Il presidente del Fondo Dario Bond: “Gli ottimi risultati relativi alle prestazioni a favore del Primiero testimoniano della necessità di proseguire e incrementare la collaborazione con il Trentino. Ora dobbiamo lavorare per la residenzialità degli operatori sanitari”

NordEst – Proseguono le sinergie tra i territori bellunesi di confine e le Province autonome di Trento, ma anche di Bolzano. L’impegno è particolare, soprattutto in campo sanitario, con notevoli investimenti sulle strutture del Feltrino. “Lo testimoniano i dati diffusi nei giorni dall’ULSS 1 “Dolomiti” relativi alla
convenzione con Trento”, sottolinea il presidente del Fondo Comuni Confinanti,
Dario Bond, che prosegue: “I numeri sulle prestazioni erogate a favore dei
concittadini della provincia di Trento, con particolare riferimento all’area del
Primiero, ci dicono che il modello è virtuoso e funziona e, mi verrebbe da dire,
rappresenta nella maniera migliore e più concreta la mission per cui è nato il Fondo. Per questo – aggiunge il presidente Bond – non intendiamo fermarci a quanto è stato fatto, pur rilevante, in questi anni, ma ci adopereremo per intensificare l’attività del Fondo in un ambito, quello dell’assistenza sanitaria e sociale ai cittadini bellunesi, che è primario e strategico per il futuro delle comunità locali e dei nostri territori”.
Sanità nel feltrino
Bond fa poi il punto su una di queste iniziative, per la quale vi saranno ulteriori importanti sviluppi: “Nell’ambito del solo progetto “Sanità nel Feltrino”, il Fondo ha erogato in questi ultimi anni circa 7 milioni e mezzo di euro destinati, in primis, alla riqualificazione e all’adeguamento strutturale dell’ospedale di Lamon. Proprio qui, a breve sarà eseguito il secondo lotto di lavori che riguardano la sistemazione delle aree esterne, degli accessi e dei parcheggi, finanziato dal Fondo con circa 1 milione e mezzo di euro. Ecco, sottolinea ancora Bond, l’ospedale di Lamon, Comune-simbolo delle terre di confine, ben rappresenta come intende muoversi il Fondo in questo settore cruciale: con interventi concreti, condivisi con i vari attori coinvolti (Regione Veneto, azienda sanitaria, enti locali, associazioni del territorio) e strategici, ma aperti anche a ulteriori sviluppi”.
Feltre, centro di riferimento

Tra gli interventi più qualificanti del Fondo a vantaggio della sanità locale va anche ricordato quello riguardante la piastra endoscopica del “Santa Maria del Prato, dove, con un importante intervento finanziario a carico del Fondo, si va a dotare il servizio di spazi adeguati e di attrezzature robotiche di ultima generazione. Una vera e propria eccellenza a supporto anche di altre strutture di avanguardia, come il Centro di Riferimento Regionale per la chirurgia oncologica gastroenterologica diretto dal dottor Andrea Buda, un polo con numeri in continua crescita, attrattivo per pazienti da tutto il Veneto, oltre che da fuori regione e, in primis, proprio dal Trentino.
Protezione e servizi ai sanitari
Il presidente del Fondo guarda poi a una sfida di breve termine decisiva per il futuro della sanità di montagna e di confine, ovvero quello di dare protezione e servizi al personale sanitario, medico e non, che arriva da fuori. “Su questo punto stiamo lavorando già da tempo per trovare delle soluzioni abitative a prezzo calmierato che, unite ad un pacchetto di servizi correlato, possa costituire per chi già lavora presso le nostre strutture ospedaliere e per chi potrà venire a lavorarci in futuro un motivo concreto di attrazione delle professionalità di cui abbiamo bisogno.”, conclude Bond.