Fugatti: “Il presidente: “Sapeva trasmettere la gioia della fede e l’amore per la vita“
La Terra Santa fu uno dei primi viaggi di Papa Francesco fuori dal Vaticano, nel 2014. Un anno dopo l’elezione, Bergoglio era lì a Gerusalemme, parole e gesti che fecero il giro del mondo. Le sue mani sul muro di divisione fra Israele e Palestina, come a prendere su di sé la sofferenza dei due popoli
Trento – Un grande dolore e assieme un grande vuoto. La scomparsa di papa Francesco scuote anche tutta la comunità trentina e le sue istituzioni come sottolinea il presidente della Provincia autonoma di Trento che ricorda i momenti in cui ha potuto incontrare personalmente il pontefice. “Sia nell’udienza assieme agli Alpini, sia – pochi mesi fa, con la comunità della Val di Ledro che aveva donato l’albero di Natale che aveva illuminato il Vaticano – e ricorda il governatore trentino – mi ha sempre colpito quel sorriso carico di umanità e la forza dei suoi gesti e delle sue parole che, persino quando semplici, sapevano conquistare e infondere serenità.”
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Il ricordo commosso
“L’ultimo leader internazionale e un profeta”. Questo è stato Papa Bergoglio per l’arcivescovo di Perugia, Ivan Maffeis, originario di Pinzolo, e il missionario comboniano noneso Alex Zanotelli. Padre Francesco Patton, Custode di Terra Santa, ricorda che la Terra Santa fu uno dei suoi primi viaggi fuori dal Vaticano, nel 2014. Un anno dopo l’elezione, Bergoglio era lì a Gerusalemme, parole e gesti che fecero il giro del mondo. Le sue mani sul muro di divisione fra Israele e Palestina, come a prendere su di sé la sofferenza dei due popoli. L’appello alla pace sempre presente nei suoi discorsi. Il monito contro una terza guerra mondiale. Papa Francesco chiamava spesso il parroco di Gaza dove nelle ultime ore sono riuniti in preghiera per lui. Gesuita, scelse il nome del santo di Assisi, povero fra gli ultimi, e costruttore di pace e di dialogo interreligioso.
