le valutazioni di tipo politico, innanzitutto lo strumento del referendum per avviare iniziative politiche non si è risolto positivamente”, ha affermato. “Intanto grande rispetto per chi è andato a votare perché è sempre una forma di partecipazione al referendum. Detto questo, è stata una sconfitta della sinistra e dell’opposizione che voleva tentare l’assalto al governo utilizzando il grimaldello dei referendum. La cosa è andata male, il governo si è rafforzato, l’opposizione si è indebolita”. Lo ha affermato il vicepremier e leader di FI Antonio Tajani, intervenendo al Tg1.

Tutti i risultati del referendum

“Quello appena archiviato è stato un referendum pensato male, proposto peggio e terminato con un chiaro responso popolare: l’assenza di consenso. L’esito di oggi rafforza non solo la legittimità dell’azione di governo, ma anche la coesione e la credibilità della coalizione di centrodestra, che esce da questa prova ulteriormente consolidata nel rapporto con i cittadini”. Lo afferma il presidente del Veneto Luca Zaia, interpellato sull’affluenza alla consultazione referendaria.

Eligendo: il sistema integrato di diffusione dei dati elettorali

Le reazioni

I quesiti

1 ) «Contratto di lavoro a tutele crescenti – Disciplina dei licenziamenti illegittimi: Abrogazione». Il quesito chiede: «Volete voi l’abrogazione del d.lgs. 4 marzo 2015, n. 23, recante “Disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183” nella sua interezza».

2) «Piccole imprese – Licenziamenti e relativa indennità: Abrogazione parziale». Il quesito chiede: «Volete voi l’abrogazione dell’articolo 8 della legge 15 luglio 1966, n. 604, recante “Norme sui licenziamenti individuali”, come sostituito dall’art. 2, comma 3, della legge 11 maggio 1990, n. 108, limitatamente alle parole: “compreso tra un”, alle parole “ed un massimo di 6” e alle parole “La misura massima della predetta indennità può essere maggiorata fino a 10 mensilità per il prestatore di lavoro con anzianità superiore ai dieci anni e fino a 14 mensilità per il prestatore di lavoro con anzianità superiore ai venti anni, se dipendenti da datore di lavoro che occupa più di quindici prestatori di lavoro».

3) «Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi». l quesito chiede:«Volete voi l’abrogazione dell’articolo 19 del d.lgs. 15 giugno 2015, n. 81 recante “Disciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni, a norma dell’articolo 1, comma 7, della legge 10 dicembre 2014, n. 183”, comma 1, limitatamente alle parole “non superiore a dodici mesi. Il contratto può avere una durata superiore, ma comunque”, alle parole “in presenza di almeno una delle seguenti condizioni”, alle parole “in assenza delle previsioni di cui alla lettera a), nei contratti collettivi applicati in azienda, e comunque entro il 31 dicembre 2025, per esigenze di natura tecnica, organizzativa e produttiva individuate dalle parti;” e alle parole “b bis)”; comma 1 -bis , limitatamente alle parole “di durata superiore a dodici mesi” e alle parole “dalla data di superamento del termine di dodici mesi”; comma 4, limitatamente alle parole “,in caso di rinnovo,” e alle parole “solo quando il termine complessivo eccede i dodici mesi”; articolo 21, comma 01, limitatamente alle parole “liberamente nei primi dodici mesi e, successivamente».

4) «Esclusione della responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici: Abrogazione». Il quesito chiede: «Volete voi l’abrogazione dell’art. 26, comma 4, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, recante “Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” come modificato dall’art. 16 del decreto legislativo 3 agosto 2009 n. 106, dall’art. 32 del decreto legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito con modifiche dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, nonché dall’art. 13 del decreto legge 21 ottobre 2021, n. 146, convertito con modifiche dalla legge 17 dicembre 2021, n. 215, limitatamente alle parole “Le disposizioni del presente comma non si applicano ai danni conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici».

5) «Cittadinanza italiana: Dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana». Il quesito chiede:
«Volete voi abrogare l’articolo 9, comma 1, lettera b), limitatamente alle parole “adottato da cittadino italiano” e “successivamente alla adozione”; nonché la lettera f), recante la seguente disposizione: “f) allo straniero che risiede legalmente da almeno dieci anni nel territorio della Repubblica.”, della legge 5 febbraio 1992, n. 91, recante nuove norme sulla cittadinanza».