E’ allarme anche per la produzione di pasta a causa della dipendenza dell’industria nazionale dall’estero per il grano duro
NordEst – A tagliare la produzione alimentare insieme alla crisi dei consumi ha contribuito il maltempo con un crollo del 35 per cento per raccolto di olio di oliva, del 15 per cento per il vino fino al 4 per cento del grano duro destinato alla pasta.
E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti a commento dei dati Istat sulla produzione industriale a settembre che fa segnare una riduzione dello 0,4 per l’alimentare rispetto allo steso mese dell’anno precedente. Ad essere colpiti sono stati i prodotti simbolo dell’autunno e se la vendemmia – sottolinea la Coldiretti – rischia di classificarsi come la piu’ scarsa dal 1950, con una produzione di vino Made in Italy che potrebbe scendere fino a 41 milioni di ettolitri, la produzione italiana di olio di oliva è crollata attorno alle 300mila tonnellate.
E’ allarme – continua la Coldiretti – anche per la produzione italiana di pasta a causa dell’eccessiva dipendenza dell’industria nazionale per l’acquisto di grano duro dall’estero da dove arriva circa il 40 per cento del fabbisogno perché non si è avuta la lungimiranza di investire sull’agricoltura nazionale. Se in Italia i raccolti di frumento duro hanno subito una leggera flessione (-4 per cento), un calo consistente del 10 per cento si è verificato nell’Unione Europea ed un vero e proprio crollo del 27 per cento si è registrato in Canada che è il principale fornitore dell’Italia.
Complessivamente secondo le stime dell’International Grains Council, la produzione mondiale dovrebbe attestarsi sui 34 milioni di tonnellate (-15 per cento). Anche per il raccolto nazionale di pomodoro da conserva per preparare polpe, passate e pelati da condimento si registra un calo delle rese per ettaro e la produzione rimane in linea con la media stagionale degli ultimi cinque anni solo perchè si registra un aumento delle superfici coltivate. Cattive notizie anche sul fronte dell’ortofrutta. Se per alcune varietà le raccolte rimangono ancora da completare o non è ancora partita (mele, pere, uva da tavola, kiwi, agrumi), si stima un calo della produzione complessiva rispetto allo scorso anno. E per le castagne – conclude la Coldiretti – siamo addirittura al minimo storico con una produzione nazionale ben al di sotto dei 18 milioni di chili registrati lo scorso anno e pari ad appena 1/3 di quella di 10 anni fa.