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Papa Luciani proclamato beato, applauso della folla a San Pietro (VIDEO)

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Svelato sulla facciata della basilica l’arazzo col ritratto del Papa dei 33 giorni. Francesco: con il sorriso ha trasmesso la bontà del Signore. Un migliaio di fedeli dal Veneto ma non solo, verso Roma, per le celebrazioni solenni con i vescovi del NordEst

[ Momenti salienti della vita di Papa Albino Luciani – © www.alamy.it – courtesy of Fondazione Vaticana Giovanni Paolo I ]

 

in collaborazione con GianAngelo Pistoia

NordEst (Unitalsi) – Un grande applauso si è levato dalla folla di fedeli in Piazza San Pietro quando papa Francesco ha pronunciato la formula di beatificazione di Giovanni Paolo I e mentre veniva svelato sulla facciata di San Pietro l’arazzo col ritratto di papa Luciani realizzato su dipinto dell’artista iperrealista cinese Yan Zhang.

Le festa del nuovo beato sarà il 26 agosto, giorno dell’elezione, nel 1978, di papa Giovanni Paolo I. “Il nuovo Beato ha vissuto così: nella gioia del Vangelo, senza compromessi, amando fino alla fine”. Lo ha detto papa Francesco nella messa in Piazza San Pietro per la beatificazione di Giovanni Paolo I. “Egli ha incarnato la povertà del discepolo, che non è solo distaccarsi dai beni materiali, ma soprattutto vincere la tentazione di mettere il proprio io al centro e cercare la propria gloria”, ha sottolineato. Al contrario, “seguendo l’esempio di Gesù, è stato pastore mite e umile.

Considerava sé stesso come la polvere su cui Dio si era degnato di scrivere”. Perciò diceva, ha ricordato il Pontefice citando l’udienza generale del 6 settembre 1978: “Il Signore ha tanto raccomandato: siate umili. Anche se avete fatto delle grandi cose, dite: siamo servi inutili”. “E con il sorriso Papa Luciani è riuscito a trasmettere la bontà del Signore“, ha aggiunto Francesco. Sono cinque i bus partiti dal Bellunese, due dei quali solo dall’Agordino, terra natale di Albino Luciani.

 

 

 

 

 

 

Dal pericolo di morte imminente alla completa guarigione: è la storia, che risale al 2011, di una bambina argentina che allora aveva undici anni. Un miracolo per la Chiesa cattolica, attribuito all’intercessione di Giovanni Paolo primo (al secolo Albino Luciani), Papa per soli 33 giorni, dal 26 agosto al 28 settembre 1978, quando morì nel Palazzo Apostolico, ufficialmente per infarto miocardico acuto. Proprio il riconoscimento di quel miracolo ha dato il via libera alla beatificazione, del Pontefice che i cardinali avevano eletto in Conclave dopo la morte di Paolo VI e che, da pastore, con stile sobrio, aveva sempre manifestato attenzione per gli ammalati, per i poveri e per il mondo operaio.

La bambina argentina il 20 marzo 2011 ebbe un forte mal di testa che continuò per una settimana, poi si manifestarono febbre, vomito, disturbi comportamentali e della parola. Lo stesso giorno fu ricoverata d’urgenza a Paraná. Secondo quanto riportato in documenti vaticani, dopo gli esami e le cure del caso, fu formulata la diagnosi di “encefalopatia epilettica ad insorgenza acuta, con stato epilettico refrattario ad eziologia sconosciuta”. Il quadro clinico era grave, caratterizzato da numerose crisi epilettiche giornaliere, tanto che fu necessario intubarla. Non essendosi riscontrato alcun miglioramento, il 26 maggio la piccola venne trasferita, con prognosi riservata, nel reparto di terapia intensiva di un ospedale di Buenos Aires. Il 22 luglio il quadro clinico peggiorò ulteriormente per la comparsa di uno stato settico da broncopolmonite.

I medici curanti convocarono i familiari, prospettando la possibilità di “morte imminente”. Il 23 luglio 2011 (data del miracolo) – “inaspettatamente”, si legge in un documento del Dicastero delle Cause dei Santi – vi fu un rapido miglioramento dello shock settico, che continuò con il successivo recupero della stabilità emodinamica e respiratoria. L’8 agosto la paziente venne estubata; il successivo 25 agosto lo stato epilettico apparve risolto e il 5 settembre 2011 la paziente venne dimessa con prescrizione di terapia farmacologica e riabilitativa. La bambina riacquistò la completa autonomia fisica e comportamentale.

Si legge nel documento del Dicastero: “L’iniziativa di invocare il Venerabile Servo di Dio Giovanni Paolo primo fu presa dal parroco della parrocchia a cui apparteneva il complesso ospedaliero. Egli si recò al capezzale della piccola e propose alla madre di chiedere insieme l’intercessione del Venerabile Servo di Dio, al quale era molto devoto. Alle loro preghiere si unì il personale infermieristico presente in rianimazione. Le invocazioni furono rivolte esclusivamente a Papa Luciani. Le preghiere furono corali, individuali e antecedenti il viraggio favorevole del decorso clinico. È stato ravvisato il nesso causale tra l’invocazione al Venerabile Giovanni Paolo primo e la guarigione della piccola”.

 

Il servizio di TeleBelluno

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