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G20 Venezia, intesa sul fisco globale. Tensioni e cariche al corteo

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Tra i punti del documento finale una task force di Banca mondiale, Organizzazione mondiale della sanità, fondo monetario internazionale e Organizzazione mondiale del commercio per fronteggiare le pandemie

NordEst – E’ accordo dei ministri delle Finanze e Governatori sulla tassazione delle multinazionali. Lo si legge sul comunicato finale del G20 finanze di Venezia. “Abbiamo raggiunto un accordo storico per un sistema fiscale internazionale più stabile e giusto”; si legge nel documento. I ministri delle Finanze e Governatori del G20 – si legge ancora nel comunicato – si sono accordati per “l’uso, se appropriato, di meccanismo di fissazione del prezzo delle emissioni di Co2 e incentivi”.

“Continueremo a sostenere la ripresa – dice il documento finale – evitando qualsiasi ritiro anticipato di misure di sostegno, pur rimanendo coerenti con i mandati della Banca centrale, anche in materia di stabilità dei prezzi, e preservare la stabilità finanziaria e la sostenibilità di bilancio a lungo termine e salvaguardarla dai rischi di ribasso e ricadute negative”. “Continueremo – prosegue il documento – la nostra cooperazione internazionale per guidare l’economia globale verso una crescita forte, sostenibile, equilibrata e inclusiva. Confermiamo i nostri impegni di aprile sui tassi di cambio. Riaffermiamo l’importante ruolo di un commercio aperto ed equo basato su regole per ripristinare la crescita e la creazione di occupazione creazione e il nostro impegno a combattere il protezionismo e incoraggiare sforzi concertati per riformare il Wto”.

Una task force di Banca mondiale, Organizzazione mondiale della sanità, fondo monetario internazionale e Organizzazione mondiale del commercio per “i vaccini, le terapie e diagnosi nei Paesi in via di sviluppo” per rispondere al “bisogno urgente di essere più preparati” alle pandemie. E’ uno dei punti sottolienati dal G20 finanze di Venezia nel suo comunicato finale, che incarica gli esperti dei ministri delle Finanze e della Salute a “fare proposte concrete” per il meeting congiunto di ottobre.

Daremo priorità all’accelerazione della consegna dei vaccini, diagnosi e terapie” specie nei Paesi svantaggiati e daremo “risposte per reagire rapidamente a nuove varianti”.

“Orgoglioso di partecipare a una giornata storica. Accordo per una riforma della tassazione globale”. Lo scrive su twitter il Commissario Ue agli Affari economici Paolo Gentiloni durante una pausa dei lavori del G20 a presidenza italiana che ha, fra i temi sul tavolo, un accordo sulla tassazione delle grandi multinazionali.

Le proteste in piazza

E’ stata anche una giornata di protesta a Venezia: gruppi di manifestanti hanno affollato la zona delle Zattere: si segnalano tafferugli con la polizia che ha limitato l’azione dei manifestatnti effettuando i primi fermi e poi le prime cariche. Sono oltre 250 gli agenti schierati per evitare azioni violente e sono poi salite a 700 le persone che hanno partecipato alla manifestazione organizzata dal movimento No Grandi Navi contro il G20 dell’Economia in corso all’Arsenale. Molti gli striscioni esposti da quanti hanno aderito alla protesta, come “Oms: quante morti si potevano evitare” e “Contro il governo Draghi sciopero generale”.

Tassazione minima delle multinazionali

“La decarbonizzazione delle nostre economie entro la metà di questo secolo richiederà decisioni difficili ed è nostra responsabilità agire, e farlo immediatamente”. Lo ha detto la segretaria al Tesoro Usa Janet Yellen durante il Simposio fiscale di alto livello del G20, nel quale ha indicato “due aree nelle quali il lavoro del G20 finanze è fondamentale: i progressi sui dati e la trasparenza nei bilanci relativa alle emissioni inquinanti, grazie al Gruppo di lavoro per la finanza sostenibile promosso dalla presidenza italiana G20; l’utilizzo del G20 finanze “come forum per discutere misure dei singoli Paesi, per contrastare ricadute negative come le rilocalizzazioni delle emissioni di Co2”.

Il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni ha dichiarato: “Sono piuttosto ottimista”. Il riferimento è all’accordo nel G20 per una tassazione minima delle multinazionali a livello globale: “Tutti i membri del G20 hanno concordato a livello Ocse di avere un nuovo sistema di tassazione più equo. Le grandi multinazionali devono pagare le tasse dove realizzano i profitti e dobbiamo evitare la corsa al ribasso, ai paradisi fiscali, e avere una tassazione minima effettiva ovunque. Penso che ci siamo vicini e faremo del nostro meglio anche in Europa, per tradurre questo accordo in pratica nei prossimi mesi”.

I Ministri delle Finanze e i Governatori delle Banche Centrali (MFGBC) del G20, si riuniscono in questi giorni per la terza volta sotto la Presidenza italiana del G20 a Venezia. L’appuntamento veneziano, che si concluderà domenica 11 luglio con la conferenza G20 sul clima, è il primo incontro in presenza del filone finanziario da febbraio 2020. Tra i temi affrontati, oltre alla politiche sul clima e alla tassa minima per le multinazionali, molte delle quali orbitano attorno alle tecnologie, c’è anche quello relativo allo sviluppo delle valute digitali nazionali. Il rapporto congiunto del Comitato per i pagamenti e le infrastrutture di mercato della Bri (Cpmi), del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale, rivela come il progetto sull’euro digitale possa migliorare l’efficienza del mercato dei pagamenti transfrontalieri a patto che lo sviluppo sia condotto in collaborazione tra tutti i paesi.

Integrazione e cooperazione sulla base di standard comuni nella costruzione delle infrastrutture per i pagamenti: da questo può partire una collaborazione che punti necessariamente sull’interoperabilità tra le divise digitali. Circa il 90% delle banche centrali del mondo sta infatti attualmente cercando di creare versioni digitali delle proprie valute, sollevando interrogativi su come funzioneranno e opereranno tra loro. Ha spiegato Jon Cunliffe, Presidente del Comitato pagamenti della Bri e Vice Governatore della Bank of England: “Le CBDC (valute digitali della banca centrale) offrono l’opportunità di partire con una tabula rasa. È di fondamentale importanza che le banche centrali tengano conto della dimensione transfrontaliera. Riformare i pagamenti transfrontalieri per renderli più economici, veloci e affidabili è una priorità e il G20 ha approvato una tabella di marcia per affrontare le sfide chiave”. “Le implicazioni delle CBDC, anche se destinate esclusivamente all’uso domestico, andranno oltre i confini nazionali”, ha aggiunto Tobias Adrian, consigliere finanziario e direttore del dipartimento monetario dell’FMI.

L’euro digitale è un progetto che è visto favorevolmente dagli europei, come ha ricordato anche Christine Lagarde, presidente Bce, agli State of the Union 2021 dello European University Institute di Firenze: “Se si presta ascolto a ciò che ci stanno dicendo gli europei, è che sono molto interessati, lo vogliono, la pandemia ha accelerato questo processo e oltre il 60% degli europei dicono che piacerebbe loro usare un mezzo di pagamento come l’euro digitale”. In questo senso, Fabio Panetta, Membro del Comitato esecutivo della BCE, ha presentato di recente dinanzi alla Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo l’esito della consultazione pubblica della Bce su un euro digitale: “Abbiamo ricevuto oltre 8.000 risposte, il numero più elevato mai registrato per una consultazione pubblica della Bce.

La privacy è considerata l’aspetto più importante di un euro digitale nel 43 per cento circa delle risposte. Tuttavia i partecipanti riconoscono che l’euro digitale debba essere dotato di caratteristiche in grado di impedire attività illecite come il riciclaggio di denaro o il finanziamento del terrorismo. Altre caratteristiche rilevanti sono la possibilità di utilizzare l’euro digitale per pagamenti sicuri (al primo posto per il 18% dei partecipanti), in tutta l’area dell’euro (menzionato dall’11% dei partecipanti), senza costi aggiuntivi e offline (evidenziato dal 9 e dall’8% dei partecipanti rispettivamente). Cittadini e professionisti convengono che un euro digitale debba essere integrato nelle attuali infrastrutture di pagamento”.

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