Coop in Trentino, nel 2023 hanno generato più di 4,6 miliardi di euro
Nel 2023 le cooperative trentine si concentrano principalmente in quattro tipologie: cooperative di produttori agricoli (18,4%), cooperative di consumo (15,7%), cooperative di lavoro (21,3%) e cooperative sociali (22,9%)

Trento – Il peso sul valore aggiunto provinciale è pari al 5%, ma se si includono anche le imprese controllate e l’indotto agricolo legato alle cooperative quel valore sale al 10,3%. Lo si legge nel rapporto Euricse “La Cooperazione in Trentino: orizzonti e metodi di sostenibilità”. Il numero di cooperative è diminuito rispetto al 2019, quando erano attive 495 realtà nel territorio trentino. Una dinamica che è riconducibile anche alla fusione tra cooperative, come ben illustrato dal settore del credito, che ha vissuto un calo di quasi il 30% dal 2019 al 2023. Il valore aggiunto medio per cooperativa, però, è cresciuto del 37,8% rispetto al 2019, così come dal 2019 al 2023 è cresciuto del 22,4% il valore di produzione. Sono aumentati anche gli addetti: erano 22.193 nel 2018, mentre nel 2022 (ultimo dato disponibile) 23.158, occupati soprattutto nei settori della sanità e dell’assistenza sociale (circa 7.000 occupati).
Nel 2023 le cooperative trentine si concentrano principalmente in quattro tipologie: cooperative di produttori agricoli (18,4%), cooperative di consumo (15,7%), cooperative di lavoro (21,3%) e cooperative sociali (22,9%). Sono le cooperative di consumo e di credito a presentare il numero più alto di soci, rispettivamente 118.757 e 131.532, anche se le cooperative di credito rappresentano la minoranza delle cooperative presenti sul territorio (2,7%). Il valore più elevato della produzione, invece, si riscontra nelle cooperative agricole, con oltre 1,9 miliardi di euro nel 2023, mentre le cooperative di credito hanno il valore aggiunto maggiore (395,14 milioni di euro). Il rapporto evidenzia le sfide per il futuro: l’intergenerazionalità e la sostenibilità ambientale. Un’indagine condotta tra 106 cooperative rivela che circa la metà tra loro ha meno del 10% di soci giovani. Soltanto il 10% delle cooperative sociali e di lavoro ha una maggioranza di soci giovani, mentre questa casistica è assente nelle cooperative agricole, di consumo e di credito, che dichiarano di avere tra il 10% e il 20% di persone giovani nella propria base. Nei cda la presenza dei giovani è ancora più risicata: ad eccezione delle cooperative agricole, in tutte le altre tipologie più di una cooperativa su due non conta alcun consigliere sotto i 35 anni.