Gesto estremo per uno dei sanitari coinvolti. Due inchieste aperte a Brescia e Trento
NordEst – La Procura di Brescia ha iscritto dieci medici nel registro degli indagati per la morte di una piccola durante il parto. Si tratta di un’intera équipe dell’ospedale di Desenzano dove a fine gennaio si è consumata la tragedia che ha colpito una famiglia dell’Est Europa. Nel caso se ne aggiunge però un altro: uno dei medici coinvolti tre giorni più tardi si è gettato da un ponte in Trentino e la Procura locale ha aperto un’inchiesta. Il professionista non ha lasciato biglietti per spiegare il suo gesto.
La gravidanza senza problemi si era trasforma in ultime ore difficili con un travaglio complicato: la piccola era andata in ipossia – una carenza di ossigeno nell’intero organismo. Era stata trasportata in ambulanza all’ospedale di Brescia, ma per lei non c’è stato nulla da fare.
I genitori hanno sporto denuncia ed è partita l’indagine per omicidio colposo e il sequestro della cartella medica. L’iscrizione nel registro degli indagati è “a garanzia” dei medici coinvolti. Si tratta della intera équipe che ha lavorato ed era presente durante il travaglio e il parto della donna. La Procura bresciana ha affidato il fascicolo alla pm Benedetta Callea che ha delegato il Nas dei carabinieri di effettuare le indagini del caso.
Tre giorni dopo, il 3 febbraio, un ginecologo di 39 anni che faceva parte dell’equipe è stato trovato senza vita: si è gettato da un ponte in valle di Non. Il medico non avrebbe saputo ancora dell’inchiesta, ma si sarebbe interessato alla vicenda di Sara Pedri, scomparsa proprio in quella zona.