Dopo le celebrazioni cristiane del Natale, in tutta la provincia di Treviso si ripete un antico rito pagano: quello dei panevin. Oltre 200 sono i fuochi che si accenderanno nel nostro territorio poco prima dell’Epifania. Il "pan e vin" è un’antica tradizione, momento di aggregazione per la Comunità, che negli ultimi anni si è consolidato anche come attrazione turistica.
La tradizione del "Pan e Vin" si rinnova ogni anno alla vigilia della festa dell’Epifania con l’accensione dei falò in tutte le località trevigiane. Anticamente questo era un rito propiziatorio: davanti al fuoco s’invocavano i buoni raccolti per il nuovo anno. La festa, poi, continuava con l’offerta di "pinza" e di "vin caldo".
Una spiegazione popolare collega poi questo appuntamento al Natale: questi fuochi, infatti, servirebbero per far luce ai Magi nel loro viaggio alla ricerca della grotta della Natività. Dopo l’itinerario dei Presepi, simbolo della tradizione cristiana, il nuovo anno ci porta a questo rito pagano. Invito allora i cittadini trevigiani a riunirsi davanti al falò, per vivere insieme questo momento speciale prima della fine delle feste.
Vivi l’emozione del "Pan e Vin" in Video
Guarda la festa del "Pan e Vin" a Noale
Guarda il "Pan e Vin a Maserada"
Uno dei ritornelli cantati attorno al fuoco
"Me barba Tita Baro
Al se hà brusà ‘l tabàro
Al sa da brustolìn
El panevìn!
Rénghe, strénghe, bisatèle
Che le tose vegna bèle
Che i tosàt ghe vàe vizhìn
El panevìn!
Vièn pan, vièn vin,
Vién segàla e segalìn
Vién milù, vién pilù
Vién la grazhia de Gesù
Vién pàn e vin!
Vién pàn, vién vin
La pinzha sul larìn,
La polenta sul fondàl
Viva viva al Carnevàl".