Il comunicatore Barzon parla per un’ora. Scelgono il silenzio l’imprenditore e l’ex senatore. I legali di i Saccani: “aggravante mafia è fantasiosa”
Trento – Dopo l’interrogatorio secretato di Cristina Santi di venerdì scorso, sono ripresi in tribunale a Trento le convocazioni dei soggetti coinvolti nell’inchiesta. L’imprenditore Paolo Signoretti, uno dei principali protagonisti dell’inchiesta, nell’interrogatorio di garanzia si è avvalso della facoltà di non rispondere. L’imprenditore 45enne e il proprio legale, Giovanni Rambaldi, hanno evitato le domande dei giornalisti presenti, non rilasciando dichiarazioni. Ha annunciato però che depositerà l’istanza di revoca dei domiciliari.
Prima di lui l’esperto di comunicazione, bolzanino, Lorenzo Barzon aveva parlato per oltre un’ora con il Gip Enrico Borrelli e il pubblico ministero Alessandro Clemente. È difeso dall’avvocato Migliucci che ha chiesto la revoca dei domiciliari. L’avvocato di Barzon specifica che il suo assistito non sarebbe uomo di fiducia di Hager ma professionista che emette fattura per le prestazioni fornite. Anche l‘ex senatore ed ex sindaco di Dro, Vittorio Fravezzi comparso davanti al gip Enrico Borrelli per l’interrogatorio di garanzia, ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere.
L’architetto bolzanino Andrea Saccani ha parlato per un’ora davanti al gip. Il giudice ha invece confermato le misure domiciliari per l’architetto bolzanino Fabio Rossa, che aveva chiesto la revoca la scorsa settimana. Le prossime udienze, per le posizioni del commercialista Heinz Peter Hager, ritenuto il collegamento in Alto Adige con il magnate austriaco Renè Benko, e della funzionaria bolzanina Daniela Eiselstecken, sono previsti giovedì 12 dicembre.