NordEst

In pellegrinaggio alla chiesetta di San Silvestro

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Un lungo serpentone di persone immerso nel verde del monte Totoga,cammina verso la chiesetta di San Silvestro. Anche questo è il primo maggio.

Come ogni anno le comunità del Primiero e Vanoi si ritrovano per celebrare la Santa messa in una chiesetta che domina dall'alto la valle. C'è chi ariva dalla vicina valle del Vanoi (che è solita andare a San Silvestro anche a fine anno),altri arrivano invece da Imèr, Mezzano o dal resto del Primiero.

Una breve passeggiata fra le rocce del monte Totoga e in poco più di mezz'ora si arriva al piccolo santuario trentino, che rievoca racconti d'altri tempi.

La Santa messa del primo maggio è stata celebrata quest'anno da don Rodolfo Pizzolli (assistente spirituale delle acli trentine)alla presenza di tutti i parroci della valle. Don Pizzolli ha ricordato l'importanza del  lavoro,senza dimenticare il valore della persona.

Guarda il Video con un passaggio dell'omelia

La leggenda di San Silvestro:fra storia e memoria

Molto tempo fa sulla strada che da Canale porta a Caoria fu trovato una mattina il cadavere di un uomo; aveva una larga ferita alla testa, prodotta probabilmente da un oggetto contundente, una sbarra di ferro, una leva o qualcosa di simile.

L' autorità riconobbe nel cadavere il capo boscaioli Girolamo Sperandio di Canal San Bovo, di anni 45, ammogliato con figli. Nessuno, al momento, seppe dare indizi probabili sull' uccisore. Per giorni e giorni la polizia di Primiero fece attivissime ricerche in tutto il distretto per cercare l' uccisore; ma invano.

Allora si dovette procedere a degli arresti preventivi di persone sospettate per qualche motivo di aver partecipato al delitto. Gli arresti avvennero fra i boscaioli, dai quali veramente l' ucciso era poco amato per i suoi modi burberi e per le vere e supposte ingiustizie commesse a danno dei suoi dipendenti.

Fra gli altri venne arrestato un giovane di Caoria, certo Vicenzo Loss, il quale più volte aveva detto in presenza di altri, che lo Sperandio meritava una buona lezione per farlo smettere dall'angariare i suoi uomini.

Era una mattina di settembre quando il Loss, in mezzo a quattro gendarmi, procedeva sulla strada che da Canale va al passo della Gobbera, protestando di continuo di essere innocente.

Arrivato di fronte alla chiesetta di S. Silvestro, l' arrestato improvvisamente si fermò e grido con quanta voce aveva: "S. Silvestro, protettore degli innocenti, salvatemi! Voi sapete che sono innocente, non permettete che io sia condannato senza colpa alla pena degli omicidi! Fate che queste catene mi cadano dalle mani, in modo che tutti siano convinti della mia innocenza!".

Aveva appena pronunciato tali parole, che le catene si sciolsero e caddero a terra con immensa meraviglia sua e dei gendarmi, il capo dei quali disse:"Vicenzo, prendete le catene e portatele in pretura di Primiero, dove io narrerò l' avvenuto miracolo di S. Silvestro, e voi sarete senz'altro messo in libertà!"

Arrivati a Primiero, i gendarmi riferirono quanto era avvenuto e il Loss venne subito lasciato libero. Le catene vennero portate alla chiesetta di S. Silvestro fra le popolazioni della zona riconfermando la devozione verso il taumaturgo del monte Totoga.

Questa leggenda ci ricorda il terribile "giudizio di Dio". Può darsi che il fatto sia realmente accaduto; può darsi che fra l' imputato e i gendarmi vi sia stato un accordo segreto e che questi abbiano attribuito a S. Silvestro il lavoro della loro lima.

Passo Gobbera (luogo di partenza per la chiesetta di San Silvestro)

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