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Operatrice sanitaria ruba agli anziani in casa di riposo: denunciata

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La donna è stata denunciata dai carabinieri per furto aggravato nella Rsa di Brentonico

Rovereto – Un’operatrice sociosanitaria è stata denunciata dai carabinieri alla Procura di Rovereto per furto aggravato. La donna, hanno accertato i militari dopo alcune denunce presentate in caserma da parte degli ospiti della casa di cura di Brentonico, in Trentino, ha rubato agli anziani piccole somme di denaro e gioielli.

I carabinieri, una volta inquadrata la situazione e acquisiti tutti gli elementi, hanno eseguito una serie di appostamenti, raccolto informazioni e testimonianze con il pieno supporto della direzione della struttura sanitaria. Così, la scorsa settimana, i militari sono riusciti a cogliere sul fatto la donna, che dopo essere stata accompagnata in caserma per la redazione degli atti di rito è stata denunciata. 

In breve

Luisa Zappini condannata a risarcire la Provincia per oltre 170.000 euro. La Sezione Giurisdizionale della Corte dei conti con sentenza n. 79/2022 del 14 ottobre scorso (Presidente e relatore dott.ssa Chiara Bersani, componenti del Collegio i Consiglieri Robert Schülmers Von Pernwerth e Massimo Agliocchi), accogliendo la domanda del pubblico ministero Dott. Roberto Angioni, ha condannato Luisa Zappini. Al tempo dei fatti Responsabile della Centrale Unica d’emergenza in seno alla Provincia Autonoma di Trento, dovrà risarcimere complessivi euro 170.791,61 in favore della Provincia per il danno erariale cagionato.


Hanno dato esito positivo nuove ricerche nella zona del Monte Baldo, in Trentino, dove alcune settimane fa erano stati trovati resti che con ogni probabilità appartengono a un uomo di 44 anni, originario di Riva del Garda ma residente a Monza, scomparso il 30 gennaio del 2020. Il sopralluogo è stato effettuato nella frazione di Saccone. Lo comunica in una nota il criminologo Fabrizio Pace. A fine agosto erano stati individuate ossa come anche un borsone e il passaporto. Ora, invece, tra il fogliame, sono stati rinvenuti il computer dell’uomo, la sua cintura, nonché frammenti ossei poco distanti dalla zona in cui erano stati trovati gli indumenti. La famiglia rimane in attesa dell’esito del test del dna.

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