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Foibe, Giorno del ricordo: a Venezia e Roma imbrattati monumenti

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Cerimonia al Senato con Napolitano e Letta. Grasso a Basovizza, ‘si è cercato di far dimenticare’

++ Foibe: Grasso, si è cercato di far dimenticare ++

Roma – ”Dobbiamo dire che per troppo tempo si è cercato di far dimenticare e questo non deve più avvenire”. Il presidente del Senato, Pietro Grasso, si e’ espresso cosi’ visitando il monumento nazionale della Foiba di Basovizza. ”Questo è il significato della mia presenza qui”. Presenza che è “il segno dell’unità e dell’identità nazionale. In questo rappresento anche il Presidente Napolitano”. “Spero – ha aggiunto – che venga percepito senza divisioni, contrasti o polemiche perché veramente la nostra volontà è di unire non di dividere”, “dobbiamo stare uniti nella difesa dei nostri valori”.

In precedenza Grasso, parlando alla cerimonia al Senato, aveva parlato di  “una delle pagine più tristi che il nostro Paese, il nostro popolo ha vissuto: la tragedia della guerra, delle foibe, dell’esodo”. “Non possiamo dimenticare o cancellare nulla” ha aggiunto esortando i giovani a “diventare testimoni”. Il ricordo – ha aggiunto – “e’ per me un dovere come Presidente del Senato, ma prima di tutto come uomo, come cittadino; è un monito per tutti noi perché siamo tenuti ad impedire che l’ignoranza e l’indifferenza abbiano la prevalenza e perché tali orrori non si ripetano mai più e restino un ammonimento perenne contro ogni persecuzione e offesa alla dignità umana. E’ un dovere nei confronti dei sopravvissuti, dei familiari delle vittime”.

Imbrattati monumenti a Venezia e Roma – Falce e martello, spruzzati da ignoti vandali con vernice rossa nella notte sul monumento in memoria dei Martiri delle Foibe, posto nell’omonima piazza a Marghera, in provincia di Venezia. Come a sfregiare, marchiare, giustificare quello che è, a tutti gli effetti, un genocidio. Non è la prima volta: sin dalla sua prima posa, e sempre in occasione della ricorrenza, il monumento è stato oggetto di gesti vandalici.

A Roma è stato imbrattato con vernice bianca il monumento in ricordo delle vittime delle foibe, situato all’altezza della metro Laurentina. Il gesto avviene proprio in occasione della Giornata del Ricordo delle Foibe e per le popolazioni giuliano-dalmate. Sul posto sono stati ritrovati volantini dal titolo ‘No alla Giornata del ricordo revisionista’. “Anche quest’anno celebriamo la nostra giornata del ricordo, sanzionando la toponomastica apologetica del passato colonialista di questo Paese – si legge nel volantino – nella giornata in cui le istituzioni e tutti i partiti politici si affannano a partecipare a manifestazioni celebrative del cosiddetto esodo giuliano-dalmata, noi insistiamo nel ricordare tutto. A coloro che oggi parlano di ‘migliaia di infoibati’ senza straccio di prova storica, noi rispondiamo colpendo i simboli di questa operazione nazionalista e anticomunista. Noi oggi ricordiamo la nostra resistenza che fu quella dei partigiani italiani e jugoslavi che lottarono contro l’invasione nazi-fascista”. Il volantino termina con la scritta ‘Morte al fascismo, libertà ai popoli’

Celebrazione al Senato – Celebrazione nell’Aula del Senato del “Giorno del ricordo” alla presenza del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, del premier Enrico Letta e dei presidenti del Senato, Pietro Grasso, e della Camera, Laura Boldrini, culminata nell’esecuzione, da parte del maestro Uto Ughi, del celebre “Trillo del Diavolo” di Giuseppe Tartini. Un’esecuzione che ha fatto scattare l’intera Aula in piedi, per accompagnare con un lungo applauso prima la fine del concerto di Ughi e poi l’uscita del capo dello Stato.. “Il giorno del ricordo” in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata, e delle vicende del confine orientale venne istituito con legge nel 2004. Alla celebrazione prendono parte anche il presidente dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Antonio Ballarin, il professor Luciano Monzali dell’Università degli Studi di Bari e il vice ministro per gli Affari Esteri Marta Dassù, che ha espresso la “ferma condanna” del governo per le scritte contro i giuliano-dalmati e contro l’italianità apparse sul monumento della Capitale.

Cerimonia a Basovizza – La solenne cerimonia alla Foiba di Basovizza, sull’altopiano carsico, ha aperto questa mattina a Trieste le celebrazioni. La cerimonia ha visto la partecipazione di autorità civili, militari e religiose che hanno reso omaggio alla vittime delle foibe. Nel corso della cerimonia è stata consegnata una onorificenza del Presidente della Repubblica a Sergio Bavdaz, figlio di Giuseppe, ucciso da un attentato a Monfalcone (Gorizia). Il vescovo di Trieste, Gianpaolo Crepaldi, ha celebrato una Messa spiegando che ”le tragiche esperienze devono far coltivare in noi la consapevolezza del rispetto della dignità umana”, citando anche alcune parole di Papa Giovanni Paolo II. Nel pomeriggio alla Foiba di Basovizza è atteso il presidente del Senato, Pietro Grasso.

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