Sarà visitabile fino al 29 giugno 2025 nel complesso monumentale di Villa Contarini a Piazzola sul Brenta (Pd) una interessante mostra dedicata al Giappone tradizionale. Un viaggio in un paese la cui cultura e le arti affascinano da sempre, per grandissima varietà e raffinatezza

[ “Beltà femminili” dipinte su paravento – © Artika Press Office ]

 

GianAngelo Pistoia

NordEst – Un viaggio tra bellezza, eleganza e mistero: fino al 29 giugno 2025, la splendida cornice di Villa Contarini a Piazzola sul Brenta (Padova) ospita una mostra straordinaria dedicata al fascino intramontabile del Giappone tradizionale. Tra gli evocativi petali di ciliegio e l’austera fierezza dei samurai, l’esposizione conduce il visitatore alla scoperta di una cultura unica, capace di coniugare forza e grazia, tradizione e spiritualità.

[ “Samurai a cavallo” e “Beltà femminile” dipinte su paravento – © Artika Press Office ]
La mostra “Giappone. Terra di geisha e samurai” – curata da Francesco Morena e prodotta da Artika in collaborazione con Veneto Edifici Monumentali – è un percorso di avvicinamento alla straordinaria cultura giapponese.Un viaggio iniziatico in un paese la cui cultura e le cui arti affascinano da sempre, per grandissima varietà e raffinatezza. A partire dalla metà dell’Ottocento, gli europei e gli statunitensi hanno infatti avuto modo di conoscere in maniera sempre più approfondita il Giappone, apprezzandone le sue specifiche caratteristiche che lo rendono diverso da qualsiasi altro paese al mondo. Il percorso espositivo propone uno spaccato delle arti tradizionali dell’arcipelago estremo-orientale attraverso una precisa selezione di opere databili tra il XVII e il XX secolo.

[ “Samurai a cavallo” e “Geisha che si trucca allo specchio” – © Artika Press Office ]
Il percorso si sviluppa per isole tematiche, approfondendo numerosi aspetti relativi ai costumi e alle attività tradizionali del popolo giapponese. La parte centrale dell’esposizione non poteva che essere dedicata al binomio Geisha e Samurai. Il Giappone tradizionale è infatti un paese popolato di bellissime donne, le geisha, e audaci guerrieri, i samurai. La classe militare ha dominato il paese del Sol Levante per lunghissimo tempo, dal XII alla metà del XIX secolo, imponendo il proprio volere politico ed elaborando una cultura molto raffinata la cui eco si avverte ancora oggi in molti ambiti.

[ “Samurai a cavallo” e “Beltà femminile” dipinte su paravento – © Artika Press Office ]
La geisha, o più in generale la beltà femminile così come la intendiamo noi (volto ovale cosparso di cipria bianca, abiti elegantissimi e modi cadenzati), ha rappresentato per il Giappone un topos culturale altrettanto radicato, dalle coltissime dame di corte del periodo Heian (794-1185) alle cortigiane vissute tra XVII e XIX secolo, così ben immortalate da Kitagawa Utamaro (1753-1806), il pittore che meglio di ogni altro ha restituito la vivacità dei quartieri dei piaceri di Edo (attuale Tokyo).

[ “Paesaggio innevato con figura” – © Artika Press Office ]
Dal mondo degli uomini a quello, affollatissimo, degli dèi, sintesi di credenze autoctone e influenze provenienti dal continente asiatico. Il Buddhismo, in particolare, di origini indiane, è giunto nell’arcipelago per tramite di Cina e Corea. Esso ha permeato profondamente il pensiero giapponese, soprattutto nella sua variante dello Zen, che in questa sezione è testimoniata da un gruppo di dipinti nel formato del rotolo verticale raffiguranti Daruma, il mitico fondatore di questa setta.

[ “Tigre e cucciolo” – © Artika Press Office ]
Una sezione della mostra è riservata al rapporto tra i giapponesi e la natura, che nello Shintoismo, la dottrina filosofica e religiosa autoctona dell’arcipelago, è espressione della divinità. Questa relazione privilegiata con la Natura viene qui indagata attraverso una serie di dipinti su rotolo, parte dei quali realizzati tra Otto e Novecento, agli albori del Giappone moderno. A metà dell’Ottocento, dopo oltre due secoli di consapevole isolamento, il paese decise di aprirsi al mondo. Così, nel volgere di pochi decenni, il Giappone avanzò con convinzione verso la modernità. Intanto europei e statunitensi cominciarono ad apprezzare le arti sopraffini di quel popolo e molti giunsero a scoprire il mitico arcipelago.

[ “Geisha sdraiata su un palanchino” in una foto all’albumina – © Artika Press Office ]
Il mutato scenario fece sì che molti artisti adottassero tecniche e stili stranieri, e molti artigiani a produrre opere esplicitamente destinate agli acquirenti forestieri. Tra le forme d’arte inedite per il Giappone di quei tempi, la fotografia d’autore occupava senz’altro un posto d’elezione. Gli stranieri che visitavano l’arcipelago molto spesso acquistavano fotografie per serbare e condividere un ricordo di quel paese misterioso e bellissimo.

La Villa Contarini
Villa Contarini – Fondazione G.E. Ghirardi sorge a Piazzola sul Brenta, a pochi chilometri da Padova e da Vicenza, sui resti di un antico castello costruito dalla famiglia dei Dente intorno all’anno Mille. Acquisito dai Carraresi, signori di Padova, fu ereditato da un membro della famiglia Contarini. Fino alla seconda metà del Seicento la Villa rimase dimora rurale. Fu, infatti, Marco Contarini, Procuratore di San Marco, ad ampliare l’edificio rendendolo simile ad una Reggia e facendone uno straordinario “luogo teatrale”.

[ Vista aerea di Villa Contarini – © Regione del Veneto / Villa Contarini ]
Dopo un lungo periodo di abbandono il complesso fu acquistato dalla famiglia Camerini che lo riportò all’antico splendore completandolo secondo il gusto dell’eclettismo ottocentesco. Cessato anche il periodo cameriniano la Villa subì un nuovo periodo di abbandono fino all’acquisto, alla metà del secolo scorso, da parte del prof. Giordano Emilio Ghirardi e la successiva cessione alla Fondazione a lui intitolata. Dal 2005 la Villa è di proprietà della Regione del Veneto, attualmente impegnata nella sua valorizzazione. Periodicamente ospita concerti ed eventi culturali oltre a essere offerta come luogo ideale nel quale ambientare convegni, riunioni e ricevimenti pubblici e privati.