Primiero Vanoi

Patt Primiero: “Ci siamo alleati con i comunisti?”

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Intervento di Marco Toffol, presidente del Patt locale

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“Sembra di vivere una storia di altri tempi, ambientata in momenti già vissuti ed in luoghi lontani, ma la battuta più frequente che ci viene rivolta in questa campagna elettorale, riferita alla strategia politica di SVP e PATT, è “Vi siete alleati con i Comunisti”! Battuta del resto vecchia, già sentita dai tempi del sostegno dato dagli autonomisti alla coalizione di centro-sinistra guidata da Lorenzo Dellai.

Mio Dio, i Comunisti: ti viene l’impellente bisogno di guardarti allo specchio per vedere se sei proprio tu, o se ti scopri un pizzetto alla Lenin, o i baffi alla Stalin, o se sopra di te spunta il colbacco del compianto compagno Breznev! Poi apri un’enciclopedia (qualunque enciclopedia, basta che sia edita dopo il 1989….) e impari che il comunismo è “quasi” ufficialmente defunto nel 1989, con il crollo del muro di Berlino, e che i pochi incalliti seguaci della “malsana” dottrina vivono ormai in sparuti gruppi, chiusi in qualche cantina umida e buia.

Ma poi scopri che, purtroppo, vivono anche nella testa di uno dei più grandi imbonitori della politica italiana di questi tempi, e lì si moltiplicano vorticosamente. Nella mente di quello che qualcuno definisce “psico-nano” i compagni si autogenerano e sono presenti più vivi che mai; il guaio è che, a forza di ripeterlo dalle televisioni, con gli spot elettoral-commerciali, e in mille altri modi, è riuscito a convincerne non solo i suoi alleati, ma anche metà della popolazione italica. Da qui la fatidica domanda/insulto: “Vi siete alleati con i Comunisti?”

Beh, è ormai stucchevole e fastidioso dover sempre rispondere quello che la gente di buon senso ha capito da tempo: basta leggere i giornali, informarsi, cercare di capire, approfondire e, alla fine di tutto, ribattere: “Che alternativa di alleanza ha un partito territoriale come il nostro, inserito in una competizione elettorale dalle regole astruse ed assurde, come quelle dell’attuale porcellum?”

Forse l’alleanza con il centro-destra che piacerebbe a Bezzi, candidato per tutte le stagioni e per tutte le correnti? Cioè con un centro-destra in cui tra veline, escort, nipoti egiziane, cani carlini, neo-fascisti e nostalgici della pianura padana (non si sa se geografica o storica), non si distingue uno straccio di programma politico che non sia basato su promesse impossibili da mantenere?

Con chi va divulgando la diceria che uno straniero, in provincia di Trento, viene mantenuto senza lavorare con i nostri soldi, vita natural durante, senza però aggiungere che il reddito di sopravvivenza, limitato nelle condizioni e nel tempo, è una conquista di civiltà che, in Europa, non hanno solo Italia e Grecia? Oppure un’alleanza con chi, negli ultimi mesi, non ha dimostrato un grande rispetto per la nostra specificità amministrativa di Regione Autonoma e ha tentato di affossarci a colpi di finanziaria? Con il partito dei magistrati? O con il Robespierre dei giacobin-grillini pronto a tagliare tutte le teste che non aggradano al santone?

La “suina” legge elettorale italiana non permette purtroppo più la beata solitudine dei bei tempi del proporzionale, più gentilmente e sinteticamente definita “Blockfrei”. Non è più tempo di stare su uno scoglio a guardare la marea, sperando di non farci sommergere dai flutti e sperando che qualcuno, impietosito, ci raccolga. Ci siamo guardati intorno, ed pur in un panorama partitico non dei più esaltanti, insieme ai cugini sudtirolesi della SVP abbiamo scelto l’unico partito che si è impegnato, con una firma del suo segretario ben chiara in calce, a mettere nero su bianco una promessa ed una garanzia di salvaguardia della nostra autonomia.

E’ l’unico valore che oggi conta per noi, e che dovrebbe contare per tutti i trentini di buon senso: l’autonomia è oggi effettivamente in pericolo, viene attaccata nella sua essenza, la fonte finanziaria che la rende sostenibile. Ma sarebbe troppo tardi rimpiangerla dopo averla persa, dobbiamo difenderla oggi, cercando quelle alleanze e quelle unioni trasversali che, anche se giudicate da molti “contro-natura” (e bisognerebbe chiedersi: contro quale natura? Quella del buon senso?), ci permettono di non rimanere schiacciati nella immensa palude del marasma politico italiano”.

 

Marco Toffol

Presidente del Partito Autonomista Trentino Tirolese

 di Primiero-Vanoi-Mis

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