Serviranno mascherine, distanziamenti e Green Pass, ma anche controlli a campione, come ha confermato l’assessore Roberto Failoni. Sono 2400 i maestri di sci trentini pronti a ritornare in pista
Trento – Allacciati gli scarponi, inforcati gli sci e pronti a scendere in pista. È questo lo stato d’animo registrato sabato a Levico Terme dove si sono dati appuntamento i maestri di sci del Trentino per il tradizionale momento di inizio stagione servito per l’elezione Andrea Sini alla presidenza dell’Associazione del Trentino e per una valutazione del bilancio dell’attività relativa al Collegio dei maestri presieduto da Mario Panizza. Ai lavori hanno preso parte l’assessore al Turismo Roberto Failoni e Maurizio Bonelli, presidente nazionale Amsi. Sul tavolo c’è ancora il tema ristori (10 milioni di cui 3 dalla Provincia) che stanno per essere liquidati.
Alla vigilia della stagione si guarda con convinzione alla riapertura degli impianti e delle piste del Trentino, dopo l’overture al Passo del Tonale. “Si prospetta una stagione positiva per il mercato italiano, come di recente hanno evidenziato le proiezioni sulle prenotazioni rese note da Trentino marketing, mentre per ora appaiono più sfumati i dati relativi alla clientela internazionale. Il cui tradizionale entusiasmo verso le nostre stazioni di vacanza invernale è in parte frenato dall’attesa legata agli sviluppi della situazione sanitaria nei vari Paesi. A sostenere la nuova stagione sarà certamente anche la nuova campagna promozionale voluta dall’assessorato al Turismo di Roberto Failoni”.
Con l’avvio della stagione entreranno in vigore i protocolli relativi alle misure di sicurezza nell’utilizzo degli impianti di risalita e per l’attività dei Maestri di sci. “È un lavoro frutto della collaborazione tra Fisi, Anef e Maestri di sci – hanno ricordato a più voci Panizza, Bonelli e Failoni – apprezzata dal Ministro Garavaglia che a Modena ha evidenziato il suo valore e ha ribadito come la sua applicazione spetti a chi opera in questo settore. È una ulteriore conferma di come la montagna e chi ci lavora siano in grado di operare perfettamente in linea con le indicazioni nazionali. Un atto di grande attenzione e sensibilità verso un mondo che non sempre Roma in passato ha considerato correttamente per il suo valore sociale ed economico. E poi non va dimenticato che al protocollo legato agli impianti si aggiunge quello ideato in Trentino relativo in maniera specifica al lavoro in sicurezza di Scuole di Sci e Maestri di sci. E oggi adottato in campo nazionale”
Al PalaLevico Valsugana Fiere a più voci è stato ribadito il ruolo vitale di questi professionisti della neve nell’ambito del turismo invernale che in Trentino vede operare 2.500 maestri (2.000 sci alpino, 373 snowboard e 125 sci nordico) con ulteriori 200 dipendenti delle 51 scuole e associazioni affiliate (44 sci alpino, 3 snowboard e 4 sci nordico). Significativo è poi il dato nel rapporto con la clientela: le scuole di sci del Trentino hanno annualmente 500.000 clienti tra i 2,6 milioni di ospiti che vi trascorrono le vacanze invernali. Di fatto – come recentemente ha ricordato Valeria Ghezzi, presidente nazionale Anef – i maestri di sci sono un patrimonio insostituibile in quanto rappresentano una importante fetta del front office turistico invernale e capace di fidelizzare i clienti.
Soprattutto i bambini (356 i maestri specializzati nel loro insegnamento) ma anche, ad esempio, i diversamente abili (178 maestri). Ma come ha ricordato Panizza ogni anno, compreso lo scorso inverno nel quale l’attività professionale non è nemmeno iniziata, ben un quarto del totale frequenta corsi di aggiornamento e di specializzazione. Quasi 600 negli scorsi mesi mentre sono già 700 gli iscritti ai prossimi corsi di aggiornamento e di specializzazione per l’insegnamento ai bambini e disabili. E per la figura dei direttori di scuola.
In quest’ambito – ha proseguito Panizza – si inserisce lo strategico rapporto con TSM – Trentino School of management che ha visto l’organizzazione di specifici incontri on line su temi legati alla montagna ma anche ai rischi connessi alla relazione tra professionisti e clienti. Ha poi ringraziato l’assessore Roberto Failoni per il supporto ricevuto nei rapporti con Roma che con il cambio del governo ha visto aumentare la considerazione nei confronti di una categoria inizialmente poco riconosciuta in sede governativa.
“E’ stato riconosciuto il valore intrinseco della montagna e di chi ci lavora – ha ricordato Failoni -. L’aspetto positivo della pandemia è aver finalmente fatto capire a molte persone il valore del turismo e il ruolo della montagna che per inciso copre un terzo del territorio nazionale. Con le altre Regioni montagna in questi mesi abbiamo svolto un grande lavoro di coordinamento e di sensibilizzazione in sede governativa, mettendo a disposizione in modo collaborativo le competenze specifiche esistenti in Trentino. Con il ministro Garavaglia esiste oggi uno stretto rapporto con le Regioni che consente di tarare al meglio ogni intervento di sviluppo e di promozione. In totale in Trentino sono stati movimentati una decina di milioni a favore del mondo professionale dello sci . A giorni arriveranno i pagamenti sui conti correnti”.
E Maurizio Bonelli (AMSI) ha citato “il lavoro fatto in silenzio, con contatti diretti in tantissime sede e con i ministri competenti, nonché con i parlamentari del gruppo trasversale “Amici della Montagna“ ha portato ristori per 40 milioni di euro riservati, caso unico nel mondo delle professioni, esclusivamente ai maestri di sci”. Poi un monito a tutta la categoria in tema della sicurezza. “Sono operative le linea guida che obbligano i liberi professionisti, anche se operano all’aperto, ad avere il green pass per frequentare i posti di lavoro. E la nostra posizione è netta circa la sicurezza da garantire ai nostri clienti che frequentano le scuole di sci. Occorre serietà e attenzione negli atteggiamenti e nei comportamenti, che non possono essere quelli del passato. Ciò per evitare inutili conseguenze negative”.
Per Andrea Sini si prefigura il compito di ricompattare la categoria dopo il distanziamento obbligato degli ultimi mesi. “Sarà una sfida avvincente tesa a ricostruire quel sentimento di unità e di appartenenza. Certamente la nostra categoria va ricostruita sotto il profilo psicologico. Il Covid ci ha distanziato sia sul piano umano sia della professione. Ora dobbiamo ricompattarci. Se pur in un clima decisamente tendente al positivo la prossima stagione presenta ancora delle incognite e quindi dovremo essere pronti a cambiare strategie e operatività in base agli scenari che via via si potranno presentare. È una bella sfida che ci richiederà la capacità mentale di cambiare la nostra operatività quasi in tempo reale”
Con il nuovo presidente Sini sono stati eletti nel consiglio direttivo dell’Associazione Maestri di sci del Trentino (AMST) anche Sergio Doliana, Maddalena Collini, Luca Marcolla, Alberto Kostner (già presidente che non ha ricandidato), Luciano Fosco, Francesca Tonidandel, Piercarlo Zagonel, Sebastiano Chiavellati