Nel febbraio 2009 esce infatti “Destroy the media social mask”, nove canzoni di puro ed energico rock dal sound più raffinato e maturo. Com’è intuibile dal titolo stesso dell’album l’intento della band è quello di trasmettere attraverso la propria musica un chiaro messaggio sociale. Canzoni come “Rhinoceros” o “Destroy the media social mask” contengono infatti un’esplicita critica alla dilagante corruzione dei mezzi di comunicazione di massa e dell’informazione che attraverso di essi viene fatta inibendo e pilotando con estrema facilità milioni di cervelli (televisione in prima linea ovviamente). Terminata la produzione del disco per i Next Point è immediatamente iniziato un fiorente periodo di continue esibizioni live in tutto il Trentino e non. Da ricordare la partecipazione alle fasi finali di eventi come Levicosuono 2009 o Rock Targato Italia 2009 e la vittoria al Concentratissimo rock, sempre nel 2009.
Nel frattempo, quando il ritmo serrato dei concerti concede degli spazi, il quartetto sta già lavorando in vista di un terzo e nuovo album. L’obiettivo è quello di congelare il sound che nel tempo è andato sempre più definendosi, un linguaggio musicale dalla sintassi semplice ma diretto ed energico, minimale ma ricco di potenza espressiva e, perché no, affiancato a testi in lingua italiana. La composizione inedita che sinora rappresenta al meglio la nuova linea musicale dei Next Point è “La morte del fabbro”, un brano rock graffiante dal pittoresco testo in versi scritto per il gruppo da un giovane poeta primierotto.