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“Matisse e la luce del Mediterraneo” in mostra a Mestre

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Nuovo progetto espositivo ideato e realizzato dalla Fondazione Musei Civici di Venezia (MUVE) in sinergia con prestigiosi musei italiani ed esteri presso il Centro Culturale Candiani di Mestre. La mostra su Henri Matisse (1869-1954), capostipite del movimento artistico dei “Fauves”, è visitabile fino al 4 marzo 2025

[ Henri Matisse con la modella Zita a Nizza (1928) – © Archives Henri Matisse / Alamy Live News ]

di GianAngelo Pistoia

NordEst – Un viaggio nei capolavori e nei luoghi che li hanno ispirati, tra le luminose atmosfere mediterranee, punti geografici e dell’anima, sfondi di vicende artistiche e fondamentali per l’evoluzione dell’arte moderna europea. Il nuovo progetto espositivo pensato per il Centro Culturale Candiani di Mestre, che nasce dalle collezioni civiche di arte moderna conservate a Ca’ Pesaro di Venezia, arricchito da prestigiosi prestiti internazionali, è dedicato ad un altro maestro delle avanguardie del Novecento: il francese Henri Matisse (Le Cateau-Cambrésis, 1869 – Nizza, 1954).

Allestimento della mostra
Maestro e capostipite dei “Fauves” – le belve, i selvaggi – e perciò posto in mostra e in dialogo con artisti con i quali condivise vicende biografiche e rivoluzioni artistiche; pittore della gioia di vivere, delle emozioni profonde, tradotte in colori forti, vivaci, innaturali. E, soprattutto, interprete della luce: centro della ricerca di Matisse, come di quegli artisti che miravano a catturare l’abbagliante bellezza del Mar Mediterraneo, del “Midi”, il mezzogiorno francese, luogo fisico e della creazione artistica, il vero protagonista del colore liberato dall’espressionismo selvaggio.

[ “La finestra aperta” (1919) di Henri Matisse – © Musée Albert André di Bagnols-sur-Cèze (Francia) “Odalisca gialla” (1937) di Henri Matisse – © Philadelphia Museum of Art ]
Luce e colore sono quindi il fulcro della rassegna, insieme all’importanza, quasi un’ossessione, del disegno per Matisse. In mostra oltre cinquanta opere, partendo dalle preziose raccolte di grafica della Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro – che annoverano tre importanti litografie dell’artista francese datate agli anni Venti e due disegni appartenenti alla sua produzione del 1947 – poste accanto ai capolavori del maestro provenienti da importanti musei italiani ed esteri.

[ “Icaro” (1947) di Henri Matisse – © Musée des Beaux-Arts di Bordeaux (Francia)
“Nudo allo specchio” (1931) di Pierre Bonnard – © Comune di Venezia ]
Sette le sezioni per indagare “La modernità viene dal mare”, “La Luce del Mediterraneo”, “L’età dell’oro”, “Il Mediterraneo, un paradiso unico”, a cui si affiancano le riflessioni sul decorativo e l’ornamento, il fascino delle linee moresche, le languide figure femminili in veste di odalische in “Arabesco e decorazione” fino alla sintesi perfetta di “Lusso, calma e voluttà” e del “disegno del piacere”, di cui scrive il filosofo Jean-Luc Nancy. Nasce così spontaneamente il dialogo con diversi autori che hanno lavorato sulle qualità interiori della pittura, inseguendo la poetica: Henri Manguin, André Derain, Albert Marquet, Maurice de Vlaminck, Raoul Dufy e Pierre Bonnard. Ricerche e produzioni distinte creano tuttavia un racconto corale: dall’amicizia tra Derain e Matisse, in viaggio sulla costa mediterranea della Francia nell’estate del 1905, alla centralità di alcuni luoghi, come Nizza, Arles, Saint-Tropez, quest’ultima divenuta icona dell’arte e della cultura del Novecento. A proposito delle sue opere Henri Matisse era solito dire: «Ho sempre ritenuto il disegno non già un esercizio di particolare destrezza bensì, prima di tutto, un mezzo di espressione di sentimenti intimi e descrizione di stati d’animo».

[ “Spiaggia” (dettaglio – 1930 ca.) di Charles George Dufresne – © Comune di Venezia ]
L’esposizione si chiude con l’ultima rivoluzionaria fase creativa di Matisse. “Dal colore alla forma” prende avvio dalla produzione dei “papiers découpés”, fogli di carta colorata ritagliati e incollati nei quali il Maestro francese porta al massimo la sintesi dell’espressione. Dagli epigoni di area veneziana, come Renato Borsato o Saverio Barbaro, alle figurine di Chris Ofili e fino alle composizioni di Marinella Senatore, la dignità del decorativo, dell’ornamento, del disegno e della stilizzazione della figura emerge nell’ultima sezione della mostra come il lascito forse più importante che Matisse fa all’età contemporanea.

[ “Circolo nautico in Algeri” (1925) di Pierre-Albert Marquet – © Comune di Venezia ]
È uscito lo scorso 25 settembre, quasi in concomitanza con l’inaugurazione della mostra “Matisse e la luce del Mediterraneo”, anche l’omonimo ed esaustivo catalogo edito da “Lineadacqua”. Il catalogo accompagna i lettori e i visitatori alla scoperta delle rivoluzioni visive presentate in mostra, tutte accomunate dalla presenza del mare: il Simbolismo e l’Impressionismo cresciuti sulle rive del Mare del Nord, ma anche il Postimpressionismo e la rivoluzione Fauve, figli del Mediterraneo.

[ “Rotterdam” (1900) di Maximilien Luce – © Comune di Venezia ]
In questo libro Matisse dialoga con molti altri grandi dell’arte, da Derain a Bonnard fino a De Pisis, in un percorso che approfondisce la rappresentazione dell’ambiente mediterraneo, l’attenzione per i dettagli decorativi, ma anche l’attento studio della luce e del colore. Attraverso un saggio di approfondimento, ricche note biografiche e schede, la curatrice Elisabetta Barisoni racconta Matisse e la sua fenomenale impronta nella storia dell’arte moderna. Il volume, in una preziosa edizione cartonata, è bilingue e tradotto in inglese da Lucian Comoy.

La presidente di “MUVE” parla della mostra
«È con grande gioia che presentiamo un nuovo progetto espositivo ideato e realizzato da “Fondazione Musei Civici di Venezia” (MUVE) per le sale del Centro Culturale Candiani. Dopo il successo delle precedenti esposizioni dedicate ai Maestri del Novecento, siamo orgogliosi di presentare “Matisse e la luce del Mediterraneo”, evento espositivo di rilievo che arricchirà ulteriormente l’offerta culturale di Mestre e di tutto il territorio metropolitano – chiosa Mariacristina Gribaudi, presidente di “MUVE” e spiega – La mostra dedicata al maestro del colore Henri Matisse è un ulteriore passo nel percorso che stiamo portando avanti a Mestre, con la proposta di eventi culturali di alta qualità che possano al contempo valorizzare le collezioni civiche di arte moderna e contemporanea.

[ Mariacristina Gribaudi, presidente di “MUVE” – © MUVE Press Office ]
L’esposizione prende avvio anche quest’anno dal grande patrimonio conservato nella Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro e intorno ai cinque lavori di Matisse delle collezioni civiche sono stati affiancati puntuali e prestigiosi prestiti internazionali. Sono convinta che “Matisse e la luce del Mediterraneo” possa offrire al pubblico una nuova prospettiva sull’arte del ventesimo secolo, dando modo di riscoprire uno dei più grandi Maestri della modernità sotto una nuova ed affascinante prospettiva.

[ Allestimento della mostra presso il Centro Candiani di Mestre – © Irene Fanizza / MUVE Press Office ]
Desidero esprimere la mia più sincera gratitudine ai direttori e al personale dei musei che hanno messo a disposizione i loro capolavori per questa mostra, in particolare il Musée Albert-André di Bagnols-sur-Cèze, il Musée des Beaux-Arts di Bordeaux, il Museo del Novecento di Milano, il Musée des Beaux-Arts di Nancy, il Centre Pompidou di Parigi, il Philadelphia Museum of Art, la Národní Galerie di Praga e le Gallerie dell’Accademia di Venezia. Il loro generoso supporto ha permesso di realizzare una mostra con una chiave di lettura dal fascino avvolgente, dove il racconto storico artistico di uno scorcio dell’arte del Novecento vive attraverso la narrazione dell’abbagliante bellezza del Mar Mediterraneo, luogo fisico e della creazione artistica, che sa ancora stupire. Un ringraziamento speciale va allo staff della “Fondazione Musei Civici di Venezia”, alla curatrice della mostra Elisabetta Barisoni, all’ufficio mostre, al dipartimento di comunicazione e a tutto il personale impegnato nella buona riuscita dell’evento. Mi auguro che queste iniziative culturali continuino a crescere, valorizzando sempre di più il patrimonio artistico della nostra città e portando a Mestre eventi di rilevanza internazionale».

Chi era Henri Matisse
Nasce in Francia il 31 dicembre 1869 a Le Cateau-Cambrésis e cresce a Bohain-en-Vermandois, dove inizia a dipingere relativamente tardi, nel 1889, durante la convalescenza per un attacco di appendicite. Decide di diventare artista, nonostante la disapprovazione del padre, e studia all’“Académie Julian” con William-Adolphe Bouguereau e Gustave Moreau. Influenzato dai postimpressionisti e dall’arte giapponese, rende col tempo il colore l’elemento cruciale dei suoi dipinti. Nel 1898 Matisse trascorre un periodo significativo in Corsica, dove viene colpito dalla bellezza della natura, dalla luce intensa e dai colori vibranti del paesaggio che anticipano gli sviluppi che lo avrebbero poi portato alla pittura “Fauve”. Al “Salon d’Automne” del 1905, i lavori di Matisse, Derain, de Vlaminck e altri attirano l’attenzione del critico d’arte Louis Vauxcelles, che vedendo una scultura tradizionale di Albert Marquet al centro della sala, circondata da dipinti dai colori selvaggi, esclama: «Donatello parmi les fauves!» («Donatello tra le belve!»). Questo commento sottolinea il contrasto tra l’arte classica e le opere esposte, e il termine “Fauves” viene adottato per descrivere questo gruppo di artisti.

[ Henri Matisse nell’atelier di Henri Evenepoel (1897) – © Heritage Image Partnership Ltd / Alamy Live News ]
Dopo il tumulto del periodo “Fauve” e la prima guerra mondiale, gli anni Venti sono per Matisse un periodo di relativa calma. Dal 1921 al 1954 si stabilisce a Nizza, dove la luce e l’atmosfera del luogo influenzano profondamente il suo lavoro. Questa fase della sua carriera è spesso associata a dipinti di interni eleganti, odalische e nature morte, caratterizzati da una maggiore serenità e un senso di ricchezza decorativa.

[ Henri Matisse nel 1941 mentre ammira una sua opera a Vence (Francia) – © Glasshouse Images / Alamy ]
Negli anni Trenta Matisse conosce un momento di crisi e di imperiosa rinascita di un nuovo linguaggio, attraverso una tecnica innovativa, che diventa poi celebre nei suoi lavori successivi: utilizza carta colorata ritagliata per creare bozzetti a grandezza naturale. Negli anni Quaranta e Cinquanta l’artista si dedica ai collage di carta ritagliata, conosciuti come “Papiers Découpés”, realizzando opere iconiche come Icaro. Nonostante i problemi di salute, continua a lavorare fino alla morte, avvenuta nel 1954.

Centro Culturale Candiani
Il progetto del Centro Culturale Candiani nasce nella Mestre degli anni Settanta. L’incarico di progettare una “casa della cultura” a Mestre viene affidato allo studio di Iginio Cappai e Pietro Mainardis nel 1978. I lavori iniziano alla fine del 1981 e si concludono nel 2000. A partire dal 2011, grazie all’accordo tra l’amministrazione comunale e la famiglia Furlan, il Centro Culturale è stato oggetto di un progetto di riqualificazione urbana curata dell’architetto mestrino Giovanni Caprioglio che ha portato alla costruzione di un nuovo cinema multisala “Img Cinemas” da 1.200 posti, di una nuova grande hall al piano terra con due box office, di una caffetteria e di un book shop.

[ Centro culturale Candiani di Mestre – © Città metropolitana di Venezia Press Office ]
Nel 2016 la “Fondazione Musei Civici di Venezia” (MUVE), ha intrapreso un’attività culturale presso il Centro Candiani volta a condividere il proprio patrimonio culturale e materiale con gli abitanti della città metropolitana. In quest’ottica nasce “MUVE Mestre” che ha trovato casa nel Centro Culturale Candiani rilanciando la sua attività e la sua attrattività tra i cittadini residenti a Mestre e non solo. Il Candiani è diventato così il centro in cui far interagire e confrontare le collezioni dei Musei Civici e quelle di altre istituzioni internazionali. Il Centro Culturale Candiani è adesso un centro polifunzionale che organizza ed ospita attività espositive, incontri, cinema e spettacoli. Offre un’originale e variegata gamma di attività, pensate per coinvolgere e appassionare la pluralità dei pubblici lungo le direttrici delle arti e della cultura del contemporaneo, che costituiscono la principale e doverosa vocazione per una città giovane e in continua, eterna trasformazione come Mestre e il territorio circostante. Centomila persone frequentano ogni anno il Centro Culturale Candiani, immergendosi nella fotografia, cinema, teatro, ricerca musicale e letteratura, con un’attenzione particolare ai nuovi linguaggi e ai temi d’attualità sociale.

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