Fra le notizie principali, una possibile inversione di tendenza nel trend della popolazione di orsi
Trento – La notizia principale del Rapporto Orso, predisposto dal Servizio Foreste e fauna della Provincia e presentato ufficialmente ieri sera al MUSE – Museo delle Scienze di Trento, è che il 2013 ha segnato, per la prima volta dalla fine del progetto di reintroduzione, un’inversione di tendenza nel trend, finora positivo, della popolazione di orsi. L’anno appena concluso ha però anche confermato e rafforzato i numeri che fanno del “progetto orso” un’attività condotta con grande impegno: 12 anni di monitoraggio genetico, oltre 5.600 campioni raccolti e analizzati, quasi 1.000 opere di prevenzione sono alcuni dei dati che confermano un successo della gestione per certi versi unico in Europa. Il numero minimo di orsi stimati in Trentino nel 2013 è di 40 animali, di essi 18 maschi, 20 femmine e 2 indeterminati; la popolazione stimata va da 40 a 49 esemplari. Il rapporto analizza anche la presenza della lince (uno solo l’esemplare certamente presente in provincia), dello sciacallo dorato e la situazione del lupo, il cui ritorno sulle Alpi è stato del tutto naturale.
Ecco, in sintesi, i contenuti del Rapporto.
ORSO
Il numero minimo di animali considerati presenti a fine 2013 è pari a 40, di cui 18 maschi, 20 femmine e 2 indeterminati (di questi esemplari uno è una femmina adulta di cui manca l’identificazione genetica), 22 gli adulti (9 maschi e 13 femmine), 14 i giovani (9 maschi e 4 femmine) e 3 i cuccioli (2 femmine e 1 indeterminato); la popolazione stimata nel 2013 è compresa fra 40 e 49 esemplari, mentre nel 2012 era stimata fra 43 e 48 esemplari. Il dato di consistenza minima evidenzia per la prima volta un’inversione di tendenza nel trend della popolazione, anche se il dato demografico è ancora insufficiente per affermare che si è di fronte ad un reale cambiamento, basti pensare che nel 2012 si è registrato un numero elevato di cuccioli che non è stato facile rilevare nuovamente (per il 2013 la quota di orsi presenti ma non rilevati potrebbe essere superiore), inoltre sempre per il 2012 sappiamo oggi che gli orsi presenti erano almeno 47.
Nel 2013 è stata accertata la presenza di 2 cucciolate nel gruppo del Brenta per un totale di 3 cuccioli, sebbene un’ulteriore cucciolata potrebbe essere stata presente nel gruppo del Brenta. Dal 2002 sono stati almeno 36 le cucciolate di cui si ha notizia in provincia di Trento, ma finora non era mai stato possibile documentare ciò che accade nella stagione degli amori, precedente al parto: ciò è stato possibile l’anno scorso, quando Daniza (19 anni, introdotta dalla Slovenia nel 2000) e M2 (6 anni) muniti entrambi di radiocollare si sono ritrovati in val Nambrone nella stagione degli amori e hanno trascorso più di due settimane assieme, occupando un territorio di soli 10 ettari.
Va segnalato che il 2013 ha visto il primo caso di bracconaggio accertato, proprio il maschio M2 ucciso da una fucilata in val di Rabbi, nonché l’improvvisa scomparsa di M11 dal Monte Baldo. Nel 2013 sono stati ben 9 i soggetti presenti nel 2012 e non rilevati, inoltre nel 2013 è stato possibile confermare i due casi di emigrazione già noti: entrambi sono stati identificati nel Friuli Venezia Giulia ed hanno verosimilmente sconfinato anche negli attigui territori austriaco e sloveno. Nel computo degli orsi mancanti vanno inoltre considerati due esemplari morti: il maschio M13 abbattuto dalle autorità elvetiche e appunto il maschio M2. A fine 2013 sono 17 gli orsi morti (rinvenuti in 8 casi e uccisi negli altri 9), 17 quelli non rilevati geneticamente almeno negli ultimi due anni, 2 quelli ridotti in cattività e 2 quelli emigrati.
La popolazione di orso bruno che gravita in Trentino e nelle regioni adiacenti si è distribuita nel 2013 su un area teorica di 14.572 km quadrati. Il territorio stabilmente occupato dalle femmine è più contenuto (919 km quadrati) rispetto a quello dei maschi. La densità relativa all’area più stabilmente frequentata dagli orsi è pari a 3,9 orsi per 100 km quadrati.
Va segnalato che nel 2013 nessun orso si è avvicinato ai centri abitati, ovvero non si è registrato nessun animale confidente ad esclusione di M11, il giovane orso improvvisamente scomparso dal Monte Baldo la scorsa primavera.
Nel 2013 sono stati attribuiti all’orso 173 danni e sono stati complessivamente liquidati 128.218,65 euro; la maggior parte dei danni sono attribuibili a soli 4 esemplari (M4, M2, M6 e M11). Nel corso del 2013 la squadra di emergenza è invece stata attivata 31 volte. L’attività della squadra si è limitata prevalentemente al presidio e all’informazione della popolazione e solo in 10 casi ha avuto un contatto visivo con l’orso, in 8 dei quali gli operatori hanno effettuato azione di dissuasione diretta sull’animale con munizioni in gomma o con i cani da orso. Due le catture che si sono rese necessarie nel corso del 2013: quelle di Daniza, a cui è stato sostituito il radiocollare, e di M6, al quale è stato invece applicato il radiocollare. Infine nel corso del 2013 si sono registrati tre casi di investimenti stradali, nei comuni di San Lorenzo, Cis e Andalo.
LINCE
L’unico esemplare di lince certamente presente in provincia di Trento a partire dal 2008, il maschio denominato B132, proviene dalla piccola popolazione svizzera del Canton San Gallo. L’ultima cattura in ordine di tempo (la terza) per sostituire il radiocollare è stata nel febbraio 2012. La lince ha trascorso tutto l’anno fra la Val Daone e le Giudicarie, fino ai confini con la provincia di Brescia, è rimasta dunque nella nuova area che aveva raggiunto nel corso del 2012. Il monitoraggio delle prede ha consentito di individuarne 6, tutti caprioli.
SCIACALLO DORATO
A partire dal 2012 si è registrato un nuovo arrivo faunistico per il Trentino, lo sciacallo dorato: nell’aprile del 2012 è stato rinvenuto, in Valsugana, un esemplare morto, si trattava di un maschio. La presenza della specie è stata però accertata una seconda volta, nel gennaio 2013: un esemplare vivo è stato ripreso con una fototrappola in val di Non. Si tratta delle prime immagini di un esemplare in vita di sciacallo mai registrate in Trentino. Lo sciacallo dorato proviene dall’Europa sud-orientale, la sua diffusione è stata limitata, si ritiene da ragioni climatiche e dalla competizione con il lupo, alle porzioni più aride e steppiche della penisola balcanica. Negli ultimi decenni si è assistito ad un ampliamento del suo areale, che si ritiene sia stato favorito dalla diminuzione della presenza del lupo.
LUPO
Per il quarto anno consecutivo è stato possibile documentare la presenza del lupo sul territorio provinciale. In particolare sono stati almeno 5 i lupi che hanno gravitato in Trentino e/o in territori immediatamente limitrofi. Si conferma innanzitutto la presenza del lupo maschio M24 in alta val di Non, rilevato per la prima volta in Trentino nell’aprile 2010. Le novità più interessanti per il 2013 riguardano però il settore meridionale: un giovane lupo maschio radiocollarato in Slovenia (“Slavc”) è arrivato sui Monti Lessini nella zona confinante con la provincia di Verona nel 2012, dopo uno formidabile spostamento di oltre 1000 km, qui era presente un altro esemplare di lupo femmina. La coppia ha dato alla luce i suoi primi cuccioli nella primavera 2013 e in agosto è stato possibile documentare la presenza di almeno due cuccioli. Alla fine di dicembre è stata effettuata la prima ripresa con fototrappola di tutto il branco, composto di quattro esemplari. Si tratta del primo branco accertato sulle Alpi orientali, dopo oltre un secolo e mezzo di assenza dal territorio.
In allegato Pdf il Rapporto Orso 2012
Per informazioni: www.orso.provincia.tn.it